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Orchidea

Oggi siamo “A tu per tu” con la natura! Dovevo scrivere un articolo totalmente diverso oggi ma ho avuto una sorpresa: la mia orchidea è fiorita. Questa pianta ha una storia molto particolare: è stata abbandonata in strada.

Ricordate qualche mese fa, quando ha piovuto da pazzi?

Ecco, io sono uscita senza ombrello per andare all’auto in parcheggio e me la sono presa tutta, una doccia talmente pesante che mi ha costretto a tornare a casa a cambiarmi completamente. Camminando sempre con lo sguardo basso, immersa nei miei pensieri, noto un vasetto per terra, accanto a uno degli alberi ornamentali del marciapiede.

Un piccolo vasetto trasparente con due rametti verdi fissati a due bastoncini con un paio di minuscole pinzette per capelli.
Un cartellino dentro al vasetto.

La porto con me al lavoro e la faccio vedere al papà della ragazza che seguo.
Il cartellino diceva che era una pianta venduta per beneficenza da un’associazione di disabili.

Che ironia: io che sono oss e ho sempre seguito disabili, mi trovo in mano una pianta orfana che è servita proprio a fare beneficenza per queste persone! 
La porto a casa, guardo su internet come gestirla, parlo alla mia amica Sara che è bravissima a gestire quelle piante (seguite “L’Orchibaleno di Sara” su Instagram). 

Le cambio vaso e terriccio, le faccio i bagnetti con acqua e fertilizzante senza molte speranze, visto che sono sempre stata una pippa al sugo a gestire i fiori.
Incredibilmente la pianta decide di fidarsi di me: le radici crescono, le vedo nel vaso trasparente.

Ha voglia di vivere, le piace il terreno specifico, fa foglie nuove.
Riesco subito a indovinare la posizione esatta per farla stare bene, ma guai a spostarla di mezzo centimetro: a lei piace quello e quel posto solo!

Arriva il caldo estremo, il bagnetto alle radici non le basta più. Prendo uno spruzzatore e inizio a bagnare le foglie sopra e sotto, e tutti e due i rami, con le foglioline che timidamente crescono. Gradisce il trattamento. 

Finalmente stamattina la gioia: un fiore si è schiuso, piccolo e timido, non come le grandi orchidee piene di fiori che ti vendono i fiorai, ma una cosa modesta e spontanea, gialla e rosa.
Le piccole soddisfazioni della vita, come mi ha sempre insegnato la mia mamma.

Dedico questo articolo al mio storico amico Prof. Aiaio, docente di grande sensibilità, che voleva leggere la storia di un’orchidea orfana e fortunata.

Laureata in arte orientale, OSS, scrittrice part-time, matta per i cani e per i tatuaggi. Sicuramente curiosa della vita.