A tu per tu con Etienne – non il solito incontro
Bentornati in compagnia di Etienne, gigolo professionista che nella scorsa puntata si è prestato a soddisfare il mio desiderio… di sapere, razza di bricconi!
Da scrittrice, m’incuriosisce molto l’alone di mistero che la professione che “si biasima di giorno ma si cerca alla notte” mantiene attorno a sé (e alimenta) per dare, a mio parere, un’atmosfera di complicità a quel piacere del proibito in grado di scatenare il desiderio.
Tuttavia possono anche capitare alcune situazioni particolari.
Etienne, ti propongo una domanda un po’ forte: nella puntata del tuo podcast intitolata “LA MORTE”, hai ammesso di essere stato “l’ultimo desiderio” per qualche tua cliente.
Come ti fa sentire questa cosa?
Sicuramente una donna che si decide per delle esperienze sul limite della morte non è una donna che ha deciso di viversi d’emblée questa esperienza, un “one shot” o un “all in” [incontri con escort che avvengono una sola volta – NdA], ma è una donna che comunque mi conosce, che ha instaurato una relazione, che si fida di me e prova piacere a trecentosessanta gradi.
Quello che attinge da me è un piacere soprattutto mentale, che poi sublima in tutto il resto. Può esserci anche un discorso fisico ma il primo fine non è quello, è la relazione.
Questo mi fa sentire molto lusingato ma anche carico di responsabilità. Penso sia un gesto veramente importante: dal punto di vista di una donna che è sul filo della morte, per lei è un vedere la fine ma, “vivendo” me, rivive un inizio, che può avere già vissuto oppure aver sempre rimandato.
Io mi devo comportare in maniera molto leggera.
È molto difficile perché io so ciò che sta accadendo a questa donna. Non mi è successo tante volte, però è capitato.
Per me quel “confine” non deve essere un limite, un peso, sia fisicamente sia mentalmente, anzi devo avere la forza, l’elasticità, l’empatia di farla sentire leggera perché è quello che si merita.
Un’esperienza impegnativa sotto molteplici punti di vista, che ti avrà sicuramente scatenato qualche riflessione.
Vero. Penso spesso a come mai l’essere umano a volte si risolve a viversi veramente la vita soltanto quando sfiora o arriva nei pressi della morte.
Bisognerebbe innanzitutto stare un po’ di più con essa, pensarla un po’ di più.
Non rinunciare mai a se stessi, a se stesse, godersi la vita, fare quello che ci fa star bene e non aspettare che sia un evento doloroso ad avvicinarci veramente ai nostri sogni, desideri, ideali, a quello che volevamo fare. Ti parlo a livello umanistico, personale.
Perché non ci pensiamo un po’ prima?
Grazie Etienne, ci hai regalato un’osservazione molto importante. Anch’io me lo chiedo spesso, ma quanti di noi si sentono veramente pronti a scendere un istante dalla giostra quotidiana degli impegni per pensare a un significato più profondo della vita?
Dopo queste riflessioni aspettiamo il nostro gigolo per la prossima puntata!