Dalla redenzione dei padri al declino delle democrazie, passando per la natura delle ribellioni e i meccanismi dell’immaginazione: l’epica di Star Wars va oltre il fascino di droidi, astronavi e spade laser, e il saggio di Cass Robert Sunstein torna a ricordarcelo in una nuova edizione.
La sua galassia è ancora “lontana lontana”, eppure dopo 46 anni non finisce di emozionarci, stupirci, e insegnarci qualcosa sulla realtà che ci circonda.
“Il mondo secondo Star Wars”, insomma, ha ancora molto da dirci e per questo Cass Robert Sunstein – professore dell’Università di Harvard, già amministratore dell’Office of Information and Regulatory Affairs della Casa Bianca durante la presidenza Obama – torna in libreria con una nuova edizione del suo celebre saggio, completamente rivisto e aggiornato alla luce degli ultimi episodi della saga che più di ogni altra ha saputo appassionare spettatori (ma anche lettori e videogiocatori) di ogni generazione.
“L’umanità”, sentenzia Sunstein, “si può dividere in tre gruppi: quelli che adorano Star Wars, quelli cui Star Wars piace e tutti gli altri. Quando ho iniziato a scrivere questo libro, ero tra coloro cui Star Wars piace. Ma ormai ho abbondantemente superato la soglia dell’amore. E comunque, questo libro si rivolge a tutt’e tre i gruppi”.
Insomma, se andate pazzi per Guerre stellari, se siete certi che sia stato Han Solo a sparare per primo, se sapete che cos’è un parsec, se sapete tutto su Biggs Darklighter, Boba Fett e il generale Hux, è possibile che abbiate voglia di scoprirne di più sulle improbabili origini della serie, sul suo successo totalmente imprevisto e su ciò che essa può realmente insegnare in fatto di padri, libertà e redenzione.
Se quei film vi sono soltanto piaciuti, può darsi che vi interessi capire che cosa dicono a proposito del destino, dei viaggi eroici e di come fare la scelta giusta nel momento decisivo.
Se invece Star Wars proprio non vi piace e non sapete nulla dell’ammiraglio Ackbar, di Maz Kanata o di Mace Windu, magari sarete curiosi di capire come abbia fatto la saga a diventare un fenomeno culturale di tali proporzioni, quali sono le ragioni della sua incredibile risonanza, come mai abbia ancora una forza d’attrazione tanto duratura e in che modo essa getti un fascio di luce sull’infanzia, sul complicato rapporto tra bene e male, sulle ribellioni, sul cambiamento politico e sulle… fondamenta degli stati moderni.
Con Sunstein si scopre infatti che Star Wars ha qualcosa da rivelarci anche in materia di diritto costituzionale, economia e rivolte politiche.
Il libro è un viaggio a un ritmo incalzante – degno del Millennium Falcon – tra un caleidoscopio di argomenti che in apparenza non potrebbero sembrare più diversi. Dalla natura dell’attaccamento umano all’importanza del tempismo (e della fortuna) nelle nostre scelte; dalla redenzione al declino delle democrazie, passando per i meccanismi dell’immaginazione creativa e l’evoluzione del concetto di diritti umani. Il tutto senza dimenticare, naturalmente, le domande davvero importanti come: gli episodi della saga prodotti da Disney sono un trionfo o una delusione (o entrambe le cose)? Come stilare la graduatoria dei film della saga? Star Wars è davvero migliore di Star Trek? E soprattutto: con Luke doveva finire proprio così?
“Star Wars è ancestrale, ed è una fiaba, ma non si limita a raccontare di nuovo il monomito di Campbell”, conclude Sunstein. “È molto più superficiale, ma anche molto più profondo. È Flash Gordon, è un western, ed è un albo a fumetti. Dice di esaltare il destino, ma il suo vero tema è la strada che si biforca davanti a te, la decisione che devi prendere sul momento. È una storia molto americana, modi spicci e riflessi pronti. Ma sa essere universale, poiché si concentra sulla caratteristica più essenziale della condizione umana: la libertà di scegliere davanti a un futuro oscuro”.
“Star Wars”, conclude l’autore, “rende il giusto omaggio alla capacità di mantenere serenità e distacco. Ma ha un cuore ribelle che sceglie un profondo attaccamento ad alcune persone, anche a costo di affrontare i fulmini dell’Imperatore. Al momento decisivo i figli salvano i padri. Ormai sono cresciuti. E proclamano ad alta voce la loro scelta: «Sono un Jedi, come mio padre prima di me»”.