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L’Alias

Un signore di mezz’età, single, di nome Vinicio, scopre un inaspettato interesse sull’utilizzo dei Social Networks e, in poco tempo, si trova immerso nel vortice di Facebook, spaventato dapprima dal medio livello culturale scadente, coinvolto poi in discussioni senza principio e senza fine. Conosce molta gente e, ben presto, col suo fare galante, si trova intrigato in pseudo-relazioni virtuali e diversi flirts più o meno fantomatici. I dialoghi si svolgono animosamente per i primi giorni, poi, giunto il momento di finalizzare l’approccio, l’inevitabile epilogo:

 – Sei sposato?

 – Son vedovo

 – Quanti anni hai?

 – 50

 – Beh… ci sentiamo, adesso ho da fare, tanto da fare, poi sto sempre meno su Facebook, poi devo anche partire, e poi…

E poi, e poi, e poi, tante scuse per non dire “Sei vecchio, anche se ti trovo attraente, ma ho bisogno di un uomo giovane spensierato, che mi faccia palpitare, non un intellettuale che mi fa riflettere: nella mia vita ho già riflettuto troppo!”

Tutte le relazioni iniziano bene, poi si perdono strada facendo, allentando la presa fino a quasi terminare o continuando come semplici e formali amicizie a distanza. Vinicio si sente un po’ frustrato. Ma non si stupisce più di tanto, dal momento che il suo profilo é ricco di foto di gioventù, risalenti a quando era un bel ragazzo, raramente provato dai “no”. Oggi si sente come Cyrano de Bergerac, non solo per il naso lievemente pronunciato rispetto alla media, ma, soprattutto, per la sua difficoltà a socializzare fino in fondo con l’altro sesso. Come Cyrano, é un uomo di grande cultura, e come lui ideologicamente battagliero, ma come lui, ancora, incapace di iniziare una storia d’amore. Non desiste, anzi, studia tattiche sempre nuove per affascinare ogni preda che valga la pena di “perseguitare” con il giusto tatto e cerca di allontanare gli elementi di disturbo: donne che, come lui, si erano presentate con foto “ringiovanite”, altre con evidenti falsi profili.

Un film, da tempo sugli schermi del cinema italiano, cattura la sua attenzione e il suo interesse: S1m0ne, un film fantasy che narra di un regista-produttore (interpretato da un magnifico Al Pacino) che vive momenti di paura e pericolo allorché la sua stella si allontana, così decide di creare digitalmente un’attrice virtuale per sostituire la stella, mettendo in scena  un’illusione credibile al punto che tutti pensano si tratti di una persona reale.

Da qui l’idea: perché no? creare un personaggio virtuale su Facebook, con i connotati requisiti da quelle donne annoiate e qualitativamente esigenti che l’hanno snobbato. Così il novello Cyrano avrebbe potuto amare la sua Rossana di turno attraverso la voce di un virtuale “Cristiano de Neuvillette” (nell’opera il giovane innamorato di Rossana, cui Cyrano suggeriva i versi in poesia).

Vinicio inventa Alfredo, un bel giovane artista, un pittore e scultore milanese, uomo galante e di gran cultura “in prestito”, un bravo corteggiatore dai bei lineamenti fisico-somatici e capace di parole gentili. Non gli é difficile trovare foto nel web di artisti sconosciuti, magari di qualche ventina di anni prima, persone che mai avrebbero rivendicato l’identità, persone risuscitate attraverso il suo personaggio puramente digitale. Cura poi l’attenzione di selezionare le foto ove il volto sia ombrato o, comunque, non riconoscibile: il mistero, si sa, affascina, aguzza la curiosità, quindi l’interesse e incoraggia il desiderio. In poco tempo il profilo di Alfredo é ricco di amicizie femminili, fa strage di cuori, contando anche sull’appoggio del suo creatore, Vinicio, che gli “suggerisce” le “intuizioni” da avanzare. Come un veggente, Alfredo indossa una veste virtuale di esperto psicologo-esploratore dell’universo femminile in tutte le sue parti.

Si guarda bene dal contatto video e limita il contatto vocale a persone sconosciute al suo creatore.  “L’immaginazione della donna va oltre i confini della mente. Perché rovinare tutto con una banale conversazione faccia a faccia?” replica Alfredo ad ogni richiesta di apparizione.

E con tale alibi enfatizza l’interesse nei suoi confronti sulla preda di turno. Inventa viaggi virtuali, passeggiate immaginarie lungo strade impervie e sentieri oscuri di inesistenti montagne o gite in barca lungo fiumi sconosciuti. Poi cene a lume di candela con una descrizione del cibo talmente minuziosa e appetibile da far pregustare la delizia di quella ricetta oltre ogni immaginazione. Un’atmosfera palpabile ancorché surreale che si trasforma in un vero e proprio rapporto virtuale, dai preliminari al finale, un film erotico immaginario, ma vivo solo nelle menti, complice la magia erotica d’insieme. Il godimento é reciproco, per lunghi periodi, al riparo da occhi indiscreti. Alfredo vive e fa vivere alla partner di turno un’esperienza unica, al riparo da qualsivoglia rischio per entrambi.

Gli incontri si moltiplicano con più partners, ma, come si sa, non tutto può sempre filare liscio come l’olio. Il gioco di fantasia può degenerare, cessare all’improvviso oppure, avere risvolti imprevisti:  Alfredo s’innamora e la partner ricambia. La donna in questione si chiama Francesca e, vuole il caso, sia amica di Vinicio, con il quale vige un semplice rapporto d’amicizia che, forse, avrebbe potuto trasformarsi in una relazione reale. I presupposti c’erano tutti, fino a quando l’alias Alfredo irrompe nella vita di Francesca. Il rapporto si evolve come i precedenti, ma questo é davvero speciale, anche per lui: entrambi imboccano una strada eroticamente pericolosa e apparentemente senza uscita.

Sai, Vinicio, ho incontrato una persona veramente speciale, si chiama Alfredo e credo proprio di essere molto attratta da lui, ma poiché sei un grande amico, volevo un consiglio da te

Davvero Francesca? – risponde Vinicio, fingendo sorpresa – e dove l’hai incontrato? In Autobus? Lo conosco?

In chat, su Facebook, un pittore/scultore, una persona di grande cultura. E’ iniziato come un incontro puramente intellettuale, poi, man mano, mi ha conquistato. Sai? riesce a leggermi dentro, quasi come se sapesse tutto di me, le mie debolezze, i miei desideri, una persona molto sensibile e galante, attenta nei miei confronti, ho proprio desiderio di conoscerlo dal vivo; che ne pensi?

Vinicio trasale, sbigottito. Naturalmente deve reggere il gioco. Inizia con un sondaggio tattico, per non esporsi.

Che ne penso? di uno sconosciuto che frequenti in chat? non saprei… ma prima dimmi: che aspetto ha? quanti anni ha? fa solo il pittore/scultore per vivere? hai qualche informazione più precisa su di lui?

Ma… veramente non ho mai visto bene il suo volto… solo alcune foto. Le sue foto sono belle, ma il volto non in vista e la sua immagine del profilo é un avatar, non so neppure se é sposato, non mi ha detto neppure dove abita, ma vive nella nostra città. Naturalmente non mi sono esposta più di tanto, ma… il suo fare… i suoi modi… ecco… ti confesso: io me ne sono innamorata, non so come, ma adesso non m’importa altro: lo devo conoscere!

Ma sei impazzita? – si sbilancia Vinicio, geloso del suo “Alias” – innamorata di un’ombra? potrebbe essere un maniaco, ti ha gettato l’esca e tu stai abboccando! riprenditi Francesca!

Mai stata più sana di mente, Vinicio, ho trovato la persona giusta, me lo sento, il mio sesto senso non ha dubbi. E poi come ti permetti? mi stai dando della pazza o dell’ingenua?

Ma no, Franci, non oserei mai! lo sai quanto ci tengo a te… è che…

Ci tieni a me? non mi pare. Bell’amico che sei! invece di darmi consigli mi critichi e mi offendi! non é che sei geloso?

Geloso? io? e perché mai? per chi poi? per un illustre sconosciuto senza volto? ma per favore! solo che… mi hai preso alla sprovvista, ecco tutto!

– Allora, se non sei geloso e sei mio amico, mi aspetto un consiglio da uomo maturo quale sei, come posso muovermi adesso che ci siamo … ehm… rivelati?

Ah! vi siete rivelati? e come vi siete rivelati? – continua a fingere di cadere dalle nuvole, stuzzicando l’entusiasta amica

Ti devo dire pure i dettagli? beh… se permetti… é una cosa personale, fra me e lui… non capiresti!

Ah sì? vuoi i consigli senza dirmi niente? allora vi siete incontrati e avete fatto s…

Basta così! – l’interrompe Francesca prima che Vinicio vada oltre – tu vuoi sapere troppe cose. Sei geloso, l’ho capito. Vedi Vinicio, fra noi non potrebbe funzionare. Tu sei troppo… genuino, all’antica, metodico, razionale. Lui… lui é diverso, un vero cavaliere, conosce le mie sensazioni, mi penetra nell’anima

Ah! si chiama “anima” adesso?

– Vinicio! smettila! Ecco, vedi? fai anche lo spiritoso. Tu e i tuoi doppi sensi! Per te é tutto uno scherzo, un gioco. Non cresci mai! questo non sopporto di te! Volevo solo un consiglio, tu invece mi dai addosso con critiche e battute. Va bene, agirò da sola. Passo e chiudo.

Vinicio, deluso e compiaciuto allo stesso tempo nella sua scoperta doppia personalità, accende e spenge il sorriso sornione, quel sorriso finora nascosto dall’invisibilità in chat, ma si rende conto del pasticcio che ha combinato. Come uscirne? raccontarle tutto? no, la perderebbe per sempre sia come amica reale che come preda virtuale. Fissare un appuntamento e darle buca? potrebbe essere un’idea, ma poi? Alfredo perderebbe il contatto e Vinicio comunque non recupererebbe terreno: la perderebbe due volte.

Ci dormirò su, mi verrà un’idea – pensa fra sé e sé, assaporando un lungo sonno.

Nei giorni a venire Alfredo é latitante, mentre Vinicio é attivo su Facebook, anche per assistere in qualche modo agli “effetti” dell’assenza del proprio alias, e per farsi venire un’idea su come districare la matassa. Dopo una settimana di latitanza, a cura del suo alias, qualche timida domanda giunge alla casella messaggi.

Sai niente di Alfredo? é sparito, non so neppure se vi conoscete! – chiede Luana

Che fine ha fatto Alfredo? – chiede anche Maria

Cos’hai fatto ad Alfredo che non vedo né sento più da quando abbiamo avuto quella discussione la settimana scorsa? – chiede risoluta l’arguta Francesca, sospettando un’ingerenza del geloso amico

Non ne so niente, non ho idea – risponde a tutte Vinicio, evasivo – non lo conosco, abbiamo solo discusso sulla mia bacheca, sulla sua, e in qualche gruppo

Un piano d’azione si fa strada nella mente contorta di Vinicio: risvegliare Alfredo al momento e nel modo giusto. L’arrivo del weekend segna il risveglio di Alfredo, il quale si rivolge a ognuna delle spasimanti, a ciascuna nel modo più appropriato:

Ti va d’incontrarmi Luana, in occasione della Fiera? ci vediamo domenica alle 15 allo stand della tecnologia, padiglione 23. Va bene per te?

D’accordo, Alfredo, sono curiosa di conoscerti dal vivo finalmente!

La stessa proposta, stessi termini, Alfredo rivolge a Maria, da lei accettata prontamente.

E’ il turno di Francesca, verso la quale é doverosa un’attenzione maggiore:

Francesca, scusa la mia latitanza, questa settimana ho avuto dei problemi, adesso risolti. Ho poco tempo, volevo chiederti se possiamo incontrarci “live” domenica pomeriggio alle 15 alla Fiera, Stand della Tecnologia, padiglione 23, non vedo l’ora di conoscerti!

Ma perché proprio domenica? veramente avrei un impegno e…

Non so se e quando ci sarà un’altra occasione, Francesca, ma domenica mi troverò da quelle parti ed ho pensato subito e solo a te!

Un pensiero carino, dolce Alfredo… beh… in questo caso ci sarò! a Domenica!

L’esca é lanciata e le pescioline stanno abboccando all’amo. Vinicio si pregusta il vile divertimento.

Arriva la domenica. Vinicio si reca verso il luogo dell’appuntamento, tenendosi in disparte, mescolato fra la folla per non farsi scorgere, ma con l’attenzione polarizzata sul Padiglione 23, stand Tecnologia. Finalmente arriva qualcuno: sono le 14:55. Luana é in anticipo. Inganna il tempo smanettando con l’iPhone e guardandosi continuamente intorno. Alle 15, puntuale, giunge Maria. Le due si ritrovano vicine, ma non si conoscono. Maria inganna l’attesa guardando i banconi. Le 15:05: giunge in corsa anche Francesca, appena in ritardo, convinta di trovare il suo scultoreo cavaliere puntuale in loco. Invece si ritrova anche lei ad aspettare, a gingillarsi con lo smartphone e a fingere di mostrare interesse sulle diavolerie tecnologiche esposte. Vinicio, non visto, si sta gustando la scena. Passano venti minuti: le donne cominciano a spazientirsi, ma nessuna delle tre accenna ad allontanarsi, così Vinicio lascia trascorrere altri dieci minuti: La tattica di cuocere le sue amiche a fuoco lento pare funzionare, finché non vede Francesca più impaziente che mai scalpitare e prossima ad andare via. Vinicio entra in scena. Passeggia con indifferenza verso le tre donne, fingendo di non vederle e guardando qua e là i prodigi tecnologici esposti, quando… Francesca lo riconosce:

Vinicio! ciao! che ci fai qua?

 Vinicio si volta di scatto, ostentando sorpresa, spalancando la bocca fingendosi stupito:

Francesca… ma… ma… tu qui? ma che piacere! qual buon vento ti porta? immagino sei qui per la fiera, ma, se non ricordo male, tu non sopporti la tecnologia!

Infatti! la odio. Sto aspettando qualcuno… beh… sì… aspetto Alfredo.

Oh, scusa Franci, allora tolgo il disturbo! non vorrei rovinarti la festa – le dice strizzandole l’occhio

Ma, inaspettatamente, Maria, che ha sentito tutto si avvicina con discrezione e chiede:

Mi scusi signorina, ha detto che aspetta qualcuno che si chiama Alfredo?

Sì, certo, perché lo conosce?

Non so se stiamo parlando della stessa persona: un uomo misterioso e galante di Facebook, é lui?

Francesca non fa in tempo a espellere il fiato bloccato nei polmoni, che si fa avanti la terza donna, Luana:

Allora anche voi aspettate Alfredo di Facebook? che mascalzone! ci ha fregate tutt’e tre!

Le tre donne, dopo sospiri di stupore e imprecazioni nei confronti del latitante Alfredo, dopo uno scambio di opinioni e aggettivi tutt’altro che qualificativi sul soggetto interessato, esplodono in una grande risata.

Che Dongiovanni! – esclama Luana

Dongiovanni? ma che bastardo incantatore di serpenti! – aggiunge Maria

Ragazze, é un colpo forte per tutt’e tre, ma in fondo ce lo siamo meritate! per fortuna che ho incontrato Vinicio che casualmente era in Fiera, attratto dalla sua inseparabile tecnologia! – conclude Francesca

Dopo le presentazioni, Vinicio, gongolandosi:

Adesso sono molto più attratto dalla vostra bellezza. Sarò l’uomo più invidiato della Fiera se accettate di farvi invitare al Bar a bere un bel tè alla pesca!

Le tre donne accettano di buon cuore, smorzando così l’atmosfera temporalesca che si era venuta a creare, Francesca prende sottobraccio Vinicio e gli sussurra:

Sai Vinicio, sono contentissima di vederti, dopo questa figuraccia a causa di quell’essere spregevole che mi aveva incantato. Ma il mio sesto senso dice che tu vuoi farti perdonare qualcosa, ma non so cosa…

Francesca non sa quanto ci ha azzeccato, ma Vinicio, oramai fiero in Fiera per essersi tratto elegantemente fuori dalla sua stessa trappola, ponendo dolcemente la propria mano sulla sua, stringendola sul braccio, elegantemente le risponde:

Certo, Francesca! ho molto da farmi perdonare. A cominciare da come ti ho trattata durante l’ultima conversazione. Forse hai ragione tu: dovrei somigliare più ad Alfredo, visto il suo evidente successo con le donne, dietro una maschera virtuale. Ma cos’avrà costui di così speciale e accattivante cui tre donne non hanno saputo resistere?

No Vinicio! avevi ragione tu. Anzi, é stato meglio non incontrarlo. Rimani come sei: mi piaci così, perché tu sei tu e ho motivo di credere che non saresti mai capace di ingannare alcuna donna con ipocrite lusinghe e con bugie. Lui si nasconde, tu no. Tu sei pane al pane e vino al vino, sei te stesso e con te mi sento sicura e rispettata!

Così si conclude questa divertente storiella condita di dolci menzogne e sorridente ipocrisia, ma volgente ad un inaspettato e benvenuto lieto fine. Vinicio ha rischiato veramente grosso, ma, aiutato dalla fortuna, ne é uscito meravigliosamente vincitore.

La morale? come non può esistere il bene se non esistesse il male, non si può apprezzare la sincerità se non si é travolti dalla menzogna. Un pizzico di ipocrisia, qualche volta, se ben addomesticata, non guasta, purché non diventi abitudine o regola di vita. Come il bene trionfa sul male, la sincerità deve sempre emergere al momento giusto e la menzogna termina il suo ruolo strumentale provvisorio. Non sempre il fine giustifica i mezzi, ma questa, come direbbe anche Machiavelli, é un’altra storia.

Vincent
Scrittore, Musicista, Informatico

Tratto dal Racconto n. 9 del mio terzo libro “La Rosa dei 20”