Per 10 volte è risuonato l’Inno di Mameli sotto il cielo di Tokyo.
Per l’Italia è l’Olimpiade dei record, con 10 ori, 10 argento e 20 bronzi, per un totale di 40 medaglie. Nel medagliere finale siamo in decima posizione. Un grande risultato per l’Italia Team che batte tutti i record per una spedizione olimpica italiana. E la vittoria dell’ultimo bronzo da parte delle “Farfalle” nella ginnastica ritmica ne ha decretato un altro: abbiamo vinto almeno una medaglia in tutti i giorni di competizioni.
Ma non solo Italia. Se lo spirito olimpico unisce, unisce anche nei record.
Era già iniziata, infatti, con dei record ancora prima di essere ufficialmente partita con la cerimonia iniziale, e non ci ha delusi.
Oltre ad esser stata titolata l’Olimpiade più ecosostenibile e più inclusiva, anche le gare ci hanno lasciato col fiato sospeso fin dalle prime battute.
Il primo record l’ha stabilito la calciatrice brasiliana Marta con 5 gol in 5 edizioni di Olimpiadi, primato sia per il calcio femminile che maschile.
E se già la presenza della quinta olimpiade per la Pellegrini era un record di per sé, condiviso solo dal titano Phelps, la Divina ha rilanciato partecipando alla quinta finale su 5 Olimpiadi. Perché battere un record solo partecipando, lo sappiamo, non è cosa da Federica Pellegrini.
Stessa sorte per Aldo Montano che quest’anno, all’età di 42 anni, ha raggiungo la quinta medaglia in 5 olimpiadi partecipate.
A proposito di partecipazioni record: non possiamo che rendere onore, ed omaggio, all’atleta di ginnastica Chusovitina alla sua ottava, avete letto bene ottava, Olimpiade consecutiva dal 1992. A 46 anni è salita in pedana omaggiata da tutte le colleghe avvolta in un caloroso applauso.
Le categorie protagoniste degli olympic record sono ben 10 su 41. Tiro con l’arco, nuoto, atletica, canottaggio, canoa sprint, arrampicata, ciclismo su pista, pentathlon moderno, tiro a segno, sollevamento pesi.
I due più “buffi” record olimpici son protagonisti dei 100 mt femminili dorso e del ciclismo su pista.
Buffi perché nella batteria dei 100 mt il record olimpico è stato battuto per 3 giorni di fila prima nelle batterie di qualificazione dalla canadese Masse Kylie, dall’australiana McKeown Kaylee e dall’americana Smith Regan che l’ha poi ribattuto e rilanciato nella semifinale ed infine è stato ribattuto, vincendo l’oro, dall’australiana Kaylee.
La stessa cosa è successa al nostrano gruppo di ciclismo su pista dell’inseguimento a squadre che ha fatto il record il giorno prima nelle qualificazioni per poi battersi e migliorarsi il giorno successivo con l’oro al collo.
L’Atletica da record
L’Atletica dei record invece, ha indossato per ben due volte la bandiera Norvegese. Una nella gara dei 1500 mt e l’altra nei 400 mt ostacoli, con Warholm incredulo e con un tempo migliorato di 84 centesimi.
Nel salto triplo femminile invece abbiamo visto volare la venezuelana Yulimar Rojas ben al di là del record di quasi 30 cm. Un volo molto annunciato dopo svariati nulli che hanno visto l’atleta prendere un 747 all’ultimo passo per atterrare sempre sulla sabbia a lunghezze aliene.
Le prime volte non si scordano
È anche l’Olimpiade delle prime volte.
Per la prima volta un’israeliana è salita sul gradino più alto del podio nella ginnastica artistica, spodestando le sorelle russe Averina e la bielorussa Alina Harnasko.
Alexander Zverev, prima volta alle Olimpiadi, vede prima la vittoria contro Djokovic e poi la sua prima medaglia d’oro olimpica.
Prima volta anche per l’India nell’atletica, oro al lancio del giavellotto che insieme all’argento e al bronzo cechi hanno spodestato i re tedeschi di questa specialità.
La prima medaglia nella storia di San Marino, ripetuta poi con l’argento sul tiro a volo a squadre.
Che dire invece delle prime volte italiane, raggiunte dapprima dai bronzi di Ilaria Testa nel pugilato, Maria Grazia Alemanno nel sollevamento pesi. E che dire del bronzo nel kata, di Viviana Bottaro e dell’oro, di Luigi Busà, nel kumite del Karate che sono le prime medaglie olimpiche in queste discipline, e forse saranno anche le uniche, visto che queste son state inserite come omaggio al paese ospitante, ma che saranno tolte dalla prossima olimpiade.
Ultime, ma non meno importanti, le medaglie d’oro del salto in alto di “Gimbo” Tamberi ad ex aequo con Barshim del Qatar, dei 100 mt di Marcell Jacobs e della staffetta 4×100 del team Patta, Jacobs, Desalu e Tortu che rimarranno nella storia, non solo dell’Italia, ma del mondo.
I record di medaglie
Il primo argento italiano nella sciabola maschile ha sancito il terzo oro consecutivo dell’ungherese Szilagyi ad un’Olimpiade.
Terzo oro consecutivo anche per la regina del martello femminile, la polacca Anita Włodarczyk.
Podio totalmente Giamaicano per i 100 mt femminili che si accaparrano tutti i gradini del podio olimpico.
E per continuare con la corsa, la 4×400 femminile ha fatto raggiungere il record di medaglie olimpiche ad una atleta, Allyson Felix che batte il recordman Carl Lewis per 11 a 10.
Italia Team, the italian dream
Che dire del team Italia, che ci ha portato molte emozioni quest’anno, anche se in questo caso parliamo di record italiani battuti, perché oltre ai casi sopra citati, il team Italia ci ha regalato molti primati italiani.
Prima su tutti Vanessa Ferrari, argento a 30 anni, dopo svariati infortuni e olimpiadi mancate.
E poi una sfilza di primati italiani nell’atletica, a partire da Luminosa Bogliolo nei 100 mt ostacoli, quarta ma con primato italiano.
E poi Jacobs che batte il primato italiano, ed europeo nella semifinale dei 100 mt, per poi abbattere ancora questo record in finale.
Sibilio che abbassa il primato italiano negli 800 mt, diventando l’ottavo atleta olimpionico in queste olimpiadi.
E poi che dire delle staffette. Quelle maschili che son arrivate in finale e ci hanno fatto sognare, la 4×100 che ha portato l’Italia sotto i 38” e vinto un’oro importantissimo per l’Italia, e la 4×400, record imbattuto dal 1986, con un tempo che ha abbattuto il maledetto muro dei tre minuti. Ma anche la femminile della 4×100 che ha abbassato il primato fatto a Doha.
E se mi son dimenticata di citarne qualcuno chiedo venia, ho ancora un sacco di emozioni che mi fan girar la testa. E già non vedo l’ora di riviverle ai Mondiali e alle prossime Olimpiadi.
Alessandra Collodel