A Natale capita di appendere a qualche porta un rametto di vischio, con le sue bacche bianche e lucide e di doversi baciare passandoci sotto: ma da dove deriva l’usanza?
Un mito della tradizione nordica dice che Baldur, figlio di Odino e Frigga, avesse avuto il presentimento che presto sarebbe morto, così la madre pregò ogni elemento, dal metallo all’acqua, di non nuocergli in alcuna maniera, rendendolo pressoché invulnerabile.
Per avere prova che lo stratagemma di Frigga avesse davvero funzionato, il dio si sottopose a diversi tentativi di scalfirlo, ognuno dei quali fu vano, ma Loki, dio dell’inganno, scoprì che Frigga aveva scordato di far giurare anche alla piantina di vischio, unico punto debole rimasto a Baldur.
Loki, allora, intinse la punta di una freccia nel succo delle bacche e convinse Hodur, dio cieco, a scagliarla contro Baldur, che morì.
A questo punto si dice che Frigga, per evitare che altri commettessero l’errore di sottovalutare il vischio e, allo stesso tempo, per commemorare il figlio, stabilì che sotto la pianta bisognasse baciarsi.
In questa maniera si spiega l’usanza odierna, tuttavia nella florigrafia la storia è più contorta e, come sempre, si scinde tra il significato che si attribuiva al vischio “ieri” e quello che gli si attribuisce “oggi”, ma la base mitologica permane.
A cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, il significato del vischio era “io supero ogni ostacolo” e avrebbe due interpretazioni: nella prima, il vischio è stato l’unico elemento in grado di uccidere Baldur, pertanto è riuscito a evitare qualsiasi ostacolo.
La seconda invece riguarda Loki, che nonostante l’ostacolo dell’invincibilità di Baldur, è ugualmente riuscito a sconfiggerlo. In questa maniera la piantina sembrerebbe assumere una connotazione più negativa che positiva, ma non se si analizza unicamente a livello “causa-effetto”, dove si ha un problema e si riesce a risolverlo.
Il significato odierno è, invece, “fertilità” o “buona fortuna”, e questo deriva dall’ultima parte del mito, dove Frigga sceglie di onorare il vischio.
L’insegnamento che si può trarre è che qualsiasi cosa, compresa la più piccola, ha ragione di esistere e questo non va mai dimenticato, anche perché quello che sembra insignificante, potrebbe essere quel che permette di superare una situazione complessa.
Per questo, buon passaggio sotto il vischio!
Silvia Costanza Maglio