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Delitto sull’Isola Bianca – Le indagini del Foresto

Anno 1950, un’isola al mezzo al Po, un misterioso delitto da risolvere, che tutti gli abitanti del luogo avevano motivo di commettere, un giovane ombroso che vive con un proiettile conficcato nel cranio e viene coinvolto in una vicenda dai contorni tenebrosi. Diverse famiglie vivono sull’isola Bianca, un luogo sperduto dove l’esistenza segue i ritmi e le cadenze dell’Ottocento.

Vita di campagna, amori, saggezza popolare e segreti inconfessabili: tutto concorre alla soluzione del mistero, in un crescendo di tensione che si stende come un sudario sulla bellezza selvaggia della terra situata tra la città di Ferrara e il grande, maestoso fiume Po.

Recensione

Nei pressi di Ferrara, nel mezzo del Po, sorge l’Isola Bianca, grande protagonista di questa storia.

È un lembo di terra rubata al fiume dove si vive come nei secoli passati, senza corrente elettrica e costretti a riscaldarsi davanti al focolare.

In una piovosa sera d’autunno, viene ritrovato il corpo senza vita di Umberto Maris detto “il Sacocia”, un uomo crudele e taccagno la cui avidità ricorda quella di Ebenezer Scrooge.

Ogni abitante della piccola comunità rurale dell’isola nutriva rancore nei confronti del vecchio e dunque potrebbe avere avuto occasione e movente per ucciderlo.

Indaga sull’omicidio, il maresciallo della piccola stazione dei carabinieri di Pontelagoscuro

“Il cognome del militare, zeri, suonava come un triste presagio: valeva zero nel lavoro di investigazione”.

Per fortuna lo affianca nell’indagine Attilio Malvezzi, pescatore, ex compagno di scuola e amico del maresciallo.

Dagli altri abitanti dell’isola è soprannominato “il Foresto”, per il suo carattere selvatico che lo rende una figura affascinante agli occhi delle donne.

Ciò che rende unico Attilio è però il dono di leggere nell’animo delle persone.

Durante la guerra un colpo di pistola, esploso per sbaglio, gli ha lasciato conficcato un proiettile in testa. E proprio da questo incidente egli inizia a sentire cosa prova la gente.

“Si sentiva nudo, senza pelle; viveva tutto come se lo riguardasse in prima persona e intuiva con precisione ciò che gli altri provano”.

Grazie a queste sue doti, Attilio riuscirà a riportare la serenità sull’isola risolvendo il mistero che ha radici in un oscuro passato.

Chiara Forlani, in questa prima indagine di Foresto, oltre che un giallo ben costruito, regala un’immersione in un contesto storico e antropologico di questa zona del ferrarese. Non a caso il romanzo è primo classificato per la miglior ambientazione al concorso Giallo Festival 2020 e secondo classificato assoluto al premio De Filippis Gold Crime 2020.

Maria Elisa Aloisi