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Save the oceans, il collant che fa bene all’ambiente

Creare un prodotto tessile di qualità e alla moda e che sia allo stesso tempo sostenibile grazie a un limitato impatto sull’ambiente.

È questa la sfida che ha portato RadiciGrouprealtà italiana nata a Bergamo leader nella produzione di poliammidi, fibre sintetiche e tecnopolimeri destinati ad applicazioni in diversi ambiti, principalmente nel settore tessile/moda e il marchio di calze Oroblù a collaborare per realizzare in Italia il primo collant con filati ottenuti dal riciclo del PET delle bottiglie.

Due realtà simbolo dell’eccellenza Made In Italy, orientate all’innovazione e alla sostenibilità, che hanno deciso di unire il proprio know-how con l’obiettivo di creare un prodotto performante, elegante e rispettoso dell’ambiente.

È in quest’ottica che nasce “Oroblù Save the Oceans”, il collant nero, 50 denari, realizzato con Repetable, il nuovo filato di poliestere prodotto da RadiciGroup, ottenuto mediante un processo di riciclo post-consumer delle bottiglie di plastica, che consente di abbattere le emissioni di CO2 e ridurre i consumi di acqua ed energia.

Repetable è stato scelto da Oroblù, dopo un’attenta fase di studio e valutazione, per le sue caratteristiche uniche e per le prestazioni tecniche elevate, che rispondono pienamente alle esigenze del progetto Save the Oceans. Oltre a non consumare nuova materia prima vergine, Repetable, viene anche tinto in massa, consentendo un ulteriore risparmio di acqua ed energia elettrica impiegate nella lavorazione.

“La nostra strategia di prodotto – ha sottolineato Angelo Radici, presidente di RadiciGroup – è sempre più orientata a incrementare l’uso di materia prima da recupero, senza però rinunciare alle performance delle soluzioni che proponiamo ai nostri clienti.  Abbiamo lavorato fianco a fianco con Oroblù per mettere sul mercato un collant di qualità, bello e sostenibile che potesse soddisfare le esigenze anche delle consumatrici più attente e sensibili a queste tematiche. Ed è per noi motivo di orgoglio poter lavorare con realtà di eccellenza del nostro territorio”.

Un’iniziativa che valorizza un prodotto tessile normalmente comprato d’impulso, rendendolo un oggetto desiderabile specialmente per le nuove generazioni, sempre più alla ricerca di capi confortevoli, femminili e allo stesso sostenibili. Questa calza rappresenta un prodotto alla moda, che da simbolo dell’emancipazione femminile ora risponde anche al bisogno di estetica e di sostenibilità delle giovanissime.

“La nostra azienda ha da sempre sviluppato collezioni che offrono prodotti di qualità, in cui l’attenta mano stilistica, in concerto con il team di sviluppo prodotto, ha sempre curato la costante attenzione all’eco-innovazione” spiega Carlo Bertoni, Amministratore Delegato di CSP International Fashion Group. “Abbiamo sviluppato il concetto di sostenibilità integrandolo al nostro metodo di lavoro, attraverso la selezione di materie prime riciclate e riciclabili, garantendone l’intero percorso di tracciabilità, forti anche del fatto che il ciclo produttivo è basato prevalentemente in Italia nel territorio mantovano. Da anni lavoriamo con RadiciGroup con il quale abbiamo concretizzato l’importante progetto “Save the Oceans”, realizzando collant che vestono le gambe delle donne e che di pari passo fanno bene all’ambiente.”

Grazie a questa collaborazione tra due aziende familiari, fortemente radicate sul territorio, ma con una dimensione internazionale, nasce così una filiera di produzione italiana totalmente trasparente, tracciabile e a km zero, compresa nell’area tra Bergamo e Mantova.

Sarà possibile acquistare i Collant “Oroblù Save the Oceans” presso le migliori boutique di intimo e grandi magazzini premium selezionati a partire da agosto 2021, con l’arrivo nei punti vendita della collezione autunno-inverno 2021.