Home / Attualità  / Sfattoria degli Ultimi, si tira un po’ il fiato

Sfattoria degli Ultimi, si tira un po’ il fiato

226.328 firme su change.org, ma il contatore corre e raccoglie firme da tutto il mondo. È arrivato perfino Andrea Cisternino, che a Kiev nel suo rifugio Italia KJ2 accoglie ben 400 animali tra cani, gatti e altre specie salvate in 10 anni e che neppure la guerra è riuscita a fermare.

Fin da subito si son mobilitati Enpa, Leal, Leidaa, Lndc, Oipa e Tda, che hanno scritto al commissario per la lotta alla peste suina africana, Angelo Ferrari, alla Regione Lazio e al Comune di Roma, chiedendo di partecipare al tavolo tecnico che, secondo fonti di stampa, dovrebbe occuparsi a breve della vicenda.

Grazie all’istanza e alla perizia delle associazioni intervenute ad adiuvandum depositate due giorni fa, la prima fase della controversia tra l’Asl Roma 1 e la titolare della Sfattoria degli ultimi si conclude con la vittoria di quest’ultima e delle associazioni: gli abbattimenti sono definitivamente sospesi fino al 12 settembre, data in cui fissata la decisione collegiale. Lo stabilisce un nuovo decreto del Tar del Lazio emanato il 19 agosto.

Lunedì 8 la Sfattoria si è vista notificare un provvedimento dell’Asl Roma1 che dispone l’abbattimento dei maiali e dei cinghiali ospitati nella struttura di via Arcore a Roma, circa 140 animali.

Nel giudizio promosso dalla Sfattoria sono immediatamente intervenute, con i loro uffici legali, le associazioni Enpa, Leal, Leidaa, Lndc, Oipa e Tda, rappresentate dall’avvocato Giuseppe Calamo dello Studio Curtis Mallet Prevost Colt & Mosle LLP.

Ieri il giudice, correggendo totalmente quanto disposto in precedenza, non solo ha chiarito che gli abbattimenti dei suidi non sono autorizzati, ma ha anche imposto all’Asl di confrontarsi con la titolare della Sfattoria e con le associazioni per garantire con adeguate prescrizioni tecniche la salvaguardia degli animali: un vero e proprio “ribaltone” rispetto all’ultimo decreto, che prescriveva il monitoraggio ed eventualmente l’abbattimento.

Dispone infatti il magistrato che l’Azienda sanitaria, “nelle more della decisione collegiale sull’istanza cautelare, debba perseguire l’interesse pubblico inteso alla prevenzione epidemiologica monitorando la situazione e prescrivendo tutte le misure precauzionali e le soluzioni di natura tecnica – che la parte privata dovrà rispettare offrendo la massima collaborazione, eventualmente anche in funzione propositiva – in modo da consentire la salvaguardia dei suidi e l’isolamento assoluto degli stessi”.

L’istanza della ricorrente e delle associazioni è dunque accolta e il decreto cautelare del 16 agosto è integrato in questo senso fino alla Camera di Consiglio del 12 settembre prossimo.

In attesa degli sviluppi, le associazioni intervenute esprimono la propria soddisfazione.

E tutti noi con loro.