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Patente ritirata a chi abbandona gli animali

La Commissione Trasporti della Camera approva un emendamento per inasprire le pene per chi abbandona animali. Fino a sette anni di carcere e sospensione della patente di guida. Per la LAV: “Una prova di grande attenzione verso un fenomeno odioso, l’abbandono, che coinvolge 130mila animali ogni anno”.

Pene più severe per chi abbandona animali. Le prevedono un emendamento approvato mercoledì 10 gennaio dalla Commissione Trasporti della Camera, dove è in esame il Disegno di legge del Governo presentato dal Ministro Salvini su “sicurezza stradale e revisione del codice della strada”.

L’emendamento approvato, frutto di una riformulazione degli emendamenti a prima firma Furgiuele (Lega) e Brambilla (Noi moderati), chiesta dalla relatrice del provvedimento, Elena Maccanti, prevede l’aumento di un terzo delle pene rispetto a quanto previsto dal reato di abbandono di animali, elevando quindi la sanzione di cui all’articolo 727 del Codice penale fino a 16 mesi di arresto o l’ammenda fino a 13 mila euro, la sospensione della patente di guida fino a un anno e l’applicazione delle pene previste per omicidio stradale o lesioni personali gravi o gravissime se dall’abbandono deriva un incidente, mortale o meno.

Accogliamo con grande soddisfazione l’approvazione di questo emendamento da parte della Commissione Trasporti, una prova di grande attenzione verso un fenomeno odioso che coinvolge 130.000 animali, stimati solo tra cani e gatti, mettendo duramente a rischio la vita degli animali stessi e l’incolumità e la sicurezza pubblica.” – dichiara la LAV – “L’inasprimento delle pene, oltre a dare il giusto riconoscimento della crudeltà dell’abbandono e della sua pericolosità sociale, è anche una misura repressiva destinata ad avere un effetto certamente deterrente”.

In Italia ogni anno si registrano migliaia di incidenti stradali, spesso anche mortali, causati da animali vaganti o randagi. L’emendamento approvato tiene conto del fatto che chi abbandona un animale non commette solo un reato ai danni dell’animale stesso, ma potrebbe rendersi responsabile anche di omicidio stradale. Secondo quanto riportato sul proprio sito, l’Anas “salva, in media, un animale ogni cinque giorni dal pericolo di essere investito e ucciso lungo le strade e autostrade di competenza”.

L’abbandono determina il reale rischio per gli animali di essere investiti e di essere, loro malgrado, un pericolo per l’incolumità di ignari automobilisti e passeggeri, nonché di coloro che scelgono la bicicletta.

Con questo emendamento conclude la LAV si parifica, inoltre, la condotta in danno agli animali a quella lesiva delle persone, in linea con le modifiche al Codice della Strada, fortemente volute da LAV nel 2010, che equiparano lo stato di necessità di trasporto di un animale ferito a quello delle persone, prevedendo tra l’altro l’utilizzo di sirena e lampeggiante per ambulanze veterinarie e mezzi di vigilanza zoofila. Per questi motivi ci auguriamo vivamente che l’inasprimento delle pene diventi legge.”