Alessandro Magno. Il rapporto di Venamon. Il thriller storico di Adriano Petta
«Anassarco, sarai tu a farci da padre, da guida! Tu ci aiuterai a cercare il segreto nascosto in quel rotolo di marmo e percorreremo insieme le strade dell’Oriente e della Persia, cercando di contagiare altri sognatori con la visione di nostra madre. Né la nostra vita né la nostra morte saranno state vane […]».
Lo scrittore molisano Adriano Petta presenta “Alessandro Magno. Il rapporto di Venamon”, un avvincente thriller storico che racconta di un mistero insondabile, di azioni valorose e di amore per la libertà. Anassarco di Abdera, filosofo atomista al seguito del re Alessandro Magno nella campagna d’Asia, è il testimone di una vicenda incredibile che ruota attorno al “Rapporto di Venamon”, un papiro vergato in ieratico considerato tra i primi racconti storici dell’umanità, il cui originale è oggi conservato nel museo Puškin di Mosca.
Alessandro Magno. Il rapporto di Venamon di Adriano Petta si apre su un intenso prologo ambientato nella “Casa del Cielo”, una grotta in cui è scolpita su roccia nera tutta la storia dell’umanità. Assiotea e Demos vengono sorpresi nella grotta dal Guardiano, che li uccide barbaramente; solo il figlio Unai riesce a salvarsi dal massacro e a fuggire lontano, non prima però di aver letto uno strano nome, Venamon, intagliato nell’incavo nascosto di una scultura a forma di rotolo di papiro.
Sono passati degli anni e siamo nel 336 a. C. a Corinto: Anassarco di Abdera, filosofo atomista e libero pensatore discepolo di Democrito, diviene storico di riserva nella campagna militare di Alessandro Magno contro i persiani. Il re macedone è ritratto nel suo carisma innegabile, nella sua visionarietà, nella sua brutale intraprendenza; mosso dall’ambizione di creare il più grande impero della storia, decide di conquistare e distruggere tutto ciò che si frappone tra lui e i suoi sogni di gloria.
Anassarco è al suo fianco, benché non condivida molte delle sue idee; è un uomo libero, e la sua schiettezza viene molto apprezzata dal re. L’incontro con l’agriano Fobos (un tempo Unai) e l’amazzone Xeni, entrambi con un passato di schiavitù, accende l’animo del filosofo: “Quella era senza dubbio una notte magica: tra le fiammelle delle lucerne che vibravano sotto la spinta delle folate che giungevano dal bosco, aleggiava la presenza di Assiotea: il suo sogno si era impossessato di Fobos e Xeni, e ora loro lo stavano trasmettendo a me e a Diogene”. Fobos e Xeni vogliono infatti esaudire il desiderio dei loro genitori adottivi, i defunti Assiotea e Demos, di abolire ogni forma di schiavitù, e sanno che per raggiungere il loro nobile scopo dovranno lottare duramente, mettendo anche a rischio le loro vite.
Tutti e tre partiranno per l’Asia insieme al re macedone, e nel mentre indagheranno sul mistero del Rapporto di Venamon, che sembra essere la chiave per una grande scoperta che nelle mani giuste cambierebbe il destino di molti. Fobos e Xeni si affezionano ad Anassarco tanto che l’uomo diventa una figura paterna: insieme viaggeranno attraverso terre sporcate del sangue degli oppositori del re, dovendo combattere e convivere con una violenza che dentro di loro scava profondi sensi di colpa.
Per due giovani che desiderano abolire la schiavitù, rendere le donne pari agli uomini e costruire una società equa e libera, è un tormento dover essere in prima linea nelle scellerate azioni di conquista di un uomo spinto da cieco furore. L’autore è molto accurato nel descrivere le fasi cruente delle battaglie e le tattiche militari, nel far percepire l’ansia per gli assedi infiniti.
Allo stesso tempo racconta con precisione storica delle affascinanti atmosfere di quell’epoca, dell’organizzazione delle città e dei templi, e dell’amore per la filosofia e per la cultura. E quando nel romanzo si narra del lungo assedio e della caduta di Tiro, e della ricerca dei cinquecento fogli di papiro di ottima fattura che contengono un complesso enigma da decifrare, si ricorda al lettore l’importanza delle storie, di chi le vive e di chi le racconta.
Adriano Petta (Carpinone, 1945) è uno storico e scrittore. È autore del romanzo storico “Ipazia, vita e sogni di una scienziata del IV secolo” (La Lepre Edizioni, 2009), ai primi posti nella classifica delle vendite con oltre ottantamila copie vendute. Tra le altre pubblicazioni: il thriller storico”Assiotea” (Stampa Alternativa, 2009), “Eresia pura” (Stampa Alternativa, 2005 e La Lepre Edizioni, 2012), tradotto e pubblicato anche in Spagna, “Roghi fatui” (Stampa Alternativa, 2002 e La Lepre Edizioni, 2011), “La sinfonia maledetta”(Tempesta Editore, 2014) e “Il romanzo di Marusja”(Tempesta Editore, 2015). Dal suo romanzo storico “Ipazia, vita e sogni di una scienziata del IV secolo” è stato liberamente tratto il film di Alejandro Amenábar “Agora”, e inoltre sono state tratte numerose riduzioni teatrali e drammatizzazioni radiofoniche (RAI3, “La storia in giallo” e “Cuore di tenebra”). Pubblica nel 2020 per Fawkes Editions il thriller storico “Alessandro Magno. Il rapporto di Venamon”.