La pelle è l’organo più esteso e più pesante del corpo umano, con i suoi 2 m² di superficie per 8-10 kg di peso.
Svolge molteplici compiti: è la barriera che protegge gli organi interni dall’attacco di agenti esogeni di varia natura (patogeni, chimici, fisici, meccanici); regola gli scambi di acqua con l’esterno, svolgendo quindi funzione termoregolatrice attraverso l’attività delle ghiandole sudoripare; è un organo di senso e infine un importantissimo organo emuntore, cioè partecipa ai processi di espulsione delle tossine che l’organismo produce a seguito dei processi metabolici.
La barriera cutanea, che ha una tipica struttura “mattoni-cemento” dove i mattoni sono rappresentati dai cheratinociti e il cemento dai lipidi intercellulari, è normalmente messa a dura prova dai fattori ambientali tipici della stagione invernale. Oltre infatti a dover contrastare l’attacco degli agenti inquinanti e dei raggi UV, viene aggredita dal freddo e dagli sbalzi di temperatura e umidità legati al passaggio dall’esterno ad ambienti spesso eccessivamente riscaldati.
Questo inverno 2020 vede un’ulteriore criticità, l’uso prolungato della mascherina, da cui non possiamo prescindere.
Vediamo allora come trattare la nostra pelle con un approccio che, come vedrete imparando a conoscermi, sarà sempre su due fronti, cioè dall’interno e dall’esterno, come i principi della medicina olistica insegnano.
La pelle in inverno tende a essere screpolata e fragilizzata.
La pelle quest’inverno sarà non solo screpolata e fragilizzata ma anche fisicamente occlusa.
Questo fa sì che risulterà ossigenata in maniera discontinua, poiché la mascherina non la copre uniformemente, e ulteriormente disidratata a causa anche dei ridotti scambi gassosi attraverso la bocca che produrranno un’alterazione della composizione qualitativa della barriera cutanea.
Come apparirà allora la pelle non opportunamente trattata?
Apparirà secca, grigiastra, impura e dalla grana disomogenea. Se non opportunamente trattata. Ma noi agiremo già da adesso e la nostra pelle sarà pronta ad affrontare anche questa sfida.
Iniziamo dalla descrizione della routine di cura della pelle.
La pelle va sempre detersa correttamente, mattina e sera. Evitiamo i prodotti eccessivamente schiumogeni e aggressivi, che alterano il pH superficiale (da cui dipende anche il benessere della microflora residente e la sua capacità di evitare la colonizzazione da parte di agenti patogeni) e il film idrolipidico cutaneo, e le donne la sera devono far attenzione a struccarsi bene, in quanto i residui di make-up impediscono la corretta ossigenazione della pelle.
Lo so, gli uomini staranno per interrompere la lettura pensando che l’argomento non li riguardi. Ebbene, sappiate che anche a voi conviene curare la pelle come qualsiasi altro distretto corporeo e non solo per ragioni estetiche ma di benessere generale.
Alla detersione, seguita dall’applicazione di latte e tonico (o anche dei favolosi prodotti 3in1- latte/tonico/struccante- che utilizzano le donne sempre di corsa come me), associamo la stesura di un prodotto altamente idratante. Vi consiglio di provare quei gel a base di acqua termale, acido ialuronico e minerali che molte aziende propongono; questi prodotti hanno la capacità di penetrare a fondo, di “far bere” la nostra pelle e di prepararla all’applicazione della vostra crema, da giorno o da notte, abituale facendo da booster (magari una volta vi parlerò della differenza tra creme da giorno e da notte e del perché non sono intercambiabili).
Programmiamo una volta la settimana uno scrub: servirà a portare via le cellule morte dalla superficie cutanea e ad accelerare il processo di turn over cellulare.
Ora stiamo parlando della pelle del viso, che è quella più esposta e sofferente in questo periodo, ma anche quella del corpo non va trascurata: dopo la doccia applichiamo una crema o un fluido a lunga durata di idratazione, in modo da proteggere la pelle per almeno 24 ore. Scelgo crema o fluido in base a cosa? In base al tempo che abbiamo a disposizione: la crema impiega più tempo per essere stesa e per assorbirsi, il fluido è più veloce. Agli uomini consiglio sempre un fluido, perché scorre meglio sulle zone villose…e poi perché hanno pochissima pazienza.
Vediamo adesso come agire dall’interno.
Sarà una specie di mantra, abituatevi: il cibo è la nostra prima medicina.
Prima regola: non possiamo pretendere di avere una pelle liscia e vellutata se a stento beviamo due bicchieri di acqua al giorno, quindi, per prima cosa bisogna, apportare la giusta quantità di acqua al nostro organismo, i famosi “due litri al giorno”.
All’idratazione vanno abbinati una corretta alimentazione e uno stile di vita adeguato, quindi no fumo, no scarsa qualità del sonno, no zuccheri raffinati e grassi in eccesso.
Anche in questo caso la natura ci viene in aiuto.
Le vitamine amiche della pelle sono: la vitamina A (retinolo), che interviene nel processo di produzione del collagene; la vitamina H (meglio nota come Biotina), che partecipa alla sintesi dei lipidi e quindi anche la strutturazione della barriera cutanea; le vitamine E (tocoferolo) e C (acido ascorbico), che sono antiinfiammatori e antiossidanti per antonomasia. Li troviamo in frutta e verdura di stagione, a cui facciamo bene ad abbinare fonti di acidi grassi Omega3 e minerali come Zolfo, Zinco e Selenio (pesce azzurro, semi oleaginosi).
Un ultimo consiglio: cerchiamo di evitare di introdurre zuccheri raffinati e grassi dopo le 16 perché il fegato segue un suo ritmo circadiano e rischiamo di rallentarne il metabolismo, con effetti visibili anche a livello cutaneo.
Grazie per l’attenzione e alla prossima settimana.