Protette dalla Convenzione di Berna e con obbligo assoluto di denuncia di possesso o acquisto, le tartarughe di terra sono tra i rettili considerati tra più domestici. Ma andiamo a sfatare un mito che aleggia intorno a questo animale: lenta a chi?
Protette dalla Convenzione di Berna e con obbligo assoluto di denuncia di possesso o acquisto, le tartarughe di terra (Testudo Hermanni) sono tra i rettili considerati tra più domestici. A chi ama fare escursioni in campagna può abbastanza facilmente incontrare uno di questi incredibili carrarmati intento a fare due delle cose principali della loro vita: mangiare come se non ci fosse un domani e accoppiarsi a rotta di collo anche se ci sarà un altro domani. Letteratura e alcuni modi di dire hanno creato un immaginario collettivo di questi rettili, facendone i portabandiera della lentezza. Mai cosa fu più sbagliata e chiunque possegga o conosca questi bunker a quattro zampe lo sa perfettamente.
Le tartarughe corrono come fulmini in diverse occasioni come avvistamento cibo sia a livello ottico che olfattivo, caccia alla femmina per i maschi e fuga dai maschi per le femmine, presenza di acqua nelle vicinanze dato che amano sguazzare e bere nonostante una dieta a base di vegetali sia già di per se ricca d’acqua.
Vale la pena ricordare alcune cose fondamentali per chi possiede o vorrebbe avere uno di questi particolarissimi personaggi corazzati: sono animali altamente protetti dalla legge e, come detto, dalla Convenzione di Berna con la quale questi rettili vengono completamente salvaguardati “da qualsiasi forma di caccia, detenzione o commercio internazionale e nazionale“. Detto così sembra che sia impossibile avere in casa o in giardino una tartaruga, ma in effetti questo non è vero dato che la detenzione è solo rigidamente regolamentata. Fondamentale e assolutamente necessario è denunciare allo Stato “acquisizione, possesso ed eventuale decesso” degli esemplari.
Prendendo atto che tutto sia stato fatto correttamente, è giunto il momento di creare l’ambiente giusto per rendere confortevole la vita di questi rettili. Va detto subito che le tartarughe hanno bisogno di molto spazio a disposizione, terra su cui muoversi (evitare assolutamente balconi lastricati e simili) cibo adatto e una ciotola d’acqua pulita dove possano entrare agevolmente sia per bere che per bagnarsi.
In natura qualsiasi tartaruga è in grado di distinguere quale siano i vegetali giusti da mangiare anche se non disdegnano fare qualche scorpacciata di lumache, ma se siamo noi ad alimentarle ecco alcuni consigli per mantenerle in buona salute e, probabilmente, lasciarle in eredità ai figli dei nostri figli. Le erbe di campo sono ovviamente il cibo di base facendo però attenzione ad alcune piante, come i ranuncoli che risultano essere tossiche, anche il Tarassaco e il Cavolo Riccio possono risultare dannosi per la loro salute. Assolutamente da evitare sono i cibi confezionati perchè, essendo molto nutrienti ed essendo le tartarughe una sorta di buongustaie da giardino, potrebbero in seguito rifiutarsi di mangiare i cibi naturali. Altri alimenti da evitare nonostante la passione smodata di questi rettili per queste verdure, sono i pomodori, i legumi e i cavoli. Impazziscono per il cocomero e il melone (da somministrare entrambi con parsimonia) e per le erbe amare come la Rucola e il Radicchio rosso.
Sono attirate dai colori intensi come il rosso e l’arancione, quindi sarebbe meglio non presentarsi nelle loro vicinanze con le unghie dei piedi fresche di estetista per evitare di averle intorno mentre tentano di agguantare l’unghia. Niente denti, ma hanno un becco corneo molto duro e se l’esemplare ha già una trentina d’anni il morsetto (assolutamente tranquillo) si fa sentire.
Un’ultima cosa: la tartaruga porta fortuna, ma se ne volete una o una coppia sappiate che avrete dei doveri verso di loro.