Lo scorrere inesorabile del tempo sta portando alla conclusione di ottobre e il meteo già da un po’ ha assunto quei toni tipicamente invernali, al di là che all’inverno manchi ancora tutto novembre e parte di dicembre.
I colori appaiono più freddi, sui toni del bianco, del grigio, con qualche spruzzo di azzurro che già richiama il ghiaccio e lo scintillio della neve, che anche se non tutti gli anni si vede ispira il Natale, con il camino acceso e/o il calore della famiglia.
I colori vivaci dell’autunno hanno lasciato posto alle tinte un po’ noir di quel periodo che fa venire voglia di mettersi sotto le coperte, riscaldando le mani con una tazza di qualche bevanda calda e lo sguardo perso altrove, a sognare.
Ma la quotidianità fa presto irruzione e ricorda che il mondo, quello umano, non si ferma solo perché la natura va in letargo e avvizzisce in attesa della primavera, perciò si deve continuare coi propri ritmi fino a che non è il momento di staccare e allora il corpo chiama quello stato di quiete e sonnolenza, fa nascere quella voglia di coccole che d’inverno si avverte più forte.
Allora ci si vede immersi in una buona lettura, con un pigiama addosso e magari della musica rilassante in sottofondo.
Cosa c’è di meglio, per accompagnare quello scenario che per ore intere è stato solo finzione, di un bel tè. Dal tè nero a quello verde, fino ad arrivare a quelle tisane dalle mille funzioni che alle volte ci sorprendono un po’ e ci fanno scoprire nomi di piante mai sentite, ma che in altri tempi non solo erano conosciute, avevano anche significati precisi qualora fossero date in dono.
Così si immerge la bustina in acqua, o si prendono le foglie per l’infusione e si aspettano ancora quei cinque minuti prima di potersi scordare definitivamente che esiste un orario, prima di sedersi comodi e guardare fuori dalla finestra o perdersi in una nuova serie tv.
O si può prendere del cioccolato e lo si fa sciogliere a fuoco lento in un pentolino, assieme al latte, per preparare una cioccolata calda alternativa fatta in casa, che verrà somigliante a quella delle macchinette automatiche. Oppure viva le ricette classiche e giù di cacao, un pizzico di farina, zucchero e latte quanto basta, per poi mescolare fino a quando il tutto non avrà la consistenza desiderata.
E alla fine, sia che si tratti di tè o di cioccolata, eccoci lì, sulla poltrona preferita, a letto, o sul divano, con il tepore della tazza e della coperta, mentre fuori il vento ulula e diviene sempre più freddo man mano che le tenebre arrivano e non ci vuole tanto perché lo facciano, visto che anche il sole pare stancarsi in fretta alle porte dell’inverno.
Piano, arriva anche la pioggia, sottile, tamburellante, ritmica. Bussa sui tetti e sulle finestre, anche se il suono è ovattato. Piange sui vetri, reclamando il risveglio di quella parte un po’ più introspettiva di noi, sussurrando qualche storia perduta che riemerge dagli angoli reconditi della mente.
Silvia Costanza Maglio