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L’auto volante, oggi realtà

La vedevamo nei film di fantascienza (quali Blade Runner, Chitty Chitty Bang Bang, Il Quinto Elemento, Ritorno al Futuro e tanti altri), nei cartoni animati, l’abbiamo desiderata nelle lunghe code stradali, ma eccola: realizzata, funzionante, collaudata: Il prototipo AirCar della compagnia Klein Vision è riuscito a completare il primo volo interurbano completo volando dall’aeroporto di Nitra, in Slovacchia, alla vicina città di Bratislava in 35 minuti.

AirCar della compagnia Klein Vision  nel suo primo volo da aeroporto a aeroporto

«Segnatevi queste parole: automobili e aeroplani si combineranno. Potete sorriderne, ma avverrà»,

disse Henry Ford nel 1940

L’auto volante è realtà? Beh, pur essendo coscienti che prima di arrivare alla produzione in serie dovranno passare ancora diversi anni, notizia recente è che il prototipo della Klein Vision, l’AirCar, ha completato il suo primo volto interurbano. La notizia è stata diffusa dalla Cnn, dalla Bbc e inoltre sono state pubblicate anche diverse immagini e un video a testimonianza dell’impresa.

Un po’ auto un po’ aereo

L’auto aereo della Klein Vision ha un design a due porte con un enorme tetto “a bolla”; le ali sono ripiegabili, la coda è a doppio braccio e l’elica fissa è montata dietro la cabina di guida. Per quanto riguarda il motore, a spingere l’AirCar c’è un’unità della Bmw da 160 cavalli. La trasformazione da auto ad aereo richiede tre minuti.

Completato il primo volo da città a città

L’impresa recentemente pubblicizzata dall’azienda ha visto l’AirCar volare dall’aeroporto di Nitra, in Slovacchia, alla vicina città di Bratislava. Il volo ha richiesto 35 minuti. Dopo l’atterraggio all’aeroporto di Bratislava, l’AirCar ha ripiegato le ali e ha potuto proseguire il viaggio per le strade del centro della città. L’azienda dice di aver completato più di 40 ore di voli di prova, fino a un’altezza massima di 8.200 piedi, raggiungendo una velocità di crociera di 190 chilometri all’ora. Il co-fondatore della società, Anton Zajac, ha dichiarato: “L’AirCar non è più solo un concept. Ha trasformato la fantascienza in una realtà”. Ovviamente prima di arrivare a una produzione in serie dovranno passare ancora diversi mesi (anni), anche perché costruire un mezzo in grado di ottemperare sia alle normative stradali che a quelle preposte dalle autorità dell’aviazione civile non è certo un’impresa semplice.

Un po’ di storia: modelli del passato

Nel corso del XX secolo sono stati diversi i progetti e i prototipi realizzati per far diventare l’auto volante realtà.

Il primo esempio viene fatto risalire al 1917, ad opera di Glenn Curtis: L’Autoplane. Scarse capacità di carico, nonostante fosse teoricamente un’opera entusiasmante, non volò mai e il progetto fallì.

Il secondo progetto fu del 1933, per mano dell’U.S. Air Commerce Bureau che istituì un concorso rivolto a tutti i progettisti di aeromobili. Il prototipo più interessante fu l’Aerobile di Waldo Waterman, simile nel funzionamento ad una normale automobile. A causa della Grande depressione che in quegli anni colpì l’intera economia mondiale, il veicolo non fu però mai certificato e di conseguenza anche il secondo tentativo svanì.

Negli anni quaranta, almeno altri tre progetti tentarono di entrare nel mercato. Il primo, nel 1945, riuscì ad ottenere il certificato di volo, ma a causa della pesantezza e della lentezza del veicolo, non fu mai prodotto in serie. Nel 1947 fu progettata la Convaircar, con abitacolo in fibra di vetro che poteva ospitare 4 persone, dotato di ali rimovibili nella parte superiore. Ma durante un test di volo, il veicolo precipitò, uccidendo il pilota. Fu quindi abbandonata anche quell’idea.

Due anni più tardi fu la volta della bizzarra Aerocar di Molt Taylor, una via di mezzo tra un’automobile e una macchina volante. L’auto, peraltro certificata, riuscì ad ottenere dal suo produttore un accordo per la produzione di massa, ma le condizioni imposte non permisero al veicolo di essere immesso sul mercato. Ne furono costruiti sei modelli, di cui uno ancora oggi esistente: è l’unico esemplare certificato all’uso, sia a terra che in volo, appartiene oggi al Golden Wings Flyng Museum in Minnesota..

Nello stesso periodo, seguente al termine della seconda guerra mondiale, studi vennero fatti anche in altre parti del mondo, ad esempio in Italia venne presentata la Colli PL 2C.

Nella prima metà degli anni settanta, la Advance Vehicle Engineers disegnò la Mizar, un ibrido dal costo anche abbordabile per la produzione di massa. Purtroppo anche la Mizar durante un test di volo uccise il pilota e il suo inventore, chiudendo i battenti.

In seguito fu progettata lo Skycar dal Dr. Paul Moller, già in studio dal 1962. Dal 1989 il veicolo ha già effettuato con successo oltre 200 test di volo, e la produzione di massa, peraltro più volte procrastinata, era prevista per il 2012, ma attualmente non è ancora stata certificata.

Nessuna di queste auto è una “Transformer”, come la AirCar. La mutazione da automobile ad aeromobile in pochi minuti è l’idea rivoluzionaria che ha reso praticabile l’idea di combinare la viabilità aerea con quella stradale

In futuro altri modelli

L’azienda sta inoltre lavorando su un modello chiamato AirCar Prototype 2, che vanterà un motore da 300 cavalli in grado di viaggiare a 300 km/h, con un’autonomia di 1.000 chilometri.

Considerazioni finali

Immaginare di essere alla guida di un’auto che in tre minuti può trasformarsi in aereo, e viceversa, dev’essere un’emozione unica. Ormai “il futuro è qui” è diventato un luogo comune e ci stupiamo sempre meno.

Ma poi mi chiedo:

  1. Che patente occorre? Patente “Y”? Brevetto da Pilota? Oltre a saper volare bisogna saper usare anche la radio, e non solo per ascoltare musica o notiziari
  2. Come si chiameranno gli autisti? Autovolisti? chissà, potrebbe essere un’idea
  3. Dove si può atterrare? Suppongo solo negli aeroporti. Dubito in autostrada o al parcheggio o sul terrazzo della fidanzata.
  4. Occorre un addestramento speciale? Credo di sì. Se il pilota non è adeguatamente addestrato gli incidenti si moltiplicano, e non credo basti essere un pilota d’aereo né tantomeno di formula uno.
  5. E cosa succede se l’auto va in panne mentre sorvola una città? Precipita su case e persone? Non oso pensare alle conseguenze. Mi auguro piuttosto che esisteranno appositi corridoi di volo per gli “autovolisti”

Direi che c’è da fare ancora tanta strada, anzi… tanta aria, prima che questa realtà prototipale diventi un esercizio quotidiano, e… attenzione ai ponti!

Vincent
Scrittore, Musicista, Informatica

Fonti: Focus.it, La Gazzetta Motori, Wikipedia

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