Tetravis è il quarto pianeta del sistema stellare Actavis, nella lontana galassia Nebulavis, a due milioni di anni luce dalla Terra. Gli abitanti, i Tetraviani, hanno raggiunto un livello di tecnologia molto più avanzato di quello terrestre, dal momento che l’età dell’equivalente umanità terrestre ha superato il milione di cicli intorno alla sua stella, denominata Zanavis, pari a 7 miliardi di anni terrestri.
Gli abitanti viaggiano tra le galassie a una velocità prossima a quella della luce, e, approfittando dei tunnel spaziali, coprono distanze di anni luce in poche ore. Hanno colonizzato centinaia di pianeti, compatibili con il loro, dai quali attingono risorse essenziali per la propria sopravvivenza (da tempo esaurite sul loro pianeta) e sui quali hanno installato colonie che si sono sviluppate in autonomia; di conseguenza, generazioni di coloni si sono progressivamente adattate all’ambiente del pianeta ospite. In tal modo hanno superato il problema del sovraffollamento del proprio pianeta, accelerato peraltro dalla crescente longevità dei suoi abitanti: circa l’equivalente di 250 anni terrestri, più del triplo del secolo precedente. Come sono arrivati a tanto? Elisir di lunga vita? Modifiche genetiche? Niente di tutto ciò: stile di vita migliorato. Dall’inquinamento debellato, alla soppressione dei cibi che accelerano i radicali liberi e poi tante, tante… risate. Sì, hai letto bene: risate.
È noto che il riso allunga la vita, molto più della pasta. Ecco questa la tipica dialettica degli abitanti: scherzare su tutto e su tutti per supportare un tenore di vita sopra le righe, all’insegna dell’allegria e della felicità. Da quando hanno varcato i limiti dello spaziotempo hanno accesso a risorse infinite nello spazio circostante; quindi niente più lotte intestine e guerre per accaparramento di territori ed energia, niente sopraffazioni, niente gelosie, niente malattie, niente moneta, nessuna religione, niente matrimoni per sempre, ma tanto amore libero: una società anarchica evoluta e consolidata. Ognuno ricopre un proprio ruolo d’importanza e s’impegna ad essere utile agli altri senza contropartita.
Un team di scienziati, capitanati dall’ingegner Geniuvis, un geniale, quanto distratto scienziato pazzoide, ma sempre all’avanguardia, ha finalmente messo a punto una tecnologia di propulsione tale da permettere a un’astronave di superare ampiamente la velocità della luce, così da estendere i confini dell’Universo raggiungibile in tempi fino ad ora impensabili. Un obiettivo è stato sempre nel mirino degli abitanti: la Terra. La studiano da secoli perché troppo divertente, e ridono soprattutto dei suoi abitanti. Hanno seguito tutti gli eventi del pianeta solare, ma stanno assistendo con tristezza al suo inevitabile declino.
- Papà perché questi esseri si ammazzano l’un l’altro? Eppure sono intelligenti e progrediti, non come noi, ma molto avanzati, e da molto tempo sono la specie dominante nel pianeta. E poi perché inquinano il loro ambiente? Ci devono vivere no? Perché non riescono ad andare d’accordo? Prima o poi si annienteranno a vicenda? – chiede il figlio al padre Tetraviano.
- Figlio mio, loro sono come siamo stati noi fino a mezzo milione di cicli fa. Anche noi siamo stati vicini all’annientamento, finché un asteroide non ha cancellato quasi l’intera popolazione. I superstiti hanno ripopolato il nostro pianeta dimenticando i reciproci contrasti, hanno ricominciato da zero e si sono uniti all’insegna della rinascita, dando vita a un nuovo pianeta pieno d’amore, solidarietà e spirito di collaborazione.
- Lo spirito che si mette sulle ferite per disinfettarle, papà?
- No, quello con cui ti faccio il bagno tra poco, così diventi più spiritoso figlio mio
Dialoghi “spiritosi” a parte, i Tetraviani si sono posti un obiettivo: salvare il Pianeta prima della sua inevitabile capitolazione, il che comporterebbe la fine del divertimento. Ben venga la nuova astronave in grado di raggiungerla in tempi “umani”.
Vengono scelti i due migliori astronauti per la missione “Terra”: Robvis e Bobvis, fratelli, astronauti molto esperti, con un ricco curriculum di missioni spaziali compiute con successo e un repertorio di battute divertenti che non ha eguali. Per gli amici: Rob e Bob.
Alla Centrale Spaziale Tetraviana vengono fornite le ultime istruzioni ai due astronauti, entusiasti per la missione, i quali, dal canto loro, si sono documentati sulla razza terrestre: abitudini, vizi, virtù, tendenze, caratteristiche, pregi, difetti e quant’altro.
L’ingegnere Geniuvis fornisce loro le ultime raccomandazioni:
- Robvis e Bobvis, la rotta che ho programmato eviterà gli asteroidi finché non raggiungerete Warp 1000…
- Sì Geniuvis, e dopo? Dobbiamo evitarli noi? Come facciamo a quella velocità? – ribatte Rob
- Non ci siamo mai specializzati nello slalom speciale fra asteroidi a Warp 1000 – aggiunge Bob
- Non dovete preoccuparvi: a quella velocità, se sono più piccoli di un pallone, ci passerete attraverso e non ve ne accorgerete
- Cioè? Li “digeriamo”? – replica Bob
- No, tranquilli – li rassicura Geniuvis – a quella velocità, in teoria, le molecole non avranno modo di scontrarsi, è come se si muovessero al rallentatore ed è come se tali asteroidi fossero invisibili e impalpabili
- Ah! Interessante! Non l’avevo mai sentito. Ma questa teoria è stata mai verificata, Geniuvis?
- No Bobvis, la verifichiamo con voi, ma abbiamo ragione di credere che…
- … Che se non ci polverizziamo nello spazio la teoria è giusta, vero Geniuvis? – interrompe Bob
- Vero Bobvis!
- E se ne incontriamo grandi più di un pallone? Anche in questo caso non potremmo evitarli in tempo – domanda Robvis
- Non c’è da preoccuparsi: il sistema cibernetico-spaziale li intercetta in tempo e…
- E li evita?
- No: in teoria li polverizza a distanza, Robvis. E non dovete preoccuparvi dei frammenti: rimane valido il principio del pallone. E questo è tutto. Buon viaggio ragazzi!
- Sempre in teoria, Geniuvis? – ribatte Bob – Ma perché non vieni con noi a provare le tue teorie?
- Perché sono troppo occupato a formulare nuove teorie e a cercare cavie, Bobvis
L’astronave finalmente prende il volo, direzione Terra e, quando è fuori dell’atmosfera Tetraviana, Bob, attiva Warp 1000. In meno di un’ora viaggiano a una velocità mille volte quella della luce. Secondo i calcoli dell’ingegnere Tetraviano Geniuvis, sfruttando bene i tunnel spaziali, l’astronave dovrebbe raggiungere la Terra in tre mesi terrestri circa, salvo imprevisti (quali tunnel spaziali dissolti, increspazioni anomale dello spaziotempo, esplosioni di supernove e quant’altro).
Durante il viaggio, i due intrepidi astronauti Rob e Bob visionano dei filmati terrestri, un po’ per passare il tempo, un po’ per meglio assimilare le varie difformi culture terrestri, imparare le loro lingue per poter comunicare con loro una volta giunti a destinazione e, perché no? Farsi altre matte risate.
- Rob, perché è tutto buio davanti a noi?
- Perché viaggiamo più veloci della luce Bob!
- Ah già, Rob! Dimenticavo, ma cosa sono questi flash improvvisi quasi invisibili?
- Le stelle Bob! Alla velocità a cui andiamo sfuggono come piccole saette
- Rob, hai visto le donne del pianeta Terra?
- Oh sì, Bob, sono proprio belle, hanno belle forme, non ce n’è una uguale all’altra!
- Sì, Rob, non come le donne del nostro pianeta che sembrano tutte uguali. Nella Terra c’è molta diversità al femminile
- Quanta Bob?
- Tanta, ma proprio tanta Rob
- Hehehehe
- Hahahaha
Il viaggio prosegue senza problemi durante la prima settimana, finché un atroce dubbio sovviene a Rob:
- Ehi Bob!
- Sì, Rob?
- Ma i nostri istruttori non si son dimenticati qualcosa?
- Cosa Rob?
- Non ci hanno dato le istruzioni per l’atterraggio Bob!
- Accidenti! È vero Rob! Forse è tutto programmato, insieme all’itinerario…
- No Bob. Ho verificato il programma di viaggio: appena prossimi alla destinazione, dobbiamo orbitare a spirale intorno al pianeta e occultarci quando penetriamo l’atmosfera, per sfuggire ai loro radar, ma non sappiamo né come né dove atterrare…
- Vero Rob. Invio subito un messaggio alla base e chiedo di inviarci il programma di atterraggio.
- Ben fatto Bob. Adesso aspettiamo la risposta.
Passa un’ora, ma nessuna risposta. I due sollecitano più volte, ma niente: silenzio assoluto.
- Accidenti Bob!
- Che c’è Rob?
- Ci siamo dimenticati una cosa importante Bob!
- Quale Rob?
- Pensa un attimo fratello: noi viaggiamo più veloci della luce giusto?
- Sì, Rob, lo so e… Oh my God! Nooooooooo!
- Esatto Bob: finché siamo in rotta a 1000 Warp il segnale non raggiungerà mai Tetravis!
- Fermiamoci dunque Rob e ritrasmettiamo
- D’accordo Bob. Adesso siamo fermi Bob: ritrasmetti il messaggio.
- Fatto Rob. Attendiamo.
Dopo una ventina di minuti giunge finalmente un messaggio. Ma c’è qualcosa che non torna:
- Ci stanno rispondendo Bob!
- Così presto Rob? Beh… Ascoltiamo!
- Ma… ma… questo è il messaggio che hai trasmesso tu Bob! Come…?
- Accidenti! Sì Rob… Ma è chiaro! Come abbiamo fatto a non pensarci?
- A cosa Bob? Non capisco…
- Il messaggio era destinato al nostro pianeta, in direzione opposta alla nostra rotta, Rob
- Oh my God! Invece di dirigersi al nostro pianeta ci è venuto dietro, perché noi viaggiavamo più veloci della luce, Bob!
- Certo Rob! Il nostro ingegnere “illuminato” non è riuscito a superare la luce con le trasmissioni
- Che lacuna Bob! E adesso che facciamo? Ci siamo dimenticati anche noi qualcosa…
- Cosa Rob?
- Abbiamo ritrasmesso il segnale da fermi: ma ora che arriva e che ci rispondano, saremo diventati vecchi, Bob
- Vero Rob! Allora ci conviene tornare indietro e ci faremo dare le istruzioni…
- No Bob! Riprendiamo il viaggio. Sai che figura ci faremmo?
- Vero! Altre risate! Peccato! Le stelle da qui sono bellissime, Rob! Guarda quel buco nero, sta risucchiando un’intera galassia!
- Andiamo Bob! Non siamo qui per veder le stelle! abbiamo una missione ricordi? Andiamo via prima che il buco nero risucchi pure noi!
- Peccato Rob! Era un gran bello spettacolo! Pazienza! Ecco: siamo nuovamente a Warp 1000, “via più veloci della luce!”
- Questa frase… dove l’ho già sentita Bob?
- I film terrestri di Superman, ricordi? Troppo divertenti Rob!
- Questi terrestri sono proprio simpatici! Rimpiazzano la carenza tecnologica con la fantasia, Bob!
- Vero Rob! Immagina che shock per loro quando ci vedranno e dovremo comunicare con loro!
- Tranquillo Bob! Crederanno sia la scena di un film sugli alieni e ci asseconderanno!
- Ne sono convinto anch’io! Sono così abituati alle montature, che vedono “montature” dappertutto Rob!
- Si, Bob, anche sugli occhiali e sulla panna!
- Perché Rob?
- Perché sono così arretrati che ancora usano occhiali di vetro incastrati in una montatura, Bob
- Davvero Rob? Non lo sapevo! E la panna cosa c’entra?
- Non la mangiano se non è montata Bob!
- E come fanno a montarla, Rob?
- La tolgono dalla scatola di montaggio e la montano, Bob!
- Hehehehe
- Hahahaha
Il viaggio, dopo tre mesi terrestri, volge al termine, tutto secondo i piani. Finalmente compare il globo azzurro sul monitor e devono sbrigarsi a rallentare per non andare a sbattergli contro. Così Bob inizia la manovra di avvicinamento alla Terra con orbite concentriche a spirale.
- Guarda che meraviglia Rob! Che spettacolo! Neppure il nostro pianeta è mai stato così azzurro!
- Neppure il loro Bob!
- Che vuoi dire Rob?
- Dico che qualcosa non quadra Bob: troppo azzurro!
- Cioè Rob?
- Dovremmo percepire segnali terrestri, onde radio, segnali radar…
- Hai ragione Rob! E guarda l’emisfero notturno: nessuna luce!
I due si guardano con occhi interrogativi, poi insieme scoprono l’arcano, insieme battono la mano sulla fronte e insieme urlano:
- Oh my Gooooooooooooooood!!!!!!!
Si rendono conto che, avendo viaggiato mille volte più veloci della luce per tre mesi, si è verificata la deformazione spazio-tempo teorizzata dal nostro Albert Einstein: sono andati indietro nel tempo, ed hanno raggiunto la Terra in un’era in cui l’uomo non era ancora nato.
- E adesso che facciamo Rob?
- Atterriamo Bob, e cerchiamo qualcosa da mangiare: le riserve sono sufficienti per il viaggio d’andata e quello di ritorno, non era prevista la permanenza in questo pianeta
- Permanenza Rob? Significa che rimarremo qui per sempre? Non possiamo tornare indietro?
- No, Bob. Potremmo tornare indietro se il Pianeta Terra fosse quello che conosciamo. Avremmo prelevato le materie prime per rigenerare il nucleo del reattore. Ma in questa Terra dopo la scomparsa dei dinosauri c’è ben poco. Possiamo arrangiarci solo per sopravvivere. È possibile che rimarremo qui per mesi, forse anni, finché Geniuvis e la sua squadra non si accorgeranno del grossolano errore temporale, e decideranno di inviare una missione di soccorso, e stavolta dovrà fare i calcoli giusti
- Oh triste destino, Rob! Peccato che siamo due maschi! Altrimenti potevamo riprodurci e colonizzare questo pianeta! Peccato che tu non sia il mio tipo, e siamo pure fratelli!
- Poteva andarci peggio: Bob! Avremmo potuto doverci difendere dai dinosauri! Diamoci da fare, su: ho fame!
Mentre i due si arrovellano su come sopravvivere nel pianeta, su Tetravis Geniuvis sì è reso conto dell’errore spazio-temporale commesso. Ha finito di progettare una nuova astronave, ancora più veloce. La sua equipe sta mettendo a punto un sistema di comunicazione sub-spaziale che, come in Star Trek, viaggia molto oltre la velocità della luce. I due pionieri Rob e Bob non dovranno aspettare molto per rientrare al pianeta natìo, e raccontare la loro esperienza vissuta in un primitivo, ma molto ospitale e genuino Pianeta Terra.
Vincent
Scrittore, Musicista, Informatico