L’amore è senza dubbio il sentimento di cui si parla e si scrive di più in assoluto. Ha un ruolo primario nella vita umana. E indipendentemente dalle epoche, le culture, le diverse civiltà, non è mai cambiato nei molteplici aspetti e nelle manifestazioni. L’amore non finisce mai di sorprendere ma anche di mettere alla prova. A seconda di come lo si immagina, di come lo si vive o si sogna, di come lo si idealizza può rendere belli, intelligenti, coraggiosi oppure mostruosi, vigliacchi, stupidi. Induce a fare cose assurde e folli. In ogni caso spinge a prendere coscienza di sé, dei limiti, dipendenze, emozioni, della capacità di dare e ricevere.
Pertanto se Venere è l’astro dell’amore, o per essere esatti se la sua posizione in un tema natale da informazioni sul vissuto dei sentimenti, delle emozioni e delle motivazioni di una persona, allora rappresenta una fonte di preziose informazioni. A volte si fa fatica ad amare e a farsi amare, tutto ciò che si vive in ambito dell’amore reca confusione, incertezze, confusione mentre dovrebbe apportare appagamento e gioia. Cosa rende l’amore così difficile da vivere? Forse semplicemente il fatto che si vogliono dare dei limiti a qualcosa che non ne ha o che non deve averne.
La posizione di Venere in un tema natale consente di capire come un individuo sia capace di vivere l’amore. Lo zodiaco offre 12 modi d’uso e, se si tiene conto dei decani, 36 espressioni pure e originali dell’amore. Si deve però prendere in considerazione anche la Casa in cui l’astro si trova, oltre agli eventuali aspetti che esso forma con gli altri astri, tutti elementi che potenziano l’analisi, rendendola più precisa e sottile. Nello studiare la posizione di Venere nel tema natale, non si deve dimenticare che, pur sé tutte le storie d’amore si assomigliano, ogni persona ha il suo modo intimo di provare dei sentimenti e che nuovi elementi legati alla sua personalità intervengono nel suo vissuto.
L’espressione “provare un sentimento ” raccoglie molte indicazioni sull’unicità di ogni sentimento d’amore. Il verbo “provare” è stato impiegato fin dal XIII secolo al posto del verbo “sentire“, come se i nostri antenati avessero avuto bisogno di provare a loro stessi che sentivano emozioni e sentimenti. Infatti, nel suo senso autentico e originale, “provare” significa “verificare”, conoscere qualcosa attraverso un’esperienza personale.
Anche se spesso si dice che l’amore non ha bisogno di prove ma di fatti, nondimeno la natura umana reclama delle prove. Siamo fatti in modo tale da avere bisogno di dare e ricevere prove d’amore, non ci si può accontentare di amare e di essere amati; si ha bisogno di certezze.
È forse una debolezza? Indubbiamente si, tuttavia dipende dal fatto che le sensazioni, le emozioni e i sentimenti che si provano quando si ama hanno qualcosa di incompatibile con la ragione, la lucidità e la padronanza di sé che, sono qualità peculiari di Saturno. Questo significa che l’amore provoca uno scompenso psichico, è irrazionale, completamente irragionevole e per questo si è indotti a considerarlo come una prova.
Il concetto greco di Eros, come viene descritto nella mitologia, è certamente più simile all’amore, così come lo viviamo e lo proviamo noi oggi, di quanto non lo sia l’interpretazione schematica che se ne è fatta riducendolo al puro senso dell’erotismo e del desiderio sessuale.
Il origine Eros, il dio dell’amore dei Greci, sarebbe nato, secondo la leggenda cosmogonica, nello stesso momento della Terra, uscito come lei dal Caos primordiale, dell’Uovo cosmico, il quale, a sua volta, sarebbe stato generato dalla Notte. Nel momento della sua apertura, quando Eros è uscito dal guscio, la parte inferiore di quest’ultimo avrebbe firmato la terra e la parte superiore il cielo. Non dimentichiamo poi che Venere presso i Greci era Afrodite, la dea dell’Amore e non l’Amore. In un tema natale l’astrologo si riferisce quindi a Venere non a Eros.
Si può dedurre che, ispirandosi alla leggenda di Eros – che in questo caso rappresenta l’amore primordiale che unificava il mondo – che Venere-Afrodite è colei che prova l’amore che conduce all’Amore, nel senso di amore perfetto, assoluto, senza limiti, sentimento del quale ciascuno di noi è ì dubbiamente capace, pur temendolo, perché esso supera i limiti della ragione e della comprensione.
Tuttavia, è proprio Lui che ci spinge ad amare.
Maura Luperto