C’era una volta… tanto tempo fa… in un posto molto lontano… un piccolo paese che stava proprio ai piedi di una grande montagna. La montagna era talmente grande che per tutto il giorno oscurava la luce del sole e il paese era sempre nell’ombra.
Senza i raggi del sole, la vita nel paese era triste, anch’essa grigia come l’atmosfera nella quale era immerso. Gli abitanti oramai erano pallidi, rachitici, smunti e tanto tristi. Della mancanza di sole ne risentivano tanto le ossa quanto la pelle e l’anima: tutto procedeva a rilento, senza energia senza allegria. Gli abitanti si lamentavano ma erano oramai rassegnati, abituati a vivere in quel modo che quella era la loro unica realtà: avevano dimenticato il calore dei raggi del sole.
Un giorno successe una cosa davvero insolita.
Tutti accorsero ai piedi della montagna quando si sparse la voce che l’uomo più vecchio del paese stava facendo lì qualcosa di molto strano. Il vecchietto, con la schiena ricurva sotto il peso degli anni, stringeva tra le dita con delicatezza e forza allo stesso tempo, una fragile tazza da té.
A piccoli passi andava verso la montagna e arrivato ai suoi piedi, con sforzo enorme piegò le gambe scricchiolanti e prese un po’ di terra con la sua fragile tazza. Con altrettanto dolore, stringendo i denti si rialzò e fiero della sua tazza di terra si incamminò lentamente allontanandosi. Passò in mezzo alla folla che al suo passaggio si aprì come quando un angelo dispiega le sue ali. All’improvviso un bambino, a gran voce, chiese al vecchio: “Nonno, nonno, cosa stai facendo?”
L’anziano si fermò e guardando il piccolo con tanta dolcezza e determinazione rispose: “Voglio togliere la montagna così il nostro paese rivedrà il sole.” Il bambino: “Ma la montagna è enorme e tu hai solo quella tazza!” Gli occhi del vecchio si scrollarono di decine di anni in un solo secondo e rispose: “Io intanto ho cominciato!”
Quante volte ci siamo fermati davanti ad un compito arduo o enorme pensando: “Non ce la farò mai! Ci vorrà tanto tempo! È un lavoro troppo lungo!”
Ho 70 anni e voglio imparare a suonare il pianoforte: intanto ho cominciato! Voglio fare l’Università ma dura 5 anni: intanto ho cominciato!
Devo dipingere le pareti di tutta la casa: intanto ho cominciato!
Intanto ho cominciato.
Paolo Abozzi
Da una storia di Alejandro Jodorowsky
Puoi ascoltare questa AUDIOFAVOLA GENERATIVA su YouTube FAVOLE GENERATIVE