490 aziende raccontate e 2430 birre e sidri recensiti in una sezione tutta dedicata, tra le novità di questa edizione, e nuovi descrittori per facilitare la degustazione: “Coinvolgere un pubblico sempre più ampio che vada al di là degli appassionati è certamente una delle principali sfide per il settore della birra artigianale italiana. È con questo obiettivo in mente che ci siamo approcciati alla nuova edizione di Birre d’Italia: lavorare a una guida che fosse ancora più utile per il grande pubblico.
Uno strumento che in modo semplice, comprensibile, immediato, potesse da un lato descrivere un mondo che invece è spesso visto dal consumatore come lontano, snob e artatamente complesso, dall’altro invogliare a incontrare la birra suggerendo sempre più locali dove acquistarla” hanno sottolineato i due curatori Luca Giaccone ed Eugenio Signoroni.
Birrifici, i premi speciali
Raffaele Abbatista di Bolle di Malto – Rassegna di birrifici artigianali ha consegnato al birrificio Doctor B di Livorno il premio Miglior Novità con la seguente motivazione: un birrificio aperto poco prima della pandemia e gestito da due giovani produttrici che hanno deciso di puntare sulle basse fermentazioni. Il risultato sono birre pulite, precise e curate, frutto di un approccio attento e meticoloso. La scelta di puntare sul brewpub, e quindi sul mercato locale, senza rinunciare a proporre le proprie lager anche fuori è senz’altro vincente.
Il premio Costanza, promosso da Roberta Careddu, amministratore unico di Cime Careddu, azienda con sede nell’Astigiano, è andato al Barley di Maracalagonis (CA), in quanto il birrificio di Nicola Perra è uno dei migliori esempi di come il successo della birra artigianale non sia legato esclusivamente alla capacità di creare e di innovare, ma anche di garantire al proprio cliente un prodotto sempre al massimo delle proprie possibilità, attraverso rispetto dei tempi, cura dei dettagli, gestione oculata dell’organizzazione.
Il premio Filiera italiana è stato conferito da Giuseppina Carnimeo, direttore Generale Consorzio CIAL, a Baladin di Piozzo (CN), con la motivazione: sin dalle prime cotte il birrificio Baladin ha cercato di creare un legame con la terra utilizzando cereali italiani, quando non del tutto locali. Uno sforzo costante e mirato che ha portato il birrificio a mettere in commercio, primo tra tutti, una birra totalmente italiana e a investire energie nella costruzione di un consorzio per la promozione proprio di questi temi.
Il premio Miglior Progetto di Cantina è andato a Cantina Errante – Barberino Tavernelle (FI), conferito da Lorenzo Bossi, brand manager QBA con la motivazione: sperimentazione, rapporto con il territorio, valorizzazione dei prodotti locali, pulizia e identità sono questi gli elementi che caratterizzano questa giovane realtà toscana che ha dimostrato, nel giro di pochi anni, di essere un sicuro riferimento internazionale.
I premi speciali ai locali
The Drunken Duck di Quinto Vicentino (VI) si è aggiudicato il premio Miglior selezione birre alla spina, consegnato da Luigi Pagliaro, Presidente di Slow Food Lazio, per una batteria articolata in 18 vie di spillatura, attraverso le quali – grazie all’attento assortimento delle tipologie in mescita – qualsiasi appassionato ha la certezza di trovare l’accesso a prodotti in grado di soddisfare la propria sete: basse fermentazioni; “alte” di matrice belga, tedesca, britannica e statunitense; fermentazioni miste e spontanee; filoni “di ricerca” quali quello legato, ad esempio, alle Italian Grape Ale. Un “catalogo” gestito con acume e con una capacità nel servizio ferreamente collaudata.
Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food Italia, ha consegnato il Premio Miglior selezione birre in bottiglia all’Abbazia di Sheerwood di Caprino Bergamasco (BG), con la motivazione: il locale della famiglia Galati ha una vastissima e profonda selezione di etichette che consentono non solo di farsi un’idea della scena birraria nazionale, ma anche di coglierne l’evoluzione negli anni.
Il Premio Miglior offerta culinaria è andato all’Arrogant di Reggio Emilia, consegnato da Daniele Buttignol, amministratore unico di Slow Food Promozione, per la pari attenzione messa nella scelta delle birre e in cucina, dove la squadra di Alessandro Belli seleziona i migliori prodotti degli artigiani dell’Appennino reggiano e li trasforma in ricette che oltre a guardare alla tradizione locale non hanno paura di innovare.
Infine Roberto Mazzi, amministratore delegato di Right Beer,ha conferito il premio Miglior publican a Scurreria Beer & Bagel di Genova, con la seguente motivazione: Alessandro Gurgo e Giorgio Airaldi portano avanti un luogo che è diventato tappa fissa per gli appassionati che qui trovano cultura, attenzione al servizio, alla selezione e al racconto, oltre a un’incessante ricerca che porta a proporre, spesso invitandoli direttamente al pub, alcuni dei principali esponenti della scena birraria nazionale.
I numeri della nuova edizione
Oltre a voler offrire un’esaustiva quanto capillare istantanea del mondo brassicolo italiano di eccellenza, la Guida alle Birre d’Italia 2023 punta a raggiungere un pubblico sempre più ampio che coinvolga non solo gli esperti di settore, ma anche appassionati e curiosi. Il volume racchiude il meglio della tradizione brassicola italiana con 456 birrifici, dei quali 38 segnalati con il riconoscimento della Chiocciola e 80 con l’Eccellenza, e 2346 birre, raccontati da una squadra di assaggiatori su tutto il territorio nazionale.
Le etichette premiate sono 651 e da quest’anno sono organizzate in un sistema di liste, utili nella scelta della bottiglia giusta per ogni occasione. Completa il volume una lista di 700 locali tra beer shop, pub, osterie dove bere e acquistare birre artigianali.
Per la prima volta, inoltre, la Guida dedica una sezione ai produttori di sidro e ai sidri, a conferma che sia il mercato sia la cultura e l’attenzione dedicata ai fermentati di mela in Italia è in grande crescita.