… e quindi è arrivato quel glorioso periodo dell’anno in cui o si festeggia o ci si butta in depressione, tanto la vita fa schifo uguale e ve lo dice una che ormai si carbonizza in estate e perde dita in inverno, cioè totalmente inadatta alla vita su questo pianeta.
Orbene, è Natale!
Gaudio! Giubilo! O buca totale e nero assoluto.
Potrei fare il solito articolo sul Natale con le lucine, i cenoni e le buone intenzioni, ma ho scoperto che ne fanno già a quintalate di articoli così.
Dunque, una volta controllato che sia tutto a posto, che i miei pazienti siano nutriti e al caldo, che anche quest’anno Don Alberto faccia l’Ostetrico di Dio facendo nascere Nostro Signore, posso dedicarmi a una cosa che vi può far sentire meglio: la consapevolezza.
Come dicevo, io sono totalmente inadatta alla vita sulla Terra: d’estate espello tossine attraverso enormi quantità di sudore che potrei macerare per farci un gin aromatizzato, se già Gwyneth Paltrow non avesse fatto la candela al profumo di vagina; d’inverno mi si crepa la pelle delle mani anche se ci butto su il grasso di balena.
Insomma, un disastro.
Eppure sono qui, perché come tutti gli esseri umani sono tignosa: alla fine questa vita è l’unica che ho e devo ancora fare due o tre cosette prima della decorrenza dei termini.
Tipo questa: una bella lezione di consapevolezza o, come la chiamano quelli che rilasciano fattura, mindfulness.
Voglio condividerla con voi, soprattutto con quelli per cui il Natale è una festa di merda.
Sia chiaro, anch’io ho passato i miei natali a piangere tutte le mie lacrime, come invece ho passato dei natali stupendi.
Si chiama “vita” e in generale ci mette molto alla prova.
Comunque sto divagando, adesso è l’ora dei pensieri positivi.
Modugno cantava:
… ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto
ti hanno inventato il mare!
Ora, non è che pretendo che andiate tutti in Calabria a vedere che meraviglie abbiamo in Italia, ma vi invito a una riflessione che potete fare anche senza sostanze allucinogene: avete notato che meraviglia sono le dita umane?
Anche se le avete piene di artrosi, guardate come sono belle, tutte snodate e capaci di fare lavori leggerissimi e sollevare borse piene di spesa.
Vi pare poco?
Poi i capelli, mannaggia alla Morte: una fibra che non duole e che potete tenere corta, lunga, colorata, naturale.
L’Aquila Calva ci farebbe la firma.
Poi il cuore, quello che pompa il sangue e quello che batte forte quando provate sentimenti.
E il cervello, misterioso organo che vi permette di fare operazioni ancora sconosciute alle intelligenze artificiali.
Dai, alla fine siamo ben progettati, anche se ci portiamo dietro tutte le rognette del caso.
Adesso guardiamo un po’ fuori: avete mai alzato gli occhi dall’asfalto quando andate a fare la spesa?
C’è una signora che parla sorridendo al suo cane (sono io), c’è magari la cassiera che sta passando una giornata di merda e gli “butti parola” con un sorriso: sapete quanto un sorriso può cambiare la vita di una persona?
Siamo animali sociali in fondo.
… ma mi potete dire: “Seh, con tutti i pensieri che ho addosso, come si fa?”
Si fa, si fa.
Tanto i pensieri e i problemi nessuno verrà a scrostarveli dal cervello e dovrete risolverli da soli, quindi perché non prendersi un po’ di tempo per godere di questo pianeta?
Un albero che perde foglie rosse, gialli e marroni, il sorriso di uno sconosciuto che incrociate in auto, quel raggio di sole che ha bucato le nuvole in una giornata grigia… è tutto lì per voi, tutto gratis.
Facciamoci del bene.
Ora invece confutiamo, da bravi filosofi, tutte le opposizioni per cui NON si dovrebbe praticare mindfulness.
“Tu non hai idea di cosa sto passando.”
Sì, ce l’ho, soprattutto quando la mia malattia ha le Crisi Maggiori.
“Tu sei drogata.”
No, ma se avete LSD ci vediamo alla Farmacia Tormene.
“Tu non puoi capire.”
No, non sono te ma posso starti vicino e abbracciarti.
Ecco, forse questo è lo spirito del vero Natale.
Auguri a tutti!
Anna Castelli