Epifania, che tutte le feste porta via.
Il periodo di Natale e il periodo iniziale del nuovo anno portano con sé un sacco di desideri.
Dapprima quelli dedicati ai regali.
“Caro Babbo Natale, desidero ricevere per Natale…” e via con la lista di cose che vorremmo avere e ricevere.
Poi di buoni propositi per l’anno nuovo.
“Quest’anno si cambia marcia. Quest’anno vorrei…” e via con la lista di buoni propositi e di desideri che si vuole mettere in atto per “essere delle persone migliori”, o quanto meno darci una guida per sentirci tali.
Ma siamo sicuri che ciò che desideriamo sia realmente ciò di cui abbiamo bisogno?
Cerco di spiegarmi meglio.
Al di là del mero desiderio materiale, per questa o quella cosa, proiettiamo dentro di noi dei desideri immateriali, come possono essere i buoni propositi di inizio anno, che nascono da cose che pensiamo di volere per noi stessi, ma che nella maggior parte dei casi sono proiezioni interne, di influenze esterne che non fanno parte di noi.
Ed è anche il motivo principale per cui poi, di questi “buoni propositi”, non riusciamo a realizzarne uno. Semplicemente perché non sono parte di noi.
E quindi ciò che desidero non è ciò di cui realmente ho bisogno.
La consapevolezza di ciò di cui si ha realmente bisogno passa, ovviamente, attraverso l’ascolto di sé, e la consapevolezza di ciò che sento e ciò che realmente il mio interno ha bisogno di avere o sentire.
Consapevoli che dobbiamo saper ascoltarci dentro senza paura, o giudizio, per poter accedere a quello scrigno prezioso che sono i nostri desideri più profondi.
Attraverso questa connessione riusciremo a mettere in contatto il ciò che desidero, con ciò di cui ho bisogno. E trovare la via per dei buoni propositi, e desideri interiori, che riescono a venire realizzati.
Ma ricordate. Non sempre quello di cui abbiamo bisogno per crescere, è ciò che pensavamo di volere.
Alessandra Collodel