È argentino ma le sue radici parlano siciliano. Il suo bisnonno Angelo Gradoli, infatti, nel 1893 lasciò Canicattì, come tanti in quell’epoca, in cerca di fortuna in Argentina: classe 1999, nato a San Fernando, Mateo Retegui è il nuovo attaccante della nazionale di Roberto Mancini. Il centravanti ha segnato sia all’esordio in azzurro contro l’Inghilterra sia a Malta nella seconda partita di qualificazioni a Euro 2024.
Si attendevano le convocazioni del CT Roberto Mancini per le due partite di qualificazione agli Europei 2024 per capire come avrebbe risolto l’annoso problema della mancanza di centravanti di ruolo in Italia e i risultati non si sono fatti attendere.
Scorrendo la lista degli attaccanti convocati, saltano subito all’occhio due particolari: la presenza di due soli superstiti della squadra vittoriosa a Londra 2 anni fa e il fatto che 4 su 7 giochino all’estero.
Sono Domenico Berardi (Sassuolo), Wilfried Gnonto (Leeds United), Vincenzo Grifo (Friburgo), Simone Pafundi (Udinese), Matteo Politano (Napoli), Mateo Retegui (Club Atletico Tigre), Gianluca Scamacca (West Ham United).
Il neo 17enne Pafundi, trequartista, ha solo 9 minuti giocati in Serie A. Una promessa per il futuro, certo, ma un po’ troppo per mettere sulle sue spalle tutta la responsabilità dell’attacco italiano.
Centravanti presenti? Il 24enne Scamacca con 8 reti stagionali e la sorpresa annunciata: l’italoargentino Retegui, 23 anni, 6 gol in 8 presenze nel Tigre che disputa la Superliga argentina.
Buttato nella mischia come titolare nella partita contro l’Inghilterra, il neo attaccante di Mancini ha dimostrato subito senso della posizione e fiuto per il gol tanto da realizzare l’unico tiro concessogli dalla forte difesa britannica. Confermato anche per il secondo impegno contro Malta, anche qui ha capitalizzato il primo pallone buono segnando il suo secondo gol consecutivo in Nazionale con un bel colpo di testa.
“È un goleador, sa fare gol e per un centravanti è una caratteristica importante. Ha sbloccato la partita, è stato fondamentale, ma ha bisogno di tempo e ancora deve conoscere bene il calcio europeo”, ha commentato Mancini nella conferenza stampa post partita.
Non che la morìa di attaccanti sia passata, tutt’altro, ma almeno sono arrivati due gol in due partite e, visti i precedenti, è già di per sé un risultato non da poco.
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