Dopo 55 anni tornano a casa, salvando la specie

Quindici tartarughe giganti ritornano finalmente nella terra d’origine, le Isole Galapagos, dopo aver salvato la specie con 1900 cuccioli.

Il programma della Tartaruga Espanola è uno dei piani di salvaguardia di maggior successo mai realizzato al mondo, grazie all’allevamento in cattività.

Creato a metà degli anni Sessanta per salvare la specie dall’estinzione, il progetto ha raccolto le ultime 14 tartarughe nell’isola Espanola, l’unico posto al mondo dove vivono.

A metà giugno sono tornate tutte a casa, 55 anni dopo, per vivere il resto dei loro giorni in ritiro, nel ripristinato ecosistema della loro isola.

Le 14 giganti tartarughe Espanola, più una che viveva allo zoo di San Diego, nel corso degli anni hanno generato 1.900 cuccioli che sono stati gradualmente reintrodotti  nell’isola.

Molti di essi sono sopravvissuti fino all’età adulta e hanno a loro volta procreato, dando vita a una popolazione di circa 2.300 figli e nipoti dei 15 esemplari originali.

Dopo 80 anni Diego va in pensione e torna finalmente a casa

Poi c’è “Diego”, la tartaruga gigante che, da sola, ha contribuito a circa il 40 per cento della prole rimpatriata nell’isola fino a poche settimane fa, quando si è finalmente ricongiunto con la sua specie, da cui era stato allontanato quasi 80 anni prima per finire allo Zoo di San Diego.

Nel cosiddetto program’s infancy , Galapagos Conservancy ha condotto infatti un’indagine planetaria per determinare se ci fossero al mondo altri esemplari, specialmente maschi, che potessero contribuire alla variabile genetica di questa specie unica.

La ricerca ha portato alla scoperta di un maschio adulto nello zoo di San Diego, preso dall’isola intorno al 1930.

Diego oggi ha 100 anni, e dato che le tartarughe possono vivere fino a 150 anni, potrà forse godere di un pensionamento per decenni, guardando i suoi pro, pro, pronipoti, e nipotine crescere.   

Questo programma di allevamento in cattività, in aggiunta alle opere di gestione implementate nell’isola Espanola, ci dà una pace interiore perché siamo riusciti a salvare una specie che altrimenti si sarebbe estinta”, ha detto Paulo Proaño, Ministro dell’Ambiente e dell’Acqua dell’Ecuador.

Può essere solo descritto come un successo e un esempio degli sforzi di conservazione che abbiamo implementato come governo nazionale in sinergia con i nostri alleati”.

Il rilascio delle tartarughe era stato pianificato originariamente per il mese di marzo, ma è stato ritardato a causa della quarantena per il Covid-19.

Alla fine, il 15 giugno, le barche hanno preso il largo verso Espanola con le tartarughe a bordo e i biologi si sono arrampicati all’interno dell’isola, in un particolare punto ricco di cactus – il cibo preferito delle tartarughe – portando sulle spalle gli animali di 35 chilogrammi l’uno.

Per i tre maschi il cui peso superava i 54 chili sono state necessarie due persone”, ha detto Danny Rueda, Direttore del Parco Nazionale delle Galapagos. “Dopo il rilascio, lo staff è rimasto per circa quattro ore a osservare il comportamento delle tartarughe finché si riadattavano alla loro casa”.

Il drastico calo della popolazione delle tartarughe è dovuto principalmente al largo sfruttamento compiuto dai marinai nel 1800: c’era l’abitudine di raccoglierne a centinaia per usarle come cibo durante i lunghi viaggi in mare.

Senza contare l’introduzione di specie invasive come le capre, che sono state finalmente allontanate dall’isola nel 1978.

Ora Diego l’eroe può finalmente riposare.