Per mantenere il capo in posizione eretta il nostro corpo attiva moltissimi muscoli, infatti non tutti sanno che il suo peso in posizione neutrale ci si aggira intorno ai 5 kg di pressione esercitata sulle articolazioni cervicali. Ma quando chiniamo il capo in avanti per usare il cellulare, il tablet, il pc o giocare con i videogames, le cose cambiano: solo ad un lieve inclinazione di 15° della testa la pressione esercitata supera i 12 kg, quando siamo particolarmente inclinati oltre i 30°,come quando siamo in piedi e teniamo il device tra le mani poste in basso, le forze superano i 20 kg. In questi casi si verifica quella che in gergo viene chiamata “Text neck” ovvero una condizione non fisiologica del rachide cervicale che viene sottoposto ad un sovraccarico eccessivo e ad uno stress ripetuto durante la quale la testa è chinata in avanti e protesa verso il basso.
“Il Text neck rappresenta uno stress notevole non solo per la zona cervicale, ma per tutta la colonna vertebrale- spiega il Dottore in Chiropratica e membro dell’Associazione Italiana Chiropratici (AIC) Giancarlo Viano– . La postura cambia considerevolmente se si considera che queste azioni vengono compiute anche centinaia di volte al giorno, che equivale a fare un’attività fisica contraria alle esigenze corporee. È come allenarsi con l’intenzione di farsi male, sembra un paradosso ma è una realtà dimostrata dall’avvento di questa patologia che ha una storia alquanto recente”.
Quali sintomi si accusano quando si mantiene il collo in una posizione scorretta?
“A seconda delle situazioni si iniziano a percepire forme tensive a livello dei muscoli cervicali e dei trapezi, ma con il tempo la situazione peggiora fino a creare vere e proprie condizioni dolorose spesso associate a rigidità articolare o a blocchi, situazioni in cui il paziente riferisce di avere grosse difficoltà a ruotare la testa, ad esempio quando ci si deve girare, durante la guida, per fare retromarcia. Un altro segnale comune sono i mal di testa e i formicolii delle braccia e mani”.
A cosa è dovuto il dolore? Cosa avviene a livello “meccanico”?
“I dischi intervertebrali vengono sottoposti ad uno stress meccanico e la stessa cosa vale per le varie parti che compongono i punti di articolazione tra una vertebra e l’altra. In più i muscoli limitrofi, specialmente nel comparto posteriore, rimangono in tensione troppo a lungo e in posizioni biomeccanicamente sconvenienti, l’effetto peggiore però è a carico del midollo spinale, che è parte del sistema nervoso centrale, ‘tirato’ in modo anomalo per troppo tempo si corre il rischio di creare delle tensioni eccessive”.
Quali rischi si corrono?
“Si rischia di porre le basi per fenomeni degenerativi precoci del rachide cervicale, di alterare la curva cervicale normalmente presente fino a farla addirittura invertire. Soprattutto si creano quelle che in Chiropratica vengono chiamate sublussazioni vertebrali: una sofferenza che si manifesta in disallineamenti e malfunzionamenti nelle articolazioni scheletriche con effetti sul sistema nervoso. Nei giovani questo ha un effetto più importante perché sono ancora nella fase di crescita ossea e di sviluppo. Il text neck può generare in disturbi della colonna vertebrale cronici e ricorrenti che vanno poi ad inficiare la qualità di vita della persona, ponendo le basi di problemi degenerativi artrosici.
Trattamento? Prevenzione?
“Elevare i device ad una maggiore altezza è la prima cosa da ricordare, almeno ad altezza spalle anche se l’ideale è altezza occhi. Qui la Chiropratica gioca un ruolo determinante, perché l’aggiustamento vertebrale chiropratico, pratica esclusiva del Dottore Chiropratico laureato secondo gli standards internazionali, è estremamente efficace del ridurre le sublussazioni vertebrali causate dal text neck e perché questa figura professionale è altamente specializzata nel gestire e trattare disturbi della colonna vertebrale e del sistema nervoso centrale che ne è racchiuso al suo interno”.
Esercizi consigliati
“Più si fa movimento con spalle e capo e meglio è, in particolare consiglio di fare esercizi di mobilizzazione della cervicale e della colonna dorsale perlopiù basati sull’ estensione del capo per 15 secondi, flessione anteriore e laterale per altrettanto tempo, ma la cosa più importante è svolgere un’attività fisica completa su base regolare settimanalmente.
Come si sceglie un Chiropratico?
“Il panorama nazionale è alquanto complesso in quanto molti si presentano come tali senza aver mai conseguito la laurea secondo gli standard internazionali, per fortuna esiste l’Associazione Italiana Chiropratici (www.chiropratica.it) che riunisce solo dottori in Chiropratica con i requisiti appena citati, ovvero gli unici che possono esercitare in tutto il mondo dove la professione è riconosciuta”.