A tu per tu con Etienne – Il gioco delle coppie
Bentornati! Proseguiamo a fare due chiacchiere con Etienne, gigolo professionista che si è prestato a rispondere ad alcune mie curiosità.
Etienne, al termine della puntata del tuo podcast intitolata “IL LATO OSCURO DELLE COPPIE”, hai evidenziato quanto sia complicato questo tipo di interazione nel tuo mestiere.
Puoi spiegarmi meglio?
Ci sono due tipologie di coppie: c’è quella che vuole vivere un’esperienza per avvicinarsi al mondo dello scambismo oppure quella che decide di viverla soprattutto in privacy e riservatezza, magari perché sono persone importanti che hanno un ruolo definito in una società, in un organigramma, in uno status.
Sembrerà paradossale ma attraverso un’esperienza con una terza persona, se veramente la coppia è in sintonia e allineata allo stesso scopo, riuscirà a scoprire qualcosa più di sé, perché attingerà da quel momento intimo, da quella condivisione di corpo e di piacere, per arrivare al bene che si vuole al/alla partner.
Quando da parte dell’uomo non viene esasperato il possesso, è già un traguardo; a volte è l’uomo soprattutto a fare un po’ più fatica dei due. Se sono veramente in sintonia, riescono a dividere il piacere corporeo dal volersi bene, sapendo che il primo è, appunto, un piacere, un impulso che hanno sia gli uomini sia le donne, ciò che Freud chiamava “trieb”, una spinta genericamente indeterminata che tutti gli esseri umani hanno, non distinta dal sesso.
Quindi se sono allineati, se entrambi sanno che è un piacere sessuale ma che il volersi bene, il rispetto, la considerazione reciproca di entrambe le persone va oltre, allora legheranno ancora di più, perché riusciranno a scoprire qualcosa di più della loro intimità attraverso il corpo dell’altro, mediante il loro piacere, il piacersi e il dare piacere.
Nella Grecia antica c’è sempre stata la poligamia.
Non c’era nessun tipo di problema.
Nel “Simposio”, Platone ne parla tranquillamente, senza tutti i problemi e le bassezze che il mondo di oggi e che purtroppo, a parere mio, il cristianesimo, hanno dettato.
La poligamia secondo me fa parte dell’essere umano: il distinguere, il nominalizzare i sessi e l’unione dei sessi sono state una repressione.
Tutto qua, si ritorna un po’ alle origini.
Come si sente la donna in queste situazioni?
Intanto vorrei sottolineare che il mio lavoro non si esprime soprattutto sulle coppie, anzi. Non sono tantissime le coppie che decidono di vivere questa esperienza, perché ci vuole una certa predisposizione e non tutti ancora oggi sono preparati. Il mio vero business è l’uscita con le donne, però sono comunque disponibile.
Come si sente la donna in queste situazioni? Se sono entrambi allineati, come detto, e lei è in sintonia con il suo corpo, gode nel vedere il partner che prova piacere, nel vedere che lei si lascia vivere attraverso il corpo di un altro.
Dunque, se la coppia è in sintonia, la donna riesce a vivere l’esperienza, si sente bene.
Quando invece la donna lo fa soltanto per assecondare quel momento di possesso maschile del compagno, inconscio o conscio che sia, non si accorge che sta facendo qualcosa che non vuole sul serio e quindi non se la gode veramente. Non è lì con me in quel momento. Lo si nota, lo si percepisce, c’è un distacco mentale e non si crea la giusta atmosfera, il giusto feeling. Non si porta a casa quella che è veramente l’esperienza di un rapporto poligamo a tre.
E in quei casi l’uomo come vive l’esperienza?
È capitato qualche appuntamento in cui la donna rimanesse da sola e l’uomo non volesse partecipare, come se fosse un regalo per la compagna.
È capitato in qualche caso un uomo impotente che ha voluto comunque far divertire e stare bene la sua donna nella sicurezza, nella privacy, nel rispetto, sapendo con chi stava andando. Quindi io ho dovuto soddisfare quello che l’uomo purtroppo non riusciva più a dare. Io lo vedo come un grandissimo gesto d’amore.
Ah, quindi sono anche i mariti stessi che ti contattano per le mogli?
È capitato che, in un caso o due, l’uomo decidesse di contattare me soltanto per paura che la sua donna trovasse dei corteggiatori fuori, tipo il classico vicino di casa.
La sofferenza che potrebbe provare un uomo nel vedere il tradimento è più dolorosa che attingere a una figura come la mia. Quindi l’uomo ingoia questo boccone amaro in sostituzione di un male maggiore: la paura del tradimento.
Comunque sono situazioni non allineate a come si debba vivere veramente un’esperienza di questo genere.
Sono poche le coppie che sanno affrontarla al meglio, perché sono pochi gli uomini che hanno scoperto un po’ della loro parte più femminile, quella relazionale, e non distinguono i due sessi, non vivono di possesso.
Sono veramente pochi.
Confesso che dell’argomento non ne sapevo proprio nulla.
Aver a che fare con un uomo affascinante e cortese è una cosa che mi colpisce, quindi ne sto approfittando per togliermi qualche soddisfazione… mentale, intendo.
Ringrazio sentitamente Etienne e vi aspetto alla prossima puntata!