Quando il fotoritocco cambia la vita

L’eclettico art director Rankin ha fatto un esperimento: ha coinvolto un gruppo di adolescenti inglesi tra i tredici e diciannove anni e li ha invitati a farsi un selfie.

Successivamente dovevano fare dei fotoritocchi alla propria fotografia in modo che fosse “social ready” da pubblicare sui propri social.

Potevano correggerle come volevano utilizzando delle App gratuite dei cellulari.

Risultato?

Le foto che sono state consegnate dopo l’ottimizzazione, erano talmente modificate che ritraevano un vero e proprio alter-ego, quasi un avatar.

Patinate, “lisciate”, senza imperfezioni cutanee, lineamenti drasticamente addomesticati con simmetria impossibile in Natura.

Labbra rimpolpate, occhi ingranditi (ovviamente chiari), zigomi tirati su.

Tutte questo lifting digitale non solo per apparire più belli ma per obbedire agli standard dell’immagine sui Social, la cosiddetta “universal face”.

Non solo i ragazzi ma anche adulti, le star e influencers sono attratti da questo finto incantesimo.

Il “dottor Photoshop” e App varie sono diventati i moderni chirurghi estetici non solo per apparire più belli, ma per uniformarsi a un unico standard di “bellezza” ed è questo l’aspetto più preoccupante: la disidentificazione.

I Social hanno sostituito il classico specchio in vetro con uno “specchio elettronico” che non rimanda più l’immagine originale, ma quella desiderata  e più accettata dagli altri.

I risvolti psicologici sono molteplici:

– Non accettazione del proprio corpo
– Si può mentire su sé stessi e imbrogliare gli altri
– Non basta essere come si è
– È possibile modificare aspetti di sé che non piacciono piuttosto che accettarli.

Uno degli aspetti più particolari della modifica della propria immagine è la ricerca spasmodica della SIMMETRIA.

Tra le mie ricerche in questo campo mi sono imbattuto in una vera e propria digital beauty clinic: esperti grafici che correggono l’immagine del volto seguendo il rapporto della Sezione Aurea.

Fin dall’epoca degli antichi architetti egiziani e scultori greci e poi nel Rinascimento, la proporzione Aurea è sempre stata utilizzata per realizzare opere architettoniche o artistiche che incarnano l’ideale di bellezza.

Oggi tali proporzioni sono utilizzate anche per correggere fotografie del volto e per farlo risultare più armonioso, gradevole… Più Social.

Uno di questi strumenti è la maschera aurea ovvero un insieme di linee regolate tra loro in base alla Sezione Aurea. Sovrapponendo questa “maschera” al volto ed adattando i lineamenti somatici con il solito Photoshop si ottiene un volto più socialmente apprezzabile.

Ma in conclusione…

“Io voglio invecchiare senza lifting facciali. Io voglio avere il coraggio di essere leale al viso che mi sono creata.”  Marilyn Monroe

 “Le rughe dovrebbero semplicemente indicare il posto dove erano i sorrisi.”   Mark Twain

“Non togliermi neppure una ruga. Le ho pagate tutte care.”  Anna Magnani

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