Una vita da tartaruga nei nostri mari, tra plastica e catture accidentali
E se per un giorno fossimo delle tartarughe marine? Come sarebbe una vita da tartaruga nei nostri mari? Certo, saremmo considerati tra i più amati e innocenti rettili marini ma cosa ci toccherebbe fare per sopravvivere? Le difficoltà inizierebbero ancor prima di vedere la luce, di fatti la nidificazione delle tartarughe su arenili e spiagge è costantemente in pericolo: le uova deposte da mamma tartaruga vengono saccheggiate dai predatori o distrutte dalle attrezzature meccaniche per la pulizia delle spiagge. Scampati questi pericoli i tartarughini dopo la schiusa prendono finalmente la via del mare, ma le difficoltà non sono certo finite. Se fossimo tartarughine, ogni giorno saremmo costrette a lottare per sopravvivere: evitare di soffocare per l’ingestione di plastiche, schivare pericolosi incidenti con barche e natanti, non finire impigliate in una rete da pesca o, peggio ancora, catturate dagli ami. Una vita sotto minaccia perenne per una specie come la Caretta caretta a rischio di estinzione nel mar Mediteranneo, per cui i numeri parlano chiaro: solo in Italia ogni anno muoiono più di 10mila esemplari a seguito di catture accidentali, ingestione di plastica e traffico nautico.
E allora, alla luce di tutte queste peripezie, come sarebbe per le tartarughe avere una mamma “umana”? Assurdo? Niente affatto. Con un piccolo contributo possiamo aiutare concretamente questi animali simbolo della biodiversità dei mari. È l’augurio della campagna Tartalove di Legambiente che in occasione della Festa della mamma propone il video spot, realizzato dall’agenzia Ogilvy, a sostegno delle tartarughe marine Caretta caretta. Un breve ma simbolico dialogo tra una coppia di tartarughe in fondo al mare a cui hanno prestato le voci il Mago Forest e Carla Signoris straordinaria interprete di Dory nel cartoon “Alla Ricerca di Nemo”.
“Hai una mamma umana!?”. “Ma come? Gli umani ci intossicano, ci intrappolano, ci soffocano con la plastica!”, è l’esclamazione a dir poco sorpresa. “Ma mia mamma è diversa, sostiene Tartalove”. Pronta arriva la risposta del tartarughino adottato nell’ambito della campagna Tartalove che grazie ai 4 Centri di recupero e soccorso gestiti da Legambiente riesce a salvare gli esemplari feriti per poi curarli e liberarli in mare nuovamente. Solo nel 2020 grazie alla campagna Tartalove ben 154 tartarughe sono state salvate in mare, anche grazie alla collaborazione dei pescatori, e curate nei Centri gestiti da Legambiente.
Per la Festa della Mamma l’attenzione è rivolta tutta a mamma tartaruga che intensifica la nidificazione sulle coste italiane: sono circa 250 i nidi scoperti nella scorsa stagione in Italia. Ma la nidificazione è un processo delicato e purtroppo viene ostacolato da tanti fattori: rumori e inquinamento acustico che disturba la deposizione, luci accecanti molto pericolosi in fase di schiusa, senza contare il rischio costante della predazione delle uova da parte di altri animai o l’impatto delle attrezzature meccaniche per la pulizia delle spiagge. Per questo Tartalove non si occupa solo di recuperare e curare le tartarughe ferite in mare. Per far dormire a mamma tartaruga sonni tranquilli per la nuova stagione di nidificazione Legambiente lancia il Programma Tartawatchers di Legambiente grazie al quale dall’inizio del prossimo mese di giugno centinaia di volontari controlleranno le spiagge per individuare i nidi, proteggerli e monitorali fino al momento della schiusa e all’entrata in acqua dei piccoli.
Sul sito della campagna www.tartalove.it è possibile adottare simbolicamente una tartaruga con un piccolo contributo a fronte del quale si riceverà un certificato con la foto dell’animale adottato. Una idea regalo per la festa della Mamma che sosterrà anche la natura e l’ambiente.
“Regalare un’adozione con Tartalove ha un duplice valore: è un gesto d’amore e di riconoscimento verso la propria mamma ma anche nei confronti della natura – dichiara il Coordinatore della Campagna Tartalove Stefano Di Marco – Sostenere Tartalove vuol dire raccogliere i fondi indispensabili per dare gambe e braccia alla nostra missione a favore delle tartarughe marine”.