Il capolavoro di Pellizza da Volpedo, manifesto pittorico del proletariato italiano, rappresenta il passaggio dal Divisionismo di fine ’800 alla modernità.
Haltadefinizione, tech company della casa editrice Franco Cosimo Panini, prosegue nella sua mission di divulgare e valorizzare il patrimonio artistico italiano con la digitalizzazione del Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo, conservato presso il Museo del Novecento di Milano.
Il Quarto Stato, uno dei dieci capolavori più emblematici del panorama artistico del XX secolo, si aggiunge al prezioso archivio di immagini digitali.Il dipinto è considerato un simbolo delle battaglie politico-sociali dei lavoratori che esalta la tutela dei diritti e l’uguaglianza.
Dipinta a olio su tela, l’opera di grandi dimensioni (293×545 cm), è il risultato finale di un processo creativo durato dieci anni.
Giuseppe Pellizza da Volpedo termina il Quarto Stato nel 1901 dopo vari tentativi insoddisfacenti tra i quali si ricorda la Fiumana, il bozzetto preparatorio realizzato tra 1895 e il 1896, oggi conservato alla Pinacoteca di Brera e disponibile sul sito di Haltadefinizione.
Dopo essere stato acquisito con una tecnica fotografica ad altissima risoluzione, il Quarto Stato sarà accessibile in gigapixel e potrà quindi essere ingrandito infinite volte grazie al visore multimediale che rivelerà nel dettaglio ogni singola pennellata.
“Un’opera come Il Quarto Stato è certamente un capolavoro del divisionismo ma è anche un manifesto sociale ispiratore dei sentimenti più nobili” afferma Anna Maria Montaldo, già direttrice del Museo del Novecento. “L’idea di poterlo “visitare” nel profondo attraverso la riproduzione digitale è un’esperienza affascinante che contribuisce alla conoscenza del dipinto e invoglia a visitare il Museo del Novecento”.
“Siamo entusiasti di rendere fruibile sul portale di Haltadefinizione una delle opere più importanti della collezione del Museo del Novecento. L’altissima definizione permette di apprezzare l’opera in tutti i suoi particolari” racconta Luca Ponzio, founder di Haltadefinizione, “i musei e gli archivi digitali sono una risorsa immensa per i nostri musei, grazie ai quali si aprono grandissime possibilità di valorizzazione e divulgazione del patrimonio. La digitalizzazione è uno dei mezzi principali per rendere l’arte accessibile al pubblico in ogni momento e in ogni parte del mondo”. I progetti portati avanti da Haltadefinizione in collaborazione con i musei di tutta Italia hanno come obiettivo principale la divulgazione, la conoscenza e la conservazione dei beni culturali, attraverso l’applicazione delle più moderne tecniche fotografiche.