Sbrise, Pleurotus ostreatus, al forno

È arrivata l’umidità tipica della stagione autunnale, e con l’umidità crescono rigogliosi i funghi di cui, non so voi, ma io ne vado pazza.
In questo caso parliamo di sbrise, o pleurotus ostreatus per utilizzare il nome originale.
Sarà veramente una ricettina veloce veloce ma gustosa, che incontra il plauso come contorno ai vostri pranzi e cene autunnali. Iniziamo!

Ingredienti per 4 persone:

  • 1 kg di sbrise
  • Pan grattato
  • Sale, pepe e olio q.b.
  • prezzemolo

Preparazione:

La preparazione è molto semplice. Tagliate il fungo dal gambo e sciacquateli in acqua corrente con molta attenzione a non romperli o bagnarli troppo perché poi si rovina il fungo. Asciugateli, con uno straccio o con la carta assorbente, se vedete un eccesso di acqua.
Per praticità di cottura io stacco dal fungo tutto il gambo, in modo di avere solo la parte aperta in cottura. I gambi ovviamente non li butto via, possono essere riutilizzabili per un sugo, un risotto o una zuppa, ma questa è un’altra ricetta. Torniamo a noi!

Preparate un piatto con il pan grattato, insaporito con il pepe.
Prendete la leccarda dal forno, inseriteci un foglio di carta forno e preparatevi alla stesura delle sbrise seguendo i passaggi.

Prendete ogni sbrisa, inzuppatela nel pan grattato in entrambi i lati, e stendetela dal lato liscio nella leccarda, badando bene a non sovrapporle.

Una volta che le avete stese tutte aggiungete sopra del sale e dell’olio che agevolerà la cottura.

Infornate a 180° per 15/20 minuti. Se avete il forno ventilato attivatelo gli ultimi 10 minuti per agevolare la formazione della crosticina.
ATTENZIONE: fate attenzione durante la cottura che il minutaggio che vi ho indicato non sia troppo, dipende infatti dalla grandezza e dallo spessore dei funghi che avete trovato. Se i funghi son piccoli potrebbe bastare molto meno.

Intanto che aspettate la cottura dei funghi, tritate il prezzemolo che servirà come condimento finale a freddo.
Finita la cottura, impiattate i funghi e cospargeteli di prezzemolo.

E bon appétit.

Alessandra Collodel