Personaggio amatissimo dal pubblico, incarnato sullo piccolo schermo da Luisa Ranieri, Lolita Lobosco è la protagonista delle serie di romanzi nati dalla penna di Gabriella Genisi.
In quest’ultima indagine, già andata in onda su Rai1 a gennaio di quest’anno, il vicequestore aggiunto Lobosco è alle prese con un caso che la coinvolge da vicino in quanto a essere accusata di omicidio è sua sorella Carmela.
Nel b&b che Carmela gestisce insieme alla madre viene ritrovato il cadavere di uno scrittore, Enrico Fasulo, un tipo più fumo che arrosto che ha sedotto la sorella di Lolita per poi tentare invano la virata verso la poliziotta. Fasulo è morto per avvelenamento da botulino e Carmela, inizialmente indagata per omicidio colposo, diventa poi la sospettata principale dell’omicidio volontario dell’uomo, sulla base di un presunto movente passionale.
Lolita è costretta a rinunciare all’indagine, ma continua ad occuparsene ufficiosamente fino a stabilire la verità.
Come nei precedenti episodi, la trama gialla – meno intricata rispetto a un romanzo di genere giallo/thriller, appartenendo questo al cosiddetto filone del cozy crime, nonostante la protagonista non sia un investigatore amatoriale ma una professionista – si intreccia con le vicende personali dei personaggi che in tutti questi anni abbiamo imparato a conoscere e a cui ci siamo affezionati: in primis Lolita, ma anche la sua amica magistrato Marietta Carrozza, i colleghi, Antonio Forte e Lello Esposito, fino alla mamma e alla sorella.
Di ognuno di questi personaggi conosciamo la vita privata e, al di là dell’indagine del momento, è proprio questa familiarità che spinge il pubblico a seguirne le vicende.
Interessante è poi lo scenario su cui si muovono: una Bari non ancora abusata dal punto di vista letterario che si rivela al pubblico di lettori/spettatori nella sua opulenza artistica e culinaria. E qui troviamo un altro punto di forza di Lolita: chi l’ha detto che una donna poliziotto non sa cucinare? Lolita è un poliziotto arguto, una bella donna e un’ottima cuoca e, se volete, la seconda metà di questo romanzo è occupata dalla raccolta di tutte le ricette di casa Lobosco: oltre cento piatti, dalle stuzzicanti preparazioni finora inedite ai grandi classici della tradizione pugliese, come la focaccia, i panzerotti e la parmigiana, rivisitati secondo il gusto di Lolita.
In definitiva, Lo scammaro avvelenato è una lettura veloce, fresca, non impegnativa.
Non mi resta che augurarvi buon appetito… pardon, buona lettura!
Claudia Cocuzza