Non un semplice motto, ma l’inizio di una storia di eccellenza. La bolla In supreme dignitatis, con cui Papa Clemente VI riconobbe allo Studio Pisano lo status di Studio Generale, compie 680 anni.
Era il 3 settembre del 1343, infatti, quando il Pontefice emanò quello che è uno dei più antichi privilegi concessi da un Papa per istituire sul territorio italiano una struttura autorizzata a rilasciare un titolo di studio dal valore legale universale.
Nel documento, le cui parole iniziali compaiono oggi nel logo dell’Università di Pisa, il desiderio di Clemente VI che Pisa «possa divenire anche terreno fecondo di doni delle scienze, affinché generi uomini dotati di maturità di giudizio, incoronati di virtù ed esperti nelle dottrine delle diverse facoltà, e affinché vi sia lì una fonte di conoscenza continuamente sgorgante, al cui flusso abbondante possano attingere tutti coloro che bramano di placare la loro sete sui libri».
“Con una certa dose di preveggenza, la bolla di Clemente VI sembra immaginare già quel Sistema-Pisa che vede, nella nostra città, una concentrazione unica di competenze e strutture nel settore della ricerca, della formazione e della cultura. Un potenziale che Pisa deve sfruttare fino in fondo e di cui la nostra Università è il pernio centrale – ha commentato il Rettore, Riccardo Zucchi – Oggi la sfida che abbiamo di fronte è proprio questa, rendere compiuto questo Sistema e innalzare sempre di più la qualità della nostra ricerca e della formazione, così da dare risposte adeguate alle necessità dei nostri studenti e della società. Non basta essere orgogliosi del proprio passato, ma è necessario essere all’altezza della propria storia. Ricorrenze come questa, ci impongono di rinnovare, senza indugi, quell’impegno a valorizzare i talenti per raggiungere una “adeguata eccellenza” contenuto, seppur tra le righe, nella bolla del 1343″.
Conservata presso l’Archivio di Stato di Pisa, la bolla In supreme dignitatis è stata emanata il 3 settembre 1343 nel palazzo papale di Villeneuve-lès-Avignon, cittadina sulla riva del Rodano opposta ad Avignone. Nel 2021 l’Università di Pisa, con il supporto del Rotary Club Pisa Galilei, ha pubblicato la prima traduzione in italiano e prima edizione critica della bolla, curata dal professor Paolo Pontari ed edita dalla Pisa University Press.