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Campioni e campionesse, società sportive, associazioni, scuole e studenti uniti per dire no all’hate speech nello sport. Un progetto per prevenire e contrastare i messaggi d’odio online in ambito sportivo. Secondo la ricerca del Centro Coder dell’Università di Torino del 2020, sulle pagine Facebook delle 5 principali testate sportive nazionali tre post su quattro ricevono commenti di hate speech.
Veicolo di crescita e confronto, palestra di vita, lo sport coinvolge milioni di ragazzi e ragazze nel nostro Paese ed è un importante terreno di inclusione e aggregazione sociale. Allo stesso tempo però lo sport è divenuto anche, e sempre più, terreno di scontri, discorsi e gesti d’odio, che nella dimensione digitale si potenziano e diffondono in maniera esponenziale.
È così che, anche grazie all’aiuto di diversi campioni azzurri, riprende nuovo slancio la campagna #Odiarenoneunosport, sostenuta dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e promossa dal Centro Volontari Cooperazione allo Sviluppo (CVCS), con una fitta rete di partner su tutto il territorio nazionale.
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Avviata nel 2020 con un primo studio del fenomeno affidato all’Università di Torino (Centro Coder), che ha elaborato il primo Barometro dell’Odio nello sport monitorando i principali social media e le testate giornalistiche sportive, la campagna ha raccolto le testimonianze di campioni dello sport azzurro, come Igor Cassina, Paola Egonu, Stefano Oppo, Alessia Maurelli, Frank Chamizo, Valeria Straneo, Angela Carini e tanti altri.
Al loro fianco le straordinarie storie di inclusione sociale attraverso lo sport sul territorio italiano e l’adesione spontanea di decine di sportivi, professionisti e dilettanti, associazioni, scuole o semplici cittadini che sostengono la campagna ritraendosi con la scritta “Odiare non è uno sport”.
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La campagna di sensibilizzazione si svolgerà contestualmente alla delicata fase della preparazione olimpica degli Azzurri verso Parigi 2024 con un importante progetto di prevenzione e contrasto all’hate speech che porterà alla realizzazione del secondo Barometro dell’Odio nello sport e al coinvolgimento in percorsi formativi interattivi e multimediali sulle dinamiche dell’odio nello sport 600 docenti di scuole secondarie, 540 allenatori sportivi del target giovanile, 300 dirigenti di società/ASD, 2200 studenti di scuole secondarie di I e II grado e 900 giovani sportivi della fascia 11-18.
Saranno costituite anche 9 squadre territoriali di attivisti digitali anti-odio, composte da studenti e giovani coinvolti nelle attività di formazione, che condurranno azioni di contrasto all’hate speech sportivo in chat e social frequentati dai giovani, attivando reazioni e risposte di valenza dissuasiva ed educativa.
Tutti insieme, con nuovo entusiasmo e determinazione e un obiettivo comune: dire no all’odio nello sport e nella vita.
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