di Camilla Läckberg – Marsilio vintage
La tranquillità di Fjällbacka, località turistica della costa svedese, che in inverno è abitata dai soli residenti, viene turbata da un episodio molto grave. Viene trovato il cadavere di una bellissima donna, Alexandra Wijkner, immerso in una vasca da bagno con i polsi recisi. Per il forte freddo sulla superficie dell’acqua si è formata una pellicola di ghiaccio che ha permesso al corpo della vittima di conservarsi bene malgrado il ritrovamento sia avvenuto quasi dopo una settimana. Gli ha conferito però un aspetto quasi irreale per il colore della pelle divenuta leggermente bluastra e per i capelli che, irrigiditi dal freddo, hanno formato come una corona intorno alla sua testa.
“I capelli lunghi e chiari di Alex erano sparsi a ventaglio sul bordo della vasca, ma in quel gelo avevano un’aria fragile, quasi fossero fatti di ghiaccio.”
“Gli parve che somigliasse a una principessa, lì stesa. Una principessa di ghiaccio.”
Il caso viene in un primo momento classificato come un suicidio ma l’autopsia del cadavere porta in altra direzione: la vittima è stata prima narcotizzata e poi uccisa. Viene sospettato del fatto un giovane alcolizzato, Anders, i pensieri del quale vengono riportati dalla scrittrice in alcune pagine di una sorta di diario presenti qua e là nel corso della narrazione quasi a commento dei momenti più salienti dell’inchiesta.
“Può darsi che sia stata proprio la morte di Alex a rendere possibile la libertà anche per me. Lei è sempre stata per me l’irraggiungibile, quella il cui guscio protettivo non era possibile scalfire in alcun modo.”
Erica, la protagonista del romanzo, giovane scrittrice arrivata in paese dopo la morte dei suoi genitori avvenuta in un incidente stradale, conosceva la vittima perché da piccole erano state unite da un’amicizia conclusasi bruscamente per volontà di Alex.
“Lei e Alex erano state così unite, da piccole. Quando l’amica aveva cominciato a chiudersi in se stessa, per poi sparire del tutto traslocando con la famiglia, per Erica era stato come se fosse crollato il mondo”.
Venuta con l’intenzione di un breve soggiorno per sistemare la casa dei suoi, Erica decide in un secondo momento di trattenersi in paese per varie ragioni non ultima il tentativo di opporsi alla vendita della stessa casa di famiglia propostale da Anna, sua sorella, su suggerimento del marito, Lucas, che Erica detesta e non a torto.
“Quando aveva incontrato Lucas, Anna era stata una facile preda. Affascinata dalla superficie, non si era accorta degli oscuri summovimenti che quella nascondeva. Lentamente un giorno dopo l’altro, lui aveva sbriciolato la sua gioia di vivere e la sua autostima facendo leva sulla sua vanità. E così lei adesso si trovava rinchiusa come uno splendido uccello in gabbia”.
Erica passa le sue giornate dedicando alcune ore al suo lavoro di scrittrice e riallacciando i fili dei rapporti che il suo trasferimento in città aveva interrotto. Riprende a frequentare il suo ex, Dan, adesso sposato e con tre belle bambine, e soprattutto un vecchio amico, Patrik, che ora fa il poliziotto.
“Lui e erica si conoscevano dalla nascita […] da piccoli si erano frequentati costantemente, e dire che lei era stata il il suo primo grande amore non era un’esagerazione”
Sboccia tra i due un’intesa a livello sentimentale e una collaborazione che li condurrà a indagare e ad arrivare alla verità, una verità che riguarda il passato e che sarà compito anche del lettore riportare alla luce.
Parla di ciò che conosci. Camilla Läckberg lo fa e anche molto bene ne La principessa di ghiaccio un giallo che, come avviene per i romanzi successivi, si svolge a Fjällbacka, il paese in cui è nata e cresciuta. Con questo suo primo libro la scrittrice apre infatti una serie dal titolo I delitti di Fjällbacka, che ha per protagonisti Erica Falck e il poliziotto Patrik Hedström. Nella traduzione di Laura Cangemi, il romanzo si fa subito apprezzare per immediatezza di linguaggio e capacità di introspezione psicologica nel saper descrivere i personaggi anche quelli secondari. La trama equilibra con accortezza la parte del giallo con quella rosa ma non tralascia di proporre altre tematiche, collaterali, ma non di minore importanza a livello sociologico. Ne deriva una lettura piacevole e per tutti i gusti.