L’arcobaleno

Vi stupite ancora davanti all’arcobaleno? Fate ancora la foto dell’arcobaleno anche se appare sopra la tangenziale? Mettete la foto su Facebook, Instagram o la condividete con gli amici via Whatsapp dopo un temporale?

Se sì, siete dei sognatori, gioite delle piccole cose, amate gli animali e in fondo in fondo, anche sotto quella scorza dura, siete delle persone sensibili.

Per i Nativi americani, l’arcobaleno rappresentava un ponte per l’aldilà e, molto spesso, noi occidentali, quando qualcuno che amiamo (e quando dico qualcuno, intendo anche i nostri compagni di vita pelosetti) “si allontana” dalla vita terrena, sussurriamo: “Buon Ponte” e immaginiamo questo ponte colorato che porta dalla vita terrena a quella celeste.

L’arcobaleno era visto in antichità come il cammino che portasse agli Dei, i Cristiani (e anche i Maya, ho scoperto, dopo il mio ultimo viaggio) lo vedevano come un messaggio che gli Dei non erano più infuriati. Mi ha spiegato un amico in Oman, che nell’Islam l’arcobaleno rappresenta i quattro elementi: “acqua, terra, fuoco e aria” e per questo è rappresentato solo con quattro colori, al posto dei sette che noi vediamo. Sì: ”che noi vediamo”, perché in realtà i colori e le sfumature sarebbero molti di più, ma l’occhio umano purtroppo ne percepisce di media solo sette. In generale, esistono dieci milioni di sfumature diverse e i nostri gatti potrebbero di sicuro spiegarci le meraviglie che vedono.

Indipendentemente dal significato, l’arcobaleno rappresenta per tutti noi un momento di “pausa” dalla realtà. Qualsiasi cosa si stia facendo, l’arcobaleno ha la capacità di farci fermare. Anche nel mezzo di una riunione importante, se lo vediamo dalla finestra, ci soffermiamo a guardarlo e lo riteniamo un buon segno. In mezzo al traffico riesce a prendere il nostro sguardo e a farci scordare, per un attimo, l’ora di punta. Dopo un temporale, ci fa tornare bambini. Quando lo si vede, si percepisce armonia, serenità, tranquillità, positività, pace. Non a caso “l’arcobaleno”, è la bandiera di tutti i movimenti pacifisti (la prima versione con giallo, viola e bianco risale alla fine dell’800).

L’arcobaleno e i suoi colori sono stati adottati come bandiera ufficiale dai movimenti Gay grazie all’artista Nord Americano Gilbert Baker, che l’ha creata nel ’78, per il primo Gay Pride a San Francisco. Non ha mai registrato il marchio, perché era il simbolo di tutta la comunità LGBTQ. Questo è il significato di un gesto d’amore e mai l’arcobaleno poteva essere così ben rappresentato. Baker dichiarò che fu Harvey Milk, uno dei primi politici gay dichiarati in USA, (se non avete visto il film sulla sua vita, interpretato da Sean Penn, vi consiglio di guardarlo) a chiedergli di creare un simbolo di orgoglio per la comunità omosessuale. Una bandiera arcobaleno (all’inizio di otto colori) divenne così, negli anni, il simbolo mondiale di un’identità e di un movimento. Se volete vederla, è esposta al MoMa di New York. Nella bandiera originale troverete anche il rosa, usato da Baker, per ricordare il triangolo rosa con cui venivano marchiati gli Omosessuali durante il Nazismo.

Ho visto l’arcobaleno in aereo molte volte, in volo, in decollo, in atterraggio e ogni volta resto lì, in adorazione di questo fenomeno naturale che mi rapisce e lo farò sempre, anche con mascherina guanti o tuta spaziale. È come dopo una tempesta in mare o dalle finestre chiuse di un palazzo con di fronte i cavi della luce. Ovunque si veda, rende tutto più armonioso, soprattutto quando ci troviamo in una zona grigia, ha l’effetto della neve in città, ovatta tutto, come entrare in una bolla di sapone. Se camminando, lo vedeste riflesso in una pozzanghera, è come se le desse vita.

I colori dell’arcobaleno sono ben distinti ma si uniscono tra loro con un’armoniosità da far ispirare qualsiasi pittore. Ogni colore scivola nell’altro delicatamente e ognuno di noi a un certo punto è attratto più da un colore che da un altro.

IL ROSSO Si ritiene sia il primo colore percepito dai bambini. È stato condotto un esperimento che ha portato alla conclusione che di fronte ai colori rosso e blu, la donna veda prima il rosso e l’uomo il blu. Questo, credo, spieghi molte cose. Il rosso, è stato riscontrato aumenti il polso e la respirazione. È il colore del sangue, del coraggio, della lotta, della passione.

L’ARANCIONE Rappresenta la gioia, l’allegria, il colore che arriva dall’unione del rosso e del giallo, tra il fuoco e la fiamma. Il colore da osservare quando si ha bisogno di energia. Il colore che crea l’autunno e lo rende affascinante.

IL GIALLO Il colore più luminoso, che rappresenta il sole, la regalità. Il colore che nel Giappone Imperiale era usato solo dalla famiglia reale e che invece nell’antica Grecia, era il colore che doveva essere usato dai pazzi. Chi percepisce il giallo, si riscontra, che abbia sempre bisogno di nuovi stimoli.

IL VERDE Il colore della natura e della sua forza, della perseveranza, della stabilità, della solidità, della costanza. Si dice verde speranza ma il verde è anche associato spesso al colore della rabbia. In realtà, il verde, è il colore di Venere, dea dell’amore. Quindi, se è il verde che vi attrae, siete molto più vicini a Venere di quanto crediate.

IL BLU Come mi rilassa quando lo osservo. Faccio parte di quegli uomini che vedono il blu all’istante. Il colore che dona tranquillità, pace e soddisfazione. Fisicamente, quando lo si osserva, rilassa il sistema nervoso, i battiti cardiaci tendono a rallentare e si recupera. Si dice che il blu rappresenti il silenzio. Infatti, quando cerchiamo il blu della notte, abbiamo bisogno di quiete, come il mare quando è calmo. Per i Cinesi È il colore dell’immortalità.

L’INDACO Il colore che mi rapisce. Grazie a Newton, l’indaco, è riconosciuto come uno dei sette colori dell’arcobaleno. In mezzo tra il blu e il viola, l’indaco riceve la magia di entrambi i colori. Diventa così il colore della spiritualità, il colore che agisce profondamente sui nostri sensi, il colore che è seguito da chi cerca armonia, un colore che può essere malinconico ma il miglior colore da usare se fate meditazione.

IL VIOLA Il colore più interno dell’arcobaleno, che nasce dal rosso e dal blu. Il colore di chi ama il mistero, la magia. Proprio per la sua nascita da rosso e blu è il colore dell’unione degli opposti. È il colore del coraggio e conquista e della calma e sensibilità. Il colore di chi crede nei desideri e nel “Sogno”. Chi ama il viola, come adulto, ha ancora la bellezza di vedere il mondo come un posto magico. Il colore dell’incantesimo.

L’arcobaleno è un incantesimo. Ci ricorda quanta meraviglia ci sia nel nostro pianeta.

Scienziati e pittori identificano i colori primari in modo diverso ma l’emozione davanti ad un arcobaleno è la stessa. È stato chiesto che ai bambini, fosse vietato disegnare l’arcobaleno, per evitare che diventassero gay. Se disegnassimo più arcobaleni, invece, forse capiremmo che non esistono “colore”, razza, religione, orientamento sessuale e capiremmo qualcosa che ho imparato viaggiando e aprendo gli occhi da ragazzino. Diversità è gioia, conoscenza, curiosità, bellezza, ispirazione. Torniamo, come adulti, a disegnare l’arcobaleno. Vedrete come vi sentirete.

Andrea Colombera