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A tu per tu con… TiTania

Ve lo confesso: sono metà veneta e metà lombarda.
Anche se il mio cuore, assieme al fegato, è follemente innamorato dell’alto grado alcolico che contraddistingue il Veneto, quando devo cercare qualcuno di particolare, scelgo anche tra l’altra metà del mio cuore, perché sono sicura di trovare qualche persona dotata di attitudine particolare da presentarvi.

…e soprattutto perché, conoscendo tanti lombardi, nella più classica delle tradizioni italiane sono “culattona e raccomandata”, per citare il mitico Trio Medusa.
In questo caso torno nel milanese per presentarvi Tania Galante, in arte TiTania.
Io sono rimasta ai gloriosi tempi di Radio Riviera, quando gli speaker radiofonici erano i tuoi vicini di casa, ma stiamo parlando degli anni Ottanta!
TiTania invece è una giovane speaker radiofonica di Radiofreccia, radio che penso tutti quanti abbiano ascoltato o visto in televisione almeno una volta nella vita.
Andiamo subito a farle qualche domanda.   

Perché hai scelto proprio questo mestiere?

Non l’ho scelto io, è il mestiere che ha scelto me.
O, forse, se vogliamo essere più spirituali, è la mia anima, la parte più profonda di me, che ha scelto di lottare per questo ancora prima che lo sapessi io.
Da sempre la musica è il conducente della mia vita.
Ho fatto qualunque cosa per lei e continuerò a farla perché, senza musica, non trovo il senso di un respiro.
Volevo lavorare con lei, è sempre stato il mio sogno e ho cominciato a perseguirlo quando avevo solo 17 anni, andavo ancora a scuola e già nel weekend organizzavo concerti in un piccolo locale in provincia di Reggio Emilia.
Diversi anni dopo organizzavo ancora eventi, era diventato il mio lavoro.
Feci amicizia con un ragazzo che partecipava spesso alle mie serate e con lui tirai su una radio web: lui parlava di cinema, ed oggi è un produttore cinematografico, mentre io mi occupavo dell’aspetto musicale.
Da lì è iniziato per me un viaggio che non è mai più terminato.
Mio padre era un radiofonico da giovane. L’ho scoperto solo anni dopo aver cominciato a fare radio, non me lo aveva mai detto. Chissà se il microfono si passa anche attraverso la genetica…
Ma ne sono certa: io non ho scelto la radio. Io non ho scelto la musica. Semplicemente nella mia vita non potevo fare nient’altro che questo.

Come siamo a parità di genere nel mondo degli speaker radiofonici?

Devo dire che la situazione è migliore rispetto a moltissimi altri ambienti.
Certo, con l’essere donna ti ci scontri sempre.
Gli uomini, in radio, stanno generalmente più simpatici al pubblico e sono più liberi di parlare di argomenti tabù.
Sinceramente: io me ne fotto.
Inoltre noi ci scontriamo con la radiofonia 2.0: la radiovisione.
Essendo sul piccolo schermo si è esposte anche a commenti spesso e volentieri inopportuni.
Non faccio la modella, la showgirl, non sono lì per mostrare il mio corpo, ma per donare la mia voce.
Nel mio caso poi, avendo una voce ritenuta sensuale, bassa e profonda per una donna, incorro in commenti indesiderati anche quando non mi vedono.
Per quanto riguarda l’ambiente in sé, c’è abbastanza meritocrazia.
Una donna può fare carriera quanto e anche più di un collega di sesso maschile.
Finalmente si vedono dei passi avanti.

Nel tuo profilo appare questo motto: “Dinamica sognatrice da sempre, per sempre.”
Vuoi spiegarne il significato ai nostri lettori?

Sono una persona che non riesce a stare ferma.
Il mio cervello, ma soprattutto il mio cuore, è sempre in movimento. Se non sapessi sognare non sarei mai arrivata al microfono. Rincorro i miei sogni da sempre, impiegando ogni mia risorsa mentale, fisica e monetaria.
Eh sì, perché è bello inseguire i sogni ma, se li vuoi realizzare davvero, devi farti il culo e spesso anche cacciare il grano.
Io, per realizzare i miei, ho vissuto dormendo su un materassino gonfiabile in una sala prove per mesi, ho mollato due lavori senza alcuna certezza; per inseguire la strada che ritenevo giusta per me, ho lasciato la mia casa, la mia famiglia, sono stata al verde e ho lavorato facendo qualsiasi cosa mi capitasse a tiro pur di rincorrere quei ca**o di sogni.
Ne ho ancora tanti.
Ci sto lavorando.
Ne avrò altri in futuro, lavorerò anche a quelli.
Nel frattempo so di dover ringraziare i miei amici per avermi sostenuta quando non ce la facevo, per avermi aiutata, per avermi tenuto la mano.
Senza di loro oggi non sarei qui.
Corna alzate, sogni tra le dita.
…e se non riuscirò a realizzarli tutti almeno potrò dire di riuscire ancora a sognare.

Che grinta ha la nostra TiTania!
A noi piace la gente come te, quindi continua a inseguire tutti i tuoi sogni, con l’augurio sincero che tu riesca a realizzarli tutti, oltre ai confini del mondo!

Laureata in arte orientale, OSS, scrittrice part-time, matta per i cani e per i tatuaggi. Sicuramente curiosa della vita.