La plastica è cambiata, cambia idea sulla plastica
Luoghi comuni e falsi miti: una campagna alla scoperta della plastica. Al via un’indagine per comprendere quale sia la percezione dei consumatori nei confronti della plastica, le principali abitudini comportamentali, la sensibilità e la conoscenza della sua evoluzione in termini di economia circolare e sostenibilità.
È partita il 1° settembre la prima iniziativa di un’importante e articolata campagna dedicata ad approfondire i temi che riguardano il mondo della plastica.
L’obiettivo è quello di aumentare il grado di conoscenza che i consumatori hanno dei materiali plastici, attraverso una campagna informativa che li renda consapevoli di come e quanto essi siano evoluti negli ultimi anni.
Sono infatti molteplici gli sforzi e la continua ricerca che le aziende produttrici di imballaggi plastici stanno mettendo in campo, con l’introduzione di materiali innovativi a basso impatto ambientale, politiche improntate alla circolarità, tecnologie produttive sempre più green e manufacturing practices di sostenibilità.
Questo cambiamento sostanziale lo si deve al consumatore, che ricopre un ruolo centrale in quanto fruitore per eccellenza degli imballaggi plastici. Negli ultimi anni il suo comportamento di acquisto è radicalmente mutato e, anche se dimostra di essere sempre legato al suo brand di riferimento, si aspetta che la propria fiducia di acquisto venga ricambiata da una trasparenza e un livello di attenzione che il produttore deve dimostrargli rispetto al tipo, all’origine e all’utilizzo che viene fatto dei materiali lungo tutta la filiera, compresa quella del riciclo.
È dunque naturale che il primo step della campagna “La plastica è cambiata, cambia idea sulla plastica” abbia come protagonista il consumatore. A tal proposito verrà condotta una survey su un campione statistico rappresentativo, volta ad approfondire quale sia il livello di conoscenza dei temi legati al mondo della plastica, quali siano le principali abitudini comportamentali degli utenti e il livello di sensibilità in riferimento ai temi del riciclo, dell’economia circolare e, quindi, della sostenibilità. I risultati di questa indagine offriranno una fotografia della situazione attuale alla luce della crescente maturità globale rispetto ai temi della sostenibilità, della produzione etica e dell’impegno sociale e governativo.
Come ha posto in luce la ricerca “The pandemic is heightening environmental awareness” realizzata da Boston Consulting Group nel luglio 2020, la pandemia di Covid-19 che ha colpito indistintamente tutto il mondo forzandolo al lockdown ha portato con sé anche alcuni connotati positivi, quali una riflessione generale sulle sorti del nostro Pianeta e su quanto sia urgente porre rimedio a una situazione sempre più critica a livello climatico. Ciò pone in discussione non solo molti comportamenti, ma anche alcuni pregiudizi rispetto alla produzione e all’utilizzo della plastica, rendendo l’iniziativa “La plastica è cambiata, cambia idea sulla plastica” più che mai attuale.
Conoscere significa anche trovare i rimedi più corretti, poiché non si può certamente trascurare che l’impatto che i materiali per il packaging giocano non è limitato solamente alla sfera delle nostre abitudini di consumo quotidiane, bensì incide anche su una consistente quota della nostra economia nazionale. L’Italia è infatti tra i principali produttori mondiali di macchine e tecnologie in ambito di confezionamento e imballaggio, di impianti per la produzione di manufatti in plastica, nonché di articoli e imballaggi plastici. Si tratta di una filiera industriale tra le più importanti in assoluto in termini sia economici sia tecnologici, una vera e propria eccellenza che occupa 162mila addetti in 10mila imprese attive (il 22% delle imprese europee) per un totale 32 miliardi di fatturato annuo (fonte: Federazione Gomma Plastica).
Comprendere in che modo questo settore si sia trasformato negli anni per offrire soluzioni più pratiche, performanti e al tempo stesso sostenibili e riciclabili, rappresenta un fondamentale passo in avanti per capire il ruolo che la plastica ha giocato e continuerà ancora a giocare. Il processo di sviluppo sociale ed economico degli ultimi decenni ha senza dubbio tratto giovamento dalla plastica, ovvero dalle tecnologie, dai materiali e dai processi produttivi che sono evoluti di pari passo con le esigenze di usabilità, praticità, igiene e sostenibilità che il mercato ha via via richiesto.
La campagna “La plastica è cambiata, cambia idea sulla plastica” si articolerà lungo un percorso di comunicazione, volto a stimolare la discussione sui temi legati a questo materiale e alla sua sostenibilità ambientale anche con il supporto di esperti e tecnici del settore e si potrà seguire attraverso Facebook, Instagram, Twitter
“La plastica è cambiata, cambia idea sulla plastica” è un progetto che nasce con l’obiettivo di sfatare i luoghi comuni sulla plastica e portare a conoscenza di come la ricerca e sviluppo e l’applicazione di best practices di economia circolare stiano sostanzialmente cambiando l’impatto che questo materiale ha sull’ambiente. Alla base del progetto vi è la consapevolezza di come un uso sostenibile ed ecologicamente consapevole delle risorse, in questo caso della plastica e degli imballaggi plastici, che negli anni si sono evoluti a livello di materiali e tecnologie produttive, costituisca il fondamento per assicurare che le generazioni future possano vivere in un ambiente sano e sempre più evoluto dal punto di vista del benessere sociale e individuale.