Questa ricetta è nata un po’ per caso l’anno scorso. Quando a novembre, per il caldo, si mangiavano ancora i cetrioli del giardino, le piante aromatiche decisero di esplodere nuovamente nella loro seconda primavera.
Vederle così rigogliose e vederle andar sprecate perché non ne facciamo così largo uso era un peccato. Dopo aver provato la tecnica di surgelare le erbe con l’olio, mi venne l’idea di provare a fare il sale aromatizzato. Erano talmente tante che calcolai almeno una trentina di vasi, divenne quindi un bel regalo di Natale fatto a mano per tutto il parentado.
Gli ingredienti va da sé che sono il sale e le erbe aromatiche.
Per un giusto equilibrio, e per frullare bene tutto, utilizzo il 50% di sale grosso e il 50% di sale fino. Questo perché nella macinazione le erbe riescono a essere macinate dal sale grosso, più che dalle lame, da cui sfuggono.
Le erbe? Qui bisogna andare a occhio e soprattutto a gusto.
Il mio regalo di Natale l’ho diviso in due filoni, il sapore delicato adatto per il pesce con timo, erba cipollina e maggiorana. Il sapore deciso invece vedeva protagonista il rosmarino, con un po’ di maggiorana e erba cipollina ad appoggiare il sapore.
Qui vi potete sbizzarrire come meglio il gusto vi chiama, ed è importantissimo, visto e considerato che poi nell’insaporire le pietanze esce fuori l’aroma delle erbe aromatiche.
Ad esempio in questo frangente ho scoperto che non vado pazza per il timo nel sale, anche se durante la cottura lo metto spesso il rametto a profumare. Evidentemente l’olio essenziale che sprigiona da fresco non mi piace.
La cosa bella del fare il sale aromatizzato con le erbe aromatiche fresche infatti è la clorofilla che le erbe stesse lasciano al sale, appiccicandosi addosso e rendendo il sale verde.
Per questo vi consiglio di lasciare il barattolo in cui lo riponete un giorno aperto, così l’umidità delle erbe riesce ad uscire.
Avete tutta l’estate per sbizzarrirvi e trovare la giusta mistura di profumi!
Ora scusate, ma un’amica mi ha chiesto quando le rifaccio il sale aromatizzato perché l’ha finito.
Vado a macinare.
Alessandra Collodel
