Le abitudini

Le abitudini non sono il peggiore dei mali se nella nostra interiorità restiamo vigili e pronti per cogliere le occasioni che la vita ci presenta. Perché le occasioni, prima o poi arrivano.

Non dobbiamo dimenticare che ogni nostra azione agisce sul cervello e le abitudini, per il fatto che si svolgono in modo automatico, inibiscono i circuiti celebrali della creatività. Invece le novità costringono il nostro cervello a rimodificare i programmi, a “ricrearsi” continuamente.

Ci sono poi delle abitudini che ci conducono alla malattia, che ci bloccano. È molto importante capire questo concetto, perché da questo dipende la nostra salute e la nostra qualità della vita.

Quando abbiamo modi di ragionare sempre uguali, quando parliamo per frasi fatte che ripetiamo senza più averne consapevolezza, in modo automatico, quando compiamo sempre i soliti gesti ripetitivi che – senza rendercene conto – si impossessano del nostro corpo e costringono sempre di più la mente nell’angolo facendoci invecchiare prima. Diventiamo dei burattini telecomandati dalle abitudini.

Diventiamo le abitudini che abbiamo seminato nel corso della nostra vita. Stiamo attenti perché lo diventiamo “fisicamente”, materialmente. Lo si può notare nella rigidità articolare, nella colite e la stipsi, nella cefalea, le tachicardie, l’acne. Questi sono solo alcuni esempi delle conseguenze somatiche di una mente schiava delle abitudini.

Ciò che si fissa nella testa, prende forma nel corpo. Il nostro corpo è la “faccia esterna” di ciò che pensiamo, le abitudini si consolidano e dal piano sottile del mentale scendono giù nella materia.

Un po’ come la resina che cola giù lungo il tronco degli alberi… Possiamo allora capire come certe esistenze che si ripetono sempre uguali a se stesse si esprimano nel sovrappeso, nel tabagismo, nell’ansia, nell’incapacità di stare da soli…. ecc.

C’è chi afferma che questo problema è tipico degli anziani, no! Non è così, le abitudini si insinuano fin da giovani. Non ce ne accorgiamo ma sono come vampiri che ci svuotano di noi stessi.

Purtroppo queste pericolose sirene ci fanno molto comodo, e spesso sono molto piacevoli anche se ci portano verso comportamenti molto pericolosi. Ci conducono ad assentarci dalla nostra vita, come se viaggiassimo con il pilota automatico inserito.

Ma allora le abitudini sono tutte da eliminare? No, non tutte! Ce ne sono alcune che possiamo salvare. Sono le “buone abitudini” che pur nella ripetitività aggiungono sempre qualcosa di nuovo.

E poi la “buona abitudine” per eccellenza è quella di fare ogni cosa portando la nostra consapevolezza a essere sempre presente.

Maura Luperto