Si è aperta giovedì 31 marzo, alla galleria espositiva dell’Università Iuav di Venezia, una mostra fotografica dedicata al Teatro del Mondo di Aldo Rossi.
Vi sono esposte le immagini di Antonio Martinelli, unico fotografo che ha documentato in tutti i suoi passaggi la breve vita dell’edificio, dalla costruzione a Porto Marghera al viaggio verso Venezia, alla traversata dell’Adriatico con meta Dubrovnik, fino al suo ritorno per essere smontato e completare così il suo ciclo di vita.
In occasione della Biennale Teatro del 1980 veniva affidato a Aldo Rossi, professore allo Iuav e di lì a poco direttore del settore architettura della Biennale, l’incarico di costruire un teatro galleggiante ormeggiato davanti alla punta della Dogana.
Da questa occasione è nata una delle architetture più straordinarie della seconda metà del ‘900. Ispirata al tempo stesso agli apparati effimeri delle feste veneziane, alle architetture navali e ai completamenti lignei dell’edilizia cittadina, il teatro sarà anche un trampolino di lancio verso la notorietà del suo autore che, dieci anni dopo, a Palazzo Grassi sarà insignito del Pritzker Prize, il più importante riconoscimento internazionale per un architetto.
Il piccolo teatro galleggiante ha consumato la parte più gloriosa della sua breve esistenza ormeggiato davanti alla punta della Dogana a Venezia. Fin dal suo arrivo dai cantieri di Marghera, l’ondeggiante costruzione di legno, lamiera e tubi d’acciaio ha dimostrato una straordinaria capacità di evocare sia la millenaria storia della città lagunare che la precarietà delle costruzioni lignee che uscivano dal suo Arsenale, relazionandosi con facilità straordinaria ai monumenti più importanti.
Terminata la Biennale, ha attraversato l’Adriatico per misurarsi con altre architetture nel porto di Dubrovnik; al termine del viaggio, rientrato a Venezia, il teatro è stato smontato e mai più rimontato. Evocatore e gioioso al tempo stesso, il Teatro del Mondo, ormeggiato in uno dei luoghi più visibili al mondo e poi riprodotto in disegni e modelli, ha dato il via alla fama internazionale di Rossi, diventando il simbolo di un’intera stagione architettonica.