Viaggio avventura nel sottosuolo: alla scoperta della miniera toscana di Montecatini Val di Cecina
Fino a 100 metri sottoterra, in quella che è stata la più grande miniera di rame d’Europa, nell’area archeologica di Caporciano, per conoscere le tecniche di estrazione e le storie dei minatori.
Scarpe da trekking e spirito di avventura. Il Museo delle Miniere di Caporciano è la meta ideale per gli appassionati di turismo minerario, per una vera immersione nel mondo sotterraneo, tra i percorsi delle antiche strutture di estrazione dismesse e oggi riconvertite in un affascinante parco minerario. Con una visita guidata, adatta anche alle famiglie, dalla vecchia falegnameria si arriva nella “pancia della balena”, la galleria principale. Si può anche scendere nei sotterranei, con il suggestivo percorso dei 200 scalini, fino a 100 metri di profondità.
La miniera di Caporciano è una miniera di rame, ubicata a circa un chilometro dall’abitato di Montecatini Val di Cecina (PI), ed è stata attiva, anche se non ininterrottamente, dall’epoca etrusca fino al 1907. Le prime notizie documentate sulla ripresa delle estrazioni, dopo il periodo di inattività dovuto alla caduta dell’Impero Romano, si hanno nel 1433, mentre la prima concessione è datata 1466.
Nel XIX secolo è stata la miniera di rame più grande d’Europa, e ha dato il nome alla Montecatini s.p.a., che dopo la fusione con Edison, diventò il colosso chimico minerario Montedison. Dal 2001 è interessata da un’opera di restauro, finanziata dalla Comunità Europea, dalla provincia di Pisa e dal Comune di Montecatini Val di Cecina, e dal 2003 è stato creato il Museo delle Miniere.
Il progetto di rilancio dell’area archeologica, presentato dal Comune di Montecatini Val di Cecina e vincitore di un bando Pnrr Next Generation EU, mira a creare azioni di rivitalizzazione del borgo, attraverso un rafforzamento del senso di appartenenza della comunità locale e la valorizzazione dell’identità culturale ed economica del territorio. La miniera, il museo e il Parco minerario sono fruibili solo attraverso visite guidate. A occuparsi dell’accoglienza e delle visite è, oggi, la cooperativa Itinera.
Le visite guidate
Si può scegliere il tour adatto a tutti e dedicato al Parco minerario o quello, più “coraggioso”, che prevede una visita alla discenderia della miniera, fino a circa 100 metri di profondità. Per i gruppi c’è anche l’itinerario di interesse storico-naturalistico, che condurrà i viaggiatori al primo parco eolico di proprietà pubblica, sulle colline che si affacciano sulla miniera a circa 600 metri, con una tappa alla diga di Muraglione, un complesso di sbarramento delle acque necessarie per il lavaggio del minerale estratto, riaperta al pubblico da aprile 2023 e inserita in un bellissimo habitat naturale. In questo percorso si potrà visitare l’Oratorio di Santa Barbara, dedicato alla patrona dei minatori. Al suo interno si trova la tela della Madonna di Guadalupe, preziosa opera del pittore messicano Juan Rodríguez Xuárez.