Home / Arte & Cultura  / Apre al pubblico il piano nobile di Palazzo Arezzo di Donnafugata, è la prima volta

Apre al pubblico il piano nobile di Palazzo Arezzo di Donnafugata, è la prima volta

Apre per la prima volta al pubblico il piano nobile di Palazzo Arezzo di Donnafugata, nel cuore barocco di Ragusa Ibla. Un evento storico per l’intera Sicilia che avviene in occasione dell’avvio della mostra “Le tavole dei Gattopardi”.

A partire dal 24 luglio alcuni dei saloni del piano nobile di Palazzo Arezzo di Donnafugata saranno aperti al pubblico e ospiteranno uno speciale allestimento dei preziosi servizi da tavola in ceramica dipinta, parte della collezione dell’antica dimora. 

Palazzo Arezzo di Donnafugata è una delle residenze più imponenti del centro storico di Ragusa Ibla, oggi appartiene agli eredi dei baroni Arezzo Donnafugata. Fu costruito a partire dalla seconda metà del XVII secolo. Distrutta dal terremoto del 1693, la residenza venne ricostruita un secolo dopo per volere del barone Corrado M. Arezzo, che ne amplia le dimensioni e sistema il giardino.

Sarà però il barone Corrado Arezzo de Spuches, a metà Ottocento, a determinare l’immagine neoclassica che il palazzo presenta ancora oggi e a costruire, pezzo dopo pezzo, gran parte delle collezioni d’arte e di oggetti ancora conservati dalla famiglia. I visitatori, che potranno accedere a gruppi di 12 per ciascun turno, saranno invitati a percorrere un viaggio a ritroso nel tempo, attraversando la galleria dalla volta a botte sostenuta da venti colonne in pietra, per poi salire la monumentale scalinata e trovarsi all’interno di alcuni dei saloni che costituiscono il celebre “quarto di parata” del palazzo. 

Camminando sui pavimenti in pece, gli ospiti potranno ammirare uno degli ambienti più maestosi della residenza, che affaccia sul giardino interno, attraversare la sala da pranzo affrescata, uno dei salotti dalle pareti rivestite in seta e la sala da biliardo, per poi infine attraversare una botola segreta e trovarsi all’interno del Teatro Donnafugata, lungo un percorso che svelerà parte del “dietro le quinte” di questa celebre e raffinata dimora siciliana.

portafrutta

La mostra “Le tavole dei Gattopardi” sarà allestita all’interno delle sale dove tre tavole straordinarie saranno pronte come per accogliere un pranzo di gala, con alcuni dei servizi storici della famiglia: un prezioso servizio in ceramica dipinta di Nove di Bassano risalente al XIX secolo, con una serie di riferimenti legati al secolo precedente, e due servizi che aprono interessanti finestre sulle vicende della famiglia e del palazzo. Accanto a piatti, zuppiere, rifreschiere, salsiere, canestre, crespine, centrotavola e spargizucchero, si potranno ammirare l’antica rosoliera, samovar d’epoca e una serie di curiosi oggetti da tavola figurati. La scrittrice Costanza DiQuattro ripercorrerà nel catalogo della mostra alcune vicende storiche legate alle occasioni pubbliche in cui il servizio di ceramiche di Nove di Bassano del Grappa è stato utilizzato dalle autorità cittadine, dopo averlo ottenuto in prestito dalla famiglia. 

«È soprattutto a tavola – scrive nel catalogo Mary Taylor Simeti, autrice del volume “La tavola del Gattopardo” – che l’aristocratico siciliano può meglio dimostrare il suo rango, la largesse della sua ospitalità e il buon governo della propria famiglia, tutto quanto evidenziato dalla ricercatezza e l’abbondanza del cibo offerto, e dall’eleganza e preziosità dell’apparecchiamento. Un vasto servizio, che comprende piatti di ogni dimensione e destinazione, nonché rialzate, candelabri e centrotavola di ogni tipo, diventa sempre più imperante nella prima metà dell’Ottocento, o per effetto dell’esilio siciliano della corte borbonico durante le guerre napoleoniche, o forse per reagire a un senso di crepuscolo immanente».

salsiera

Il lusso, lo sfarzo di tempi ormai lontani, il fascino di una vita circondata di meraviglia: questa è l’esperienza che i visitatori della mostra “Le tavole dei Gattopardi” potranno vivere all’interno di ambienti dove ancora si respira quell’atmosfera di fine Ottocento. «L’Associazione Donnafugata è lieta di presentare la mostra “Le tavole dei Gattopardi” – commenta Vicky DiQuattro, direttrice artistica dell’associazione – con il supporto di prestigiose collaborazioni per attivare la collezione di Palazzo Arezzo di Donnafugata, custodita con cura e attenzione dalla mia famiglia, come patrimonio culturale di valore per la comunità. Il nostro impegno è quello di promuovere la ricerca e lo studio del passato perché siamo convinti che questo possa essere occasione di stimolo e conoscenza di storie e di valori da tramandare per il futuro». 

La Regione accompagna questa iniziativa che rappresenta una chicca anche per i turisti. «La nostra Sicilia gode di un patrimonio storico-culturale ammirato da altre regioni e Paesi di tutto il mondo ed è attraverso iniziative come questa che è possibile valorizzarlo adeguatamente affinché si diffondano conoscenza e sapere, oltre che bellezza» ha commentato l’assessore regionale della Cultura e dell’Identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato.

zuppiera

Fa riferimento all’inestimabile valore dell’esposizione anche Antonino De Marco, soprintendente ai Beni Ambientali e Culturali della provincia di Ragusa: «L’ambiente aristocratico siciliano, che alimenta da anni l’immaginario storico-culturale, è rievocato dalle dimore dove ancora si respira quell’atmosfera di fine Ottocento».

«Sosteniamo il progetto con immenso orgoglio. Siamo sempre pronti a promuovere iniziative per la diffusione di sapere, cultura e bellezza. Un’iniziativa che si prospetta essere anche di interesse turistico e in questo senso interveniamo per offrire ai turisti un’occasione in più» spiega il commissario Salvatore Piazza del Libero Consorzio Comunale di Ragusa che promuove l’iniziativa insieme al Comune di Ragusa.

«Ci aspettiamo che in tanti, tra turisti, ma anche ragusani, possano cogliere questa opportunità per visitare luoghi svelati al pubblico per la prima volta. Palazzo Arezzo di Donnafugata è una delle residenze più imponenti del centro storico di Ragusa Ibla, antico quartiere barocco di Ragusa, il cui stile è unico e ammirato dai visitatori provenienti da tutto il mondo», evidenziano il sindaco Peppe Cassì e l’assessore ai Centri Storici, Giovanni Gurrieri

Oltre ad un testo di Costantino D’Orazio, il catalogo della mostra, edito da Dario Cimorelli Editore, a cura della storica dell’arte Valentina Bruschi, presenta i contributi delle direttrici artistiche dell’Associazione Donnafugata, Vicky e Costanza DiQuattro, dell’architetto Nunzio Gabriele Sciveres, autore con lo studio Sciveres Guarini Associati, dell’allestimento espositivo e un testo della storica Mary Taylor Simeti. Le foto in catalogo sono di Laura Di Martino. La mostra, aperta dal 24 luglio al 23 settembre 2023 è fruibile dalle 10,45 alle 19,45 (ultimo ingresso) tutti i giorni escluso il lunedì. L’ingresso (15 euro più prevendita) è contingentato per ciascun turno.

La mostra, organizzata dall’Associazione Donnafugata 2000, è curata dallo storico dell’arte Costantino D’Orazio, con l’allestimento di Sciveres Guarini Associati, ed è promossa dalla Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa in compartecipazione con il Comune di Ragusa. 

Per info e prenotazioni online è possibile collegarsi al sito web www.teatrodonnafugata.it mob. 334 220 8186 – info@teatrodonnafugata.it.