Fuori! è la parola chiave della settima edizione del festival del Viaggiatore diretto da Emanuela Cananzi, che dal 4 al 26 settembre propone un’inedita lettura del territorio veneto, tracciando un percorso sorprendente tra le sue eccellenze turistiche e culturali.
Una proposta di viaggio slow che quest’anno invita ad uscire fuori dalle rotte consuete, fuori dagli schemi e dai ritmi abituali, fuori dalle costrizioni, e soprattutto liberamente fuori di casa, per riscoprire con sguardi nuovi la bellezza e i segreti del Veneto.
Una risposta efficace al bisogno di uscire fuori dallo spazio virtuale del web, rispondendo alla necessità di incontro e condivisione di esperienze fatte in prima persona, in luoghi autentici.
Il Festival partirà dal Lido di Venezia e si concentrerà negli ultimi due fine settimana di settembre (17-19 e 24-26). La direzione di viaggio quest’anno attraversa tre province del Veneto – Venezia, Treviso e Vicenza – e sei comuni: Venezia Lido, Asolo, Bassano del Grappa, Maser, Possagno e Mussolente.
Ogni tappa offre eventi e incontri con viaggiatori d’eccezione, rivelando ville, giardini, barchesse e palazzi abitualmente preclusi al turista, spesso aperti per la prima volta al pubblico e talvolta sconosciuti anche a chi vive in quegli stessi luoghi.
Gli ospiti viaggiatori sono trasversali a diversi mondi: dall’arte al cinema, dallo sport alla letteratura, dal giornalismo all’impresa, dall’innovazione alla moda, dall’escursionismo al graphic design, dall’artigianato al mondo scientifico, dalla musica all’universo variegato del web.
Il Festival si è affermato negli anni come una proposta che valorizza il turismo consapevole, attraverso itinerari pensati sia per i viaggiatori “a lungo raggio” che per il turismo di prossimità.
Dimensione più che mai attuale, che dirige l’attenzione verso mete vicine ma al di fuori dalle rotte abituali, capace di offrire esperienze inedite. Ogni tappa è dunque l’occasione per incontrare luoghi e persone fuori dal comune, in alcuni dei borghi più suggestivi d’Italia.
Donne in primo piano: no woman, no panel, senza donne non se ne parla
Il Festival è ideato da due donne, realizzato con uno staff prevalentemente al femminile, dalle giurie al settore comunicazione: la maggior parte degli incontri ha come protagoniste donne portatrici di valori fuori dal coro. Una scelta che riconosce nella creatività delle donne risorse e visioni capaci di dare sostanza all’esigenza di cambiamento costruttivo e fuori dai paradigmi che percorre la società contemporanea, messa alle corde dallo shock della pandemia.
Alla ricerca di senso nell’arcipelago dei borghi italiani
L’urgenza di cambiamento investe la relazione tra città e piccoli borghi, il contesto in cui si snoda il Festival del Viaggiatore. Complici la crisi climatica e la pandemia, che ha valorizzato il turismo di prossimità, sempre più spesso i cittadini per uscire fuori dalla standardizzazione delle metropoli si rivolgono a quell’arcipelago di piccoli comuni dalla forte identità che costituiscono il fascino dell’Italia.
Si delinea così una nuova centralità per le cosiddette “terre di mezzo”, che offrono il senso della comunità, ritmi di vita più dolci e una bellezza radicata nella storia. E poi, cibo buono frutto di fertili tradizioni, aria pulita: e orizzonti larghi e profondi per riprogettare il futuro.
“Il Festival del Viaggiatore ha un cuore di donna che affonda le sue radici nella storia di Asolo, la città delle tre signore, tre esempi di donne colte, coraggiose, controcorrente – spiega la Direttrice del Festival Emanuela Cananzi – La Regina Caterina Cornaro di Cipro, capace di trasformare il suo esilio nell’era d’oro della città, quando il suo cenacolo era frequentato da Pietro Bembo, il Giorgione, Lorenzo Lotto. Eleonora Duse, la divina, l’attrice più innovativa e passionale della storia del teatro italiano, che qui volle una casa e il posto per la sua tomba. E Freya Stark, viaggiatrice, cartografa, colei che lanciò la scrittura di viaggio, unica donna dell’epoca ad esplorare da sola l’oriente, passata alla storia come la più grande viaggiatrice del ‘900. Io e mia sorella abbiamo raccolto il testimone di questa storia, e attraverso il Festival del Viaggiatore lo rilanciamo alle donne e agli uomini di oggi, promuovendo un turismo lento che si fa cultura, incontro, condivisione, per esplorare in modo diverso il mondo, i luoghi, le relazioni, perché la vita è un viaggio”.