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Il piccolo borgo dove inizia la storia degli Aleramici

Uomini e donne di cultura, uniti dall’idea della Euro-Mediterranean Federation on Ancient Medieval Migration, sfidano questo difficile periodo di pandemia con nuove attività di ricerca storica per ritrovare e trasmettere la voglia di ritornare alla normalità.

Nell’ambito del progetto “Le Vie Aleramiche Normanno Sveve“, a Sezzadio, borgo dell’alessandrino dove nacque Aleramo, su iniziativa del Sindaco Enzo Daniele, dell’Assessore alla CulturaPiercarla Bocchio e della responsabile locale del FAI, Anna Maria Gobello, sono stati raccolti i testi per realizzare una “Biblioteca Aleramica” che sarà strettamente collegata al “Centro di Ricerche Aleramiche di Sezzadio”.

Presidenti onorari Francesco Barone dell’Università degli Studi di Catania, tra i massimi esperti della storia aleramica di Sicilia e Salvatore Lo Re, storico e Presidente della Società di Storia Patria di Piazza Armerina, città di fondazione aleramica che, presto, vedrà la Biblioteca Comunale arricchirsi di una sezione dedicata allo studio delle proprie origini. Nascerà, quindi, un’officina di studi che potrà lavorare in sinergia con la parallela struttura siciliana: la prestigiosa Officina di Studi Medievali di Palermo presieduta dal Prof. Diego Ciccarelli.

Sezzadio come luogo d’origine di questa affascinante storia: si narra, infatti, che il nobile Aleprando, in pellegrinaggio verso Roma, si fermò in questo piccolo centro vicino ad Acqui Terme con la moglie in procinto di partorire e che qui nacque Aleramo.

L’Amministrazione comunale di Sezzadio, dopo aver già intrapreso vari progetti di valorizzazione del piccolo centro dell’alessandrino e installato cartelli esplicativi all’ingresso del Borgo per evidenziarne la straordinaria importanza storica, ha aderito con entusiasmo alla proposta dei promotori del Progetto, Fabrizio Di Salvo e il Club per l’UNESCO di Piazza Armerina, (rappresentato dalla Presidente AnnaMaria Di Rosa Placa e dalla Segretaria Lavinia Garsia) e ha colto l’opportunità di dare vita a un centro di ricerche che formerà, in rete con l’Officina di Studi Medievali di Palermo e l’attività di ricerca a Piazza Armerina, un vero e proprio polo di studi dedicato all’antica immigrazione medievale “al contrario”.

Per realizzare l’intento di mettere la cultura a disposizione di tutti è indispensabile dare alla ricerca un respiro europeo e far comprendere quanto la storia del Medioevo, che si svolgeva in un’Europa diversa da quella attuale, fosse ben delineata nel suo respiro sovranazionale.

Il progetto ha collegato Francia, Italia, Germania e, in modo particolare, i Comuni di Hauteville-La-Guichard in Francia, (dove il mito vuole che Tancredi, futuro signore di Hauteville e capostipite della casata Altavilla, salvi la vita al duca Riccardo II di Normandia in una battuta di caccia); di Göppingen, nel Baden-Württembergvicino a Stoccarda, (dove la tradizione vuole che nasca la dinastia sveva) e di Piazza Armerina, città della Sicilia fondata dagli Aleramici nel XII secolo.

La triangolazione culturale si allargherà anche a Sezzadio, nello spirito di continuare a creare legami tra realtà storicamente affini e, attualmente, si concretizza nella collaborazione tra le amministrazioni comunali anticipando e preparando il futuro gemellaggio.

Grazie alla dedizione di chi ha abbracciato fin dall’inizio e sviluppato il progetto, oggi la Federazione Euro Mediterranea per le Antiche Migrazioni Medievali si contraddistingue per l’adesione di importanti figure del mondo della cultura, di istituzioni di alto livello, come la Biblioteca di Alessandria d’Egitto, di numerosi Comuni italiani, di Università e Associazioni.

Il Progetto ha dato vita, nonostante le interruzioni dovute alla pandemia, a numerose iniziative quali convegni, conferenze e incontri e alla produzione di un docufilm girato nelle terre d’Europa toccate da questa ricerca: Piemonte, Sicilia, Francia,Turchia, Germania, Grecia e Ucraina. Un poderoso lavoro, curato per quattro anni da Fabrizio Di Salvo, che raccoglie preziosi contributi di eccellenti studiosi e restituisce l’atmosfera dell’Europa medioevale grazie alla scelta di splendide location come il Castello di Pomaro nel Monferrato, ai costumi dell’antica sartoria astigiana “Principessa Valentina” di Samantha Panza e al coordinamento di Gianni Gallo.

Protagonista d’eccezione è l’attore Walter Siccardi, straordinario interprete nel ruolo di Aleramo. Gli scudi che richiamano gli emblemi delle dinastie aleramiche e parti delle scenografie utilizzate per le riprese saranno donati dalla Federazione Euro-Mediterranea al Centro di Ricerche Aleramiche di Sezzadio.

“Proseguiamo il nostro incessante lavoro di ricerca e ricostruzione storica – dicono i promotori del progetto – auspicando che possa creare occasioni di ripresa e resilienza e alimenti sempre di più il dialogo tra popoli distanti solo in apparenza”.