E così venne il giorno. Anzi, per l’esattezza sono le 23.25 del giorno prima del compleanno.
Il film è finito, e il sior Pare continua a guardare l’orologio nervosamente.
Va in cucina, prende le medicine della sera, torna in salotto, riguarda l’orologio. Va in bagno, torna in salotto, sono le 23.35. Niente, manca ancora troppo alla mezzanotte, e solitamente è abituato al fatto di avere il regalo e la tradizionale tirata d’orecchie allo scoccare della mezzanotte.
- “Ciò, mi ‘ndaria in letto” (Ecco, io andrei a letto) – continua indeciso guardando l’orologio.
- “Va ben, quasi quasi vado anche io che domani è una giornata lunga” – ed esco.
Ignaro, che alle 23.58 sarei ritornata portandogli il regalo e facendo suonare ad Alexa “Tanti auguri”, che erroneamente suona il tanti auguri di Raffaella Carrà, ma tant’è: e festa sia.
Il regalo è una padella che scarta conscio che fosse una padella, l’ha sentita dalla forma ma, con sua grande sorpresa, la trova piena di… Mele! Scoppia in una fragorosa risata, rimettendosi a letto con il sorriso.
Ora si che è il giorno X. Facciamo il riepilogo.
Torta? Ordinata, con il lattosio, ma non importa.
Regalo dei parenti? Ordinato e in consegna per la mattina stessa – speriamo bene!
Parenti in arrivo? Sì, ma son si sa quanti. Alcuni erano ammalati e fino all’ultimo si spera che le magagne di stagione passino, anche se c’è il sole fa freddo, e il viaggio da Venezia in motoscafo più il carnevale non rendono l’impresa facile.
Ritrovo per loro ore 12.15 in pizzeria. Noi un po’ dopo, in fondo è una sorpresa!
Scendo a mezzogiorno, lui (nonostante la messa del Papa) è già pronto di tutto punto, ma con una novità: dopo un anno che gli rompo le scatole, si è fatto crescere barba e pizzetto, sembra un giovanotto!
- “Me ga ciamà to zia e detto che to cuzina xe drìo rivar! Ma ciàmia, parchè xe qua?” (Mi ha chiamato tua zia e detto che tua cugina sta arrivando! Ma chiamala, perché è qua?)
- “Ma ti ghe badi aea zia?!? Ea ga quasi 93 anni! Chissà cossa ghe ga capìo! Ghe xe el Carneval, me cuzina sarà in giro par i fatti sui!” (Ma badi alla zia?!? Ha quasi 93 anni! Chissà cosa ha capito! C’è il Carnevale. mia cugina sarà in giro per i fatti suoi!)
Carico il regalo in macchina di nascosto, poi carico lui e andiamo a prendere la torta. Lui perde il senso dell’orientamento e non capisce più dove siamo, la pizzeria è dalla parte opposta della città rispetto alla pasticceria.
Arriviamo al locale e si trova davanti mia cugina e poi tutto il resto del parentado.
Sorrisi, commozione, lacrime. Per una volta di gioia.
Il pranzo è tutto una video chiamata con i parenti e gli amici che non sono riusciti a venire, quelli lontani, e quelli vicini.
Tra una chiacchera e un brindisi, arriva il momento del regalo:
- “Ma cossa xe?” (Ma che cosa è?)
- “Guardala, è una nuova donna tutta per te!“
Ecco il nuovo modello di Alexa, con il monitor per poter fare le videochiamate e passarle anche sulla tv. Ci vedrà sempre poco niente, ma almeno così grandi potrà capire chi sono. Cosa per lui impossibile altrimenti con un normale telefonino.
Ride.
- “Cussi posso vederve anca mi co me ciamè??” (Così posso vedervi quando mi chiamate??)
La pizzeria chiudeva alle 14, alle 16 siamo ancora lì. Ma come si fa quando, dopo anni, è la prima volta che ci vediamo tutti per un momento felice?
Alla fine tutti vanno a casa, c’è un bel sole, fa caldo. È un peccato non godersi per un attimo quell’atmosfera fino alla fine.
- “Sior pare, che ne dici se andiamo a farci un giro a Fusina a vedere Venezia e la laguna?“
- “E ti ghe pensi anca?? ‘ndemo!” (E ci pensi anche?? Andiamo!)