Il coraggio del cuore umano ed il coraggio dell’anima: una rivelazione di saggezza
L’attimo scomodo del coraggio
Quell’attimo in cui prendi il coraggio di compiere una scelta che determina un cambiamento.
Quell’attimo in cui ti devi scomodare e attraversare quella fase che in un certo senso vorresti sempre evitare.
Per una serie di ragioni evolutive e di storia dell’umanità cerchiamo tutti la stabilità nelle situazioni. Appena facciamo esperienza di qualcosa di nuovo subito dopo subentra quella voglia di abituarsi a quello che abbiamo vissuto. È strano, seppur la vita non stia mai ferma, sembra che difficilmente riusciamo a resistere a lungo nell’incertezza. Ricerchiamo sempre in qualche modo quell’ancóra su cui appoggiarci, sentirci sicuri di poter esistere.
In questi giorni ho vissuto un momento delicato dove mi sono resa conto di dover fare una scelta di coraggio. La parte dentro di me che desidera comodità e sicurezza non avrebbe assolutamente fatto nulla per cambiare. È come quando stiamo belli comodi sul divano e qualcuno ci chiede di alzarci, avete presente quella resistenza che si prova? È quella la sensazione scomoda che si prova quando si è coraggiosi per cambiare.
Ma cosa è che ci spinge ad attraversare quel momento così scomodo?
Si può essere davvero coraggiosi soltanto per sé stessi? Io credo che spesso, fosse solo per noi, non faremmo atti di vero coraggio. È piuttosto quando prendiamo consapevolezza anche dell’altro, quando sentiamo l’altro, quando ci rendiamo conto che esiste anche l’altro che facciamo esperienza di vero coraggio.
Possiamo dire che il nostro desiderio di comodità nasce dal nostro egoismo. Dobbiamo comprendere che questo lato in noi esiste, è naturale, è la nostra sopravvivenza. Spesso nella spiritualità e nella crescita personale sentiamo dire: “dobbiamo eliminare l’ego nell’essere umano” ma l’ego ha diritto di vivere in noi quanto l’altruismo.
Quello che però possiamo fare è non smettere mai di ricercare l’equilibrio tra i due, interrogarci quanto il nostro egoismo stia veramente ferendo l’altro e dove la vita ci chiede il coraggio e l’espressione della nostra verità.
Non è però solo quando vediamo l’altro che riusciamo ad essere davvero coraggiosi.
Si compiono atti di vero coraggio quando abbiamo la fiducia nell’evoluzione.
Cos’è l’evoluzione?
È quella certezza insita nell’universo, in tutto il creato, in ogni essere umano che indipendentemente da ciò che succede la vita è sempre possibile. È la certezza di poter crescere, elevarsi al di là degli ostacoli. È la certezza che dopo il temporale la natura riporta il sole. È la certezza che dopo un’alluvione, un terremoto si ricostruisce ancora la vita, che dopo la pioggia il terreno si asciuga.
Noi crediamo che sia il nostro pensiero positivo a far sì che non ci abbattiamo dopo una delusione ma non è così. Non ricostruiamo una casa dopo un disastro naturale perché pensiamo positivo, non potremmo farlo. Lo facciamo perché è la nostra innata consapevolezza divina a suggerirci una legge profonda su cui si basa il creato. È lei che ci ricorda che la vita resiste qualunque cosa accada, che siamo co-creatori di ciò che succede intorno a noi, che la natura non invia mai messaggi a caso.
È l’eterno interscambio tra luce e ombra, tra positivo e negativo che governa la terra perché qua solo attraverso questo interscambio possiamo sperimentare principi elevati come il coraggio.
Più comprendiamo questo, più ci eleviamo come umanità di fronte al buio.
Più comprendiamo di essere fatti di due sostanze (luce e ombra) e più smettiamo di combattere contro la vita.
Più comprendiamo questo, più ricerchiamo l’equilibrio in ogni cosa.
Sophia Molitor