Home / In viaggio  / In mezzo scorre il fiume: il Sile

In mezzo scorre il fiume: il Sile

“Hai appreso anche tu quel segreto del fiume, che il tempo non esiste? Che il fiume si trova dovunque in ogni istante, alle sorgenti e alla foce, alla cascata, al traghetto, alle rapide, nel mare, in montagna, dovunque in ogni istante, e che per lui non vi è che presente, neanche l’ombra del passato, neanche l’ombra dell’avvenire?”. Herman Hesse, Siddhartha

I fiumi sono sicuramente tra gli elementi naturali più suggestivi per l’essere umano: il loro scorrere in un ciclo apparentemente infinito sfida le nostre nozioni di spazio e tempo, coprendo immense distanze geografiche nell’arco di un unico flusso ininterrotto.

Un tale senso di atemporalità permea il Parco Naturale Regionale del Fiume Sile, segnato dal fortunato sodalizio tra mondo urbano moderno e ritmo naturale ancestrale, che rende quest’area fluviale una destinazione imprescindibile.

Il Parco si estende tra le province di Treviso, Padova e Venezia, tre aree incredibilmente diverse legate dalla presenza unificante del fiume Sile e dei suoi affluenti minori. Una combinazione di fattori ambientali particolarmente vantaggiosi, come un clima mite, una vegetazione abbondante e acque facilmente navigabili, hanno reso il Sile un sito d’elezione per i nostri antenati. Ancora oggi, la stratificazione geologica della zona testimonia il passaggio di un gran numero di popolazioni che scelsero di adibire a propria dimora le placide rive del fiume.

Il Sile detiene un record interessante: con i suoi 95 km, è il fiume di risorgiva più lungo d’​​Europa. Le sue acque, vivaci e limpide, affiorano in superficie nella zona di Vedelago, dove è possibile ammirare alcune peculiari pozze di risorgiva, denominate localmente fontanassi.

Questi costituiscono emblematicamente uno dei possibili punti di partenza del GiraSile, un percorso ecologico che collega diversi poli culturali della zona, come i reperti dell’antica città romana di Altino, la via Claudia Augusta, alcuni mulini industriali ormai in disuso nel Trevigiano, paludi fiabesche, umili chiese e superbe dimore veneziane disseminate lungo la riva del fiume.

Che sia in bicicletta, in canoa o a piedi, i viaggiatori potranno esplorare questa affascinante greenway in tutta la sua lunghezza, attraverso 125 km di piste e sentieri che si fondono poeticamente con la costa nel loro ultimo tratto, imitando il percorso del Sile fino alla foce adriatica. Questa splendida meta si eregge a tributo contemporaneo alla mobilità lenta, combinando un approccio ecosostenibile e consapevole a un’avventura comunque elettrizzante e rinvigorente, sicura di mettere alla prova la resistenza e la predisposizione alla meraviglia di quanti vorranno cimentarvisi.

Il suggestivo Cimitero dei Burci – credits Roberta Panzarin

La municipalità di Casier comprende il Cimitero dei Burci, un sito archeologico imperdibile che testimonia il forte fascino passato del Sile come risorsa strategica e commerciale. Ben diciannove imbarcazioni mercantili abbandonate lungo la riva sono le protagoniste di uno spettacolo spettrale di una bellezza sbalorditiva. I relitti sono avvolti e adornati da canne, fronde, nidi e alghe, in uno scenario che evoca in tutta la sua forza le rivendicazioni della natura sull’opera umana.

Po, Piave, Adige, Brenta, Tagliamento, Sile. Per i tenaci abitanti del Veneto, i toponimi sono più di una semplice entità geografica: questi fiumi sono l’emblema di un rapporto simbiotico e armonioso di lunga data tra acqua e terra.

Per maggiori informazioni: www.parcosile.it

AP