Clean-up the Med

30° edizione della campagna di pulizia delle spiagge in tutto il Mediterraneo. Dal 12 al 14 maggio 22 paesi coinvolti, volontari di culture diverse, migliaia di chilometri puliti dai rifiuti marini ma non solo: progetti ambientali, scambi tra associazioni, ricerche transfrontaliere e tante nuove amicizie, tutti uniti per la salvaguardia del nostro mare.

Clean-up the Med: dal 1993 Legambiente coordina associazioni, scuole e Istituzioni locali per l’organizzazione della più grande pulizia delle spiagge nel Mediterraneo.

Sono ancora tanti, troppi, i rifiuti sulle nostre spiagge. Con l’indagine Beach Litter 2023 Legambiente ha monitorato 38 lidi in 15 regioni e censito una media di 961 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia, di cui il 72,5% è composto da plastica. Dati preoccupanti.

La plastica, ormai lo sappiamo bene, non si dissolve mai e l’impatto sull’ecosistema marino è devastante. E anche sulla nostra salute: le microplastiche hanno pervaso la catena alimentare. 

“È importante prenderci cura delle nostre spiagge, dei nostri fiumi e del nostro mare, a partire dai nostri stili di vita – spiega Legambiente – da una corretta raccolta differenziata alle battaglie per chiedere leggi sempre più puntuali nella gestione dei rifiuti. Ma anche impegnandoci attivamente: il mare ha bisogno di noi,  ripulire le spiagge e i fondali dai rifiuti è un atto di protesta e di cura per il bene comune. Diamo filo da torcere a chi si ostina a sabotare la bellezza delle nostri litorali abbandonando i rifiuti!” 

Uniti per un mare pulito e di pace: Clean-up The Med è un’azione diffusa in 22 Paesi del Mediterraneo attraverso l’attività e l’organizzazione da parte di oltre 150 attori, questo il numero degli iscritti all’ultima edizione, che coordinano a loro volta istituzioni, scuole e società civile locale in una delle più partecipate e diffuse iniziative di pulizia delle spiagge testimoniando un importante impegno civico a tutela ambientale.

L’obiettivo principale della campagna di non è esclusivamente quello di rimuovere fisicamente i rifiuti ma anche sensibilizzare ed educare la collettività sul problema dei rifiuti marini prodotti dall’uomo.