Dai boschi del Cile al Finistère: la storia delle fragole di Plougastel-Daoulas
Fragole e panna montata, gelato alla fragola, charlotte alla fragola, crostata alle fragole, pavlova alle fragole, mousse di fragole, sorbetto alla fragola… la fragola è sempre esistita, questa graziosa fragolina di bosco così divinamente profumata che i nostri antenati raccoglievano nella foresta. I romani la adoravano e gli attribuivano virtù terapeutiche, le mogli ne facevano maschere di bellezza. Una leggenda narra che, quando Adone morì, Venere pianse così intensamente che le lacrime si trasformarono in piccoli cuori rossi: le fragole.
Ma qual è la vera origine delle fragole che ancora oggi profumano la nostra fantasia? (e il palato!)
“Oh, il y a la belle rouge qui arrive!” M.me la Fraise!
“Abito rosso e cappello verde, sapore dolce e polpa succosa…sono una seduttrice maliziosa!”
Bretagna. Nel comune di Plougastel-Daoulas, nella rada di Brest, il Museo della Fragola permette di ripercorrere la storia fino agli inizi del XVIII secolo, quando tutto ebbe inizio.
Amédée-François Frézier era ingegnere militare, esploratore, navigatore, botanico, cartografo al servizio di Luigi XIV, re Sole. A Saint-Malo, Frézier era incaricato di ampliare le fortificazioni militari, ma il giovane botanico sognava un viaggio nei mari del Sud per soddisfare anche la ricerca scientifica.
Amédée-François Frézier era ingegnere militare, esploratore, navigatore, botanico, cartografo al servizio di Luigi XIV, re Sole. A Saint-Malo, Frézier era incaricato di ampliare le fortificazioni militari, ma il giovane botanico sognava un viaggio nei mari del Sud per soddisfare anche la ricerca scientifica.
L’occasione si presentò nel 1711 quando fu incaricato, da re Sole, di “spiare” le fortificazioni spagnole dei porti del Cile e del Perù. Senza esitare, il Capitano bretone partì da Saint-Malo per una spedizione militare e scientifica.
Sulla costa cilena, durante un’escursione tra la flora locale, la sua attenzione fu attirata da una pianta di fragole, chiamata “Blanche du Chili”, i cui frutti erano molto più grandi delle fragole selvatiche conosciute in Europa, inoltre erano di colore bianco. Così descrive nel suo carnet di viaggio:
«I frutti sono generalmente grandi come una noce, e talvolta come un uovo di gallina; niente a che vedere con le fragoline di bosco, più piccole, meno zuccherine».
Al termine del suo incarico, Frézier decise di portare cinque piante in Francia, anche se il viaggio sarebbe stato lungo e le piante avrebbero richiesto una costante irrigazione.
Al rientro, nominato direttore delle fortificazioni in Bretagna, Frézier si trasferisce a Brest.
All’arrivo, Frézier regala due piante al signor Roux de Valbonne, l’ufficiale di bordo responsabile delle riserve idriche (per ringraziarlo della razione d’acqua aggiuntiva che gli era stata concessa quotidianamente per annaffiare le fragole), poi ne offre uno a Lepelletier de Souzy (direttore generale delle fortificazioni di Luigi XIV), una pianta ad Antoine de Jussieu (botanico al Giardino Reale di Versailles) e l’ultima la pianta al giardino botanico di Plougastel, conosciuto come “il giardino di Brest”.
Plougastel-Daoulas si trova tra la riva sinistra dell’Elorn e la riva destra del Daoulas; e beneficia di un microclima dovuto alla Corrente del Golfo.
Nel 1740, nel giardino botanico, l’agronomo Antoine Nicolas Duchesne osservò che, in assenza di una pianta maschile, la fragola del Cile si era innestata con la pianta di fragola della Virginia portata dal Quebec da Jacques Cartier un secolo prima. Questo incrocio spontaneo fu la fonte di un nuovo ibrido che univa il sapore della Fragaria virginiana alla dimensione del frutto della Fragaria chiloensis. Da questo incrocio naturale nacque una nuova specie all’origine di tutte le varietà che si sarebbero diffuse in Europa. La pianta fu chiamata Fragaria ananassa Duchesne per il suo sapore che ricorda l’ananas e per il nome del suo scopritore.
La fragolina di bosco fu progressivamente abbandonata a favore della Fragaria ananassa.
Coltivata intensamente a Plougastel, la fragola divenne la principale risorsa economica.
Le piante iniziarono a moltiplicarsi grazie all’eccezionale microclima. Verso il 1850 iniziò l’esportazione via nave per l’Inghilterra e intorno al 1865, con l’arrivo della ferrovia Parigi-Brest, la fragola di Plougastel apparve al mercato di Parigi e nel nord della Francia. Nel 1926, quasi 125 tonnellate di fragole erano inviate ogni giorno, durante la stagione, da Plougastel alle isole britanniche. Nel 1938, tra il 12 e il 21 giugno, quasi 2.000 tonnellate attraversarono la Manica, 400 tonnellate in più rispetto all’anno precedente. La produzione di fragole Plougastel era nel suo periodo d’oro. I produttori dovettero riunirsi in cooperative per strutturare meglio l’offerta e la commercializzazione della merce, e la creazione del marchio “Bretagne –Plougastel”
…la storia prosegue, ma non voglio togliervi il piacere di una sosta al Museo della fragola di Plougastel, e naturalmente una sosta al mercato per acquistare un cestino di queste prelibatezze.
Inoltre, vi consiglio di fermarvi alla crêperie di Plougastel –Daoulas per assaggiare una crêpes aux fraises alla marmellata di fragole (mi raccomando siamo in Bretagna, le crêpes sono bretoni, non chiedete una crêpe francese!) e già che ci siete ordinate anche una delle famose crêpes dentelles et fraises, accompagnata da un bicchierino di liquore alle fragole o per i più “arditi”un rhum alle fragole. Se invece dovete proseguire il viaggio, sorseggiate una tazza di the alle fragole con lo sguardo rivolto a le Calvaire de Plougastel, uno dei 7 Calvari più importanti di Bretagna, ma questa è un’altra storia che vi racconterò nel prossimo articolo.
Nel frattempo, buon vento di lettura perché sulla Rotta dei Fari trovate anche la …via della fragola @susyzappa.fari La magia del faro. Fari di Bretagna. Storie di uomini e di mare. Sein, una virgola sull’acqua. Ritratto di un’isola bretone leggendaria. La mia pagina web è sempre aperta a chi vuole navigare verso la Bretagna: https://www.facebook.com/susyzappa.fari/