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ANIMALS by Steve Mc Curry. Gli animali nei teatri di guerra

Che fine fanno gli animali durante la guerra? Dal parco zoologico di Kiev sotto le bombe, a chi scappa portando con sé i propri animali domestici, fino ai volontari che si adoperano per salvare quelli rimasti soli.
Sono solo alcune delle immagini di questi giorni che ci ricordano che anche gli animali vivono il terribile scenario di guerra. Riemergono così nella loro forza e attualità, le riflessioni che ritraggono anche gli animali al centro dei conflitti internazionali. Un tema che Steve Mc Curry aveva già indagato e mostrato al mondo, evidenziando le conseguenze sul piano dell’ambiente e della salvaguardia del nostro pianeta.

Con una piccola provocazione: gli animali siamo noi! Le immagini di guerra al centro di ANIMALS, visitabile fino al 1 maggio alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, ripercorrono un altro conflitto, quello nell’area del Golfo, da cui McCurry torna con alcune delle immagini più celebri dei suoi reportage, come lo scatto che ritrae i
cammelli avanzare tra le fiamme nei pozzi di petrolio, e con cui vincerà il prestigioso Word Press Photo. Un premio speciale, assegnato da una giuria altrettanto importante: la Children Jury, composta da bambini provenienti da tutte le nazioni del mondo.

Chiang Mai, Thailand, 2010 ©Steve McCurry

Il progetto ANIMALS origina nel 1992 quando Steve McCurry svolge una missione nei territori di guerra nell’area del Golfo per documentare il disastroso impatto ambientale e faunistico nei luoghi del conflitto. Tornerà dal Golfo con alcune delle sue più celebri immagini icone, come i cammelli che attraversano i pozzi di petrolio in fiamme e gli uccelli migratori interamente cosparsi di petrolio.

Da sempre, nei suoi progetti, McCurry pone al centro dell’obiettivo le storie legate alle categorie più fragili, esplorando, con una particolare attenzione ai bambini, la condizione dei civili nelle aree di conflitto e documentando le etnie in via di estinzione e le conseguenze dei cataclismi naturali. A partire da quel servizio del 1992, McCurry ha volto il suo sguardo empatico al mondo degli animali.

Gujarat, India, 2009 ©Steve McCurry

In mostra gli animali sono protagonisti di sessanta scatti iconici, che raccontano al visitatore le mille storie di una vita quotidiana dove uomo e animale sono legati indissolubilmente. Un affresco corale dell’interazione e della condivisione, che tocca i temi del lavoro e del sostentamento che l’animale fornisce all’uomo, delle conseguenze dell’agire dell’uomo sulla fauna locale e globale, dell’affetto che l’essere umano riversa sul suo pet, qualunque esso sia.

Animali da lavoro, usati come via alla sopravvivenza, animali talvolta sfruttati come unica risorsa a una condizione di miseria, altre volte amati e riconosciuti come compagni di vita per alleviare la tristezza o, semplicemente, per una forma di simbiotico affetto.

Nagano, Japan, 2018 ©Steve McCurry

STEVE McCURRY – Gli animali nei teatri di guerra con ANIMALS. Fino al 1 Maggio 2022 – Palazzina di Caccia di Stupinigi. Piazza Principe Amedeo 7 – Nichelino (Torino).

Los Angeles, USA, 1991 ©Steve McCurry

Per creare ANIMALS autore e curatrice hanno lavorato all’unisono addentrandosi nell’immenso archivio del fotografo per selezionare una collezione di immagini che raccontassero in un unico affresco le diverse condizioni degli animali. La curatrice della mostra Biba Giacchetti spiega “Animals ci invita a riflettere sul fatto che non siamo soli in questo mondo, in mezzo a tutte le creature viventi attorno a noi. Ma soprattutto lascia ai visitatori un messaggio: ossia che, sebbene esseri umani e animali condividano la medesima terra, solo noi umani abbiamo il potere necessario per difendere e salvare il pianeta.”

Marseille, France, 1989 ©Steve McCurry

ECO-SUSTAINABILITY and EARTH PROTECTION
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Durante il percorso numerosi approfondimenti sono volti a sensibilizzare il pubblico sull’ecosostenibilità e sulle tematiche della salvaguardia del nostro pianeta e degli animali. Nella sala didattica saranno realizzati seminari e workshop, con il coinvolgimento di diverse fasce d’età, in collaborazione con i partners della mostra.

In particolare in mostra sono ancora disponibili gratuitamente laboratori, seminari, workshop e approfondimenti a cura dei volontari E.N.P.A. Ente Nazionale Protezione Animale volti a sensibilizzare, in particolare più piccoli e le loro famiglie, sul tema dell’eco sostenibilità e della salvaguardia del pianeta e degli animali. Nella sala didattica interna al percorso museale, tutti i sabati e le domeniche dalle ore 15 alle ore 17, tante attività dedicate quindi proprio al rapporto uomo-animale, per riflettere sul legame multidimensionale che unisce l’uomo al resto degli esseri viventi e all’ambiente.

McCURRY e il suo sguardo dentro l’anima
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Da circa 30 anni, Steve McCurry è considerato una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea. McCurry nasce nei sobborghi di Philadelphia, dove studia cinema e storia alla Pennsylvania State University prima di andare a lavorare in un giornale locale. Dopo molti anni come freelance, compie un viaggio in India, il primo di una lunga serie. Con poco più di uno zaino per i vestiti e un altro per i rullini, si apre la strada nel subcontinente, esplorando il paese con la sua macchina fotografica. Dopo molti mesi di viaggio, si ritrova a passare il confine con il Pakistan, dove incontra un gruppo di rifugiati dell’Afghanistan, che gli permettono di entrare clandestinamente nel loro Paese, proprio quando l’invasione russa chiudeva i confini a tutti i giornalisti occidentali. Riemergendo con i vestiti tradizionali e una folta barba, McCurry trascorre settimane tra i Mujahidin, così da mostrare al mondo le prime immagini del conflitto in Afghanistan, dando finalmente un volto umano ad ogni titolo di giornale. Da allora McCurry ha continuato a scattare fotografie mozzafiato in tutti i sei continenti. I suoi lavori raccontano di conflitti, di culture che stanno scomparendo, di tradizioni antiche e di culture contemporanee, ma sempre mantenendo al centro l’elemento umano. È stato insignito di alcuni tra i più importanti premi della fotografia, inclusa la Robert Capa Gold Medal, il premio della National Press Photographers e per quattro volte ha ricevuto il primo premio del concorso World Press Photo. Il ministro della cultura francese lo ha nominato cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere e, più recentemente, la Royal Photographic Society di Londra gli ha conferito la Centenary Medal for Lifetime Achievement. McCurry ha pubblicato molti libri, tra cui The Imperial Way (1985), Monsoon (1988), Portraits (1999), South Southeast (2000), Sanctuary (2002), The Path to Buddha: A Tibetan Pilgrimage (2003), Steve McCurry (2005), Looking East (2006), In the Shadow of Mountains (2007), The Unguarded Moment, (2009), The Iconic Photographs (2011), Untold: The Stories Behind the Photographs (2013), From These Hands: A Journey Along the Coffee Trail (2015), India (2015), Leggere (2016), Afghanistan (2017), Una Vita Per Immagini (2018) e infine il capolavoro Animals (2019).

In copertina, Al Ahmadi, Kuwait, 1991 ©Steve McCurry