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Melanoma, il paradosso del coenzima Q10

Il melanoma cutaneo costituisce il 5% dei tumori ed è uno dei tumori della pelle col più alto tasso di mortalità.Team di ricercatori coordinato dal prof. Massimo Santoro del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) scopre il meccanismo di proliferazione e sopravvivenza delle cellule di melanoma derivante da una aumentata espressione di UBIAD1, un enzima che serve alla sintesi del coenzima Q10.

“Le cellule del melanoma sfruttano specifici meccanismi antiossidanti per limitare l’eccessivo innalzamento dei livelli di stress ossidativo e
garantire così la propria sopravvivenza”, spiega il prof. Santoro. “In
sintesi, le cellule tumorali producono delle molecole reattive che contengono ossigeno, il quale causa uno stress ossidativo che, se non
viene limitato, porta alla morte delle cellule. Abbiamo scoperto che UBIAD1 e il Coenzima Q10 contenuto nella cellula in realtà sostengono la sopravvivenza e la proliferazione delle cellule di melanoma; in altre parole costituiscono una sorta di nutrimento per la cellula tumorale. Inoltre, un’aumentata espressione di UBIAD1 è associata a una più scarsa sopravvivenza globale nei pazienti affetti da melanoma”.

Il melanoma pare avere un’incidenza maggiore nei paesi del nord Europa, in quanto si associa a una popolazione con pelle molto chiara che, per la scarsa pigmentazione, risulta meno protetta dai raggi solari.
“Grazie alla scoperta di questa nuova funzione pro-tumorale dell’enzima UBIAD1 e del suo prodotto CoQ10 – conclude il prof Santoro – questo lavoro potrà dare avvio a nuove indagini per l’individuazione di innovativi approcci terapeutici basati sull’inibizione dell’enzima UBIAD1 per il trattamento dei pazienti con melanoma”.

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